[aha] Cosenza città d'arte

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Fri Jan 30 21:04:40 CET 2009


  Oggi alle 17, 00 presso la Casa delle Culture si terrà un incontro sul 
tema: Cosenza città d'arte,
  organizzato dall'Amministrazione comunale saranno presenti
  il Sindaco Salvatore Perugini, l’Assessore al Turismo Maria Rosa 
Vuono, l’Architetto Luigi Lavorato, i critici d’arte Gianfranco 
Labrosciano e Lara Caccia, il dott. Enzo Bilotti, il dott. Fortunato 
Amarelli, Presidente Provinciale dei Giovani Industriali. la 
discussione prevalentemente incentrata sul MAB (Museo all'aperto 
Bilotti) e su come lo stesso possa essere traino di un maggior 
incremento delle attività produttive e turistiche.

Bene! Un manifesto, invita alla partecipazione sui muri bagnati della 
città

... Piove incessantemente e questo mi mette malumore, ... figuriamoci 
andare ad una conferenza.
  La pioggia però non è il solo motivo della mia rinuncia, ad aumentare 
la mia riluttanza verso certe manifestazioni, oltre la grafica del 
manifesto poco invitante, è il tema stesso o meglio il titolo che 
secondo il mio avviso manca, in questo caso, di punto interrogativo.

Cosenza, città d'arte? Sarebbe stato forse meglio.
  Ed al posto del sottotitolo: un progetto sostenibile, avrei invitato a 
dare risposta.

Per esempio, Io avrei risposto così: Certo il MaB è sicuramente un 
luogo d'eccellenza di questa città, un bel mobile con tante bomboniere 
d'autore in bella mostra. I risultati di questa operazione sono 
visibili a tutti. Incremento dei prezzi degli immobili e soprattutto, 
con la chiusura al traffico automobilistico del viale, il centro 
acquisisce una maggiore vivibilità.

Ma quanto questo può definire, Cosenza, una città d'arte?
  Basta arredare il salotto buono di sculture per rendere una città 
luogo dell'arte e di cultura?
  L'uso dell'arte in questo caso appare sottomesso a strategie di 
propaganda politica. Non c'è da meravigliarsi, questo accade in tutta 
la penisola ed è vizio, della politica o meglio di certa politica, 
ridurre l'arte come mezzo.
  Dai movimenti antagonisti a i partiti forti.
  Il fenomeno è trasversale. Troppi legacci.
  Sotto questo temporale penso alla frana che ha ucciso due sportivi. Se 
dobbiamo fare arte cominciamo a fare le cose ad arte.
  Le immagini, di quella frana, fanno eco su i media di tutto il mondo.
  La natura supera l'estro post-moderno e decadente di un pubblicitario 
come Oliviero Toscani in quel raccapricciante slogan: siamo mafiosi.

La Natura è più convincente. Ed allora penso: non ci vado. Non ci vado 
perché: se bisogna spendere soldi per le bomboniere spendiamoli per i 
nostri figli e per una loro buona educazione all'arte.

Bye
francesco de rose

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