[aha] R: Re: Approfondimenti e spunti da San Francisco

franca.formenti3 franca.formenti3 a libero.it
Dom 13 Dic 2009 09:19:55 CET


buongiorno

infatti il meccanismo a livello artistico è di riuscire a far soldi superando il concetto di sistema attraverso i social network.
però in italia e questo secondo me c'è ancora quella patina velata del pensare che o non si fa o si fa ma attraverso un sistema che perde acqua da tutte le parti perchè mancano liquidi per fare investimenti.


vorrei scrivere un fiume di cose ma stamattina non funziono proprio,colpa di un vino rosso da urlo e di un bacco oratore che mi ha steso.

appena mi ripiglio vado avanti 
buona domenica
f




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>From      : aha-bounces a lists.ecn.org
To          : "List on artistic activism and net culture" aha a lists.ecn.org
Cc          : 
Date      : Sat, 12 Dec 2009 20:20:31 -0800
Subject : Re: [aha] R: Re: Approfondimenti e spunti da San Francisco







> Ciao!
> 
> finalmente rimessa in testo, eccomi qua :)
> 
> > mi dispiace per l'apparente aggressivita'. Forse si trattava di mancanza di
> > comodita' per scrivere avverbi e aggettivi, e il conseguente testo
> > scheletrico.
> 
> no problem, a volte via mail tutto sembra molto piu' asciutto e diretto 
> di quello che e'.
> 
> rispondo in particolare a queste osservazioni che trovo interessanti e 
> ci aiutano ad andare al nocciolo della questione:
> 
> > ma nulla cambia. business is business.
> 
> sono perfettamente d'accordo, infatti e' proprio di "business" che 
> stiamo parlando. Il motivo di questa mia riflessione, e' non certo far 
> vedere in una luce positiva cio' che molte societa' e venture 
> capitalists stanno facendo, presa dall'entusisamo californiano :), ma e' 
> riflettere sui meccanismi di questo processo. E cercare di analizzarlo 
> al di fuori di parametri ideologici, che possono servire per creare 
> lotte, ma non sempre sono utili per comprendere aree di azione che si 
> fondono su background culturali e sociali completamente diversi e, per 
> questo, spesso spiazzanti.
> 
> cio' che' e' interessante analizzare e' proprio come il concetto di 
> business viene visto qui. il discorso e' molto piu' sottile di come 
> sembra, perche' se si va ad indagare bene cosa sta succedendo oggi nella 
> Silicon Valley - ed e' gia' successo in passato - , si trovano persone 
> che parlano apertamente di cosa stanno facendo in termini economici. Qui 
> la parola "business" non e' vista cosi negativamente, ma ci si tiene 
> bene a sottolineare che e' presente in qualche modo, perche' garanzia di 
> innovazione e "affidabilita'".
> questo perche' non esiste un pregiudizio negativo legato al "denaro", ma 
> il fare business si vede come una forma di innovazione positiva, non 
> solo per le proprie tasche, ma per la societa' in genere.
> 
> vi vorrei segnalare ad esempio un interessante Talk Show che potete 
> seguire online. In particolare, questa puntata si chiama "Social Media - 
> A Force for Good".
> Sono presenti Stephen Fry, Biz Stone, fondatore e Chief Executive di 
> Twitter; e Reid Hoffman, fondatore e Chief Executive di LinkedIn.
> 
> Questo e' il link:
> http://www.stephenfry.com/2009/11/19/social-media-force-for-good/
> 
> Trovo estremamente interessante il punto di vista del fondatore di 
> Twitter. Notate come usa liberamente un certo linguaggio appartenente 
> alle comunita' hacker e ai movimenti di base e come non si esponga 
> politicamente allo stesso tempo.
> Lui essenzialmente vede Twitter come una forza per il bene, che aiutera' 
> la rete a essere veramente aperta, le persone a creare comunita' e sara' 
> funzionale alla formazione di un'opinione pubblica critica.
> 
> E' interessante vedere come il potenziale "nemico" e' visto in un 
> ipotetico stato accentratore, non nel fatto che "loro" stanno facendo 
> del business sul concetto di openess. E in poche parole, questo e' 
> semplicemente uno specchio della filosofia di molti social networks. In 
> pratica, ti mostrano che stanno agendo per il _tuo_ bene. Allo stesso 
> tempo, non nascondono affatto che stanno facendo soldi: questo e' 
> normale negli USA perche' fa parte della societa' avere un lavoro e fare 
> successo. E ti dicono chiaramente che i soldi dovrebbero venire dalla 
> pubblicita', ma in un modo che non infastidisca troppo gli utenti. A 
> loro volta gli utenti "pagano il prezzo" di diventare un certo target, 
> ma allo stesso tempo, si trovano ad usare gratuitamente un potente mezzo 
> per la loro liberta' di espressione.
> 
> > io non ho nessun problema con questo. ma che "questo" possa essere uno
> > strumento anche solo per ragionare su cose che "una volta" si facevano con
> > lotte e azioni di volta in volta politiche, artistiche, concettuali... beh,
> > mi sembra veramente azzardato e lontano dalla realta'.
> 
> (cut)
> 
>  > da una realta' dei fatti che comunque mostra i risultati di questi
>  > imprenditori: ben miseri, quanto a effetti sociali e politici, e ben 
> ricchi
>  > per quel che riguarda la affermazione personale di pochi, pronti a 
> raccattar
>  > bottino nei molti e variegati modi che vediamo, ad esempio (ma non e'
>  > l'unico) con il 2.0
> 
> su questo non sono d'accordo. per persone che hanno un background 
> nell'attivismo e nell'hacker culture questo puo' essere vero. Ma pensa 
> ai tanti giovani attivisti che usano qualcosa come Twitter per 
> organizzarsi. O a chi crea delle associazioni e gruppi proprio grazie ai 
> social network. Non possiamo evitare di vedere che questi "strumenti di 
> business" in realta' stanno trasformando la rete. Chi li usa attivamente 
> - e magare e' piu' giovane di noi - ha a disposizione un patrimonio di 
> networking che in passato solo chi era dentro certe subculture poteva 
> comprendere.
> Adesso in qualche modo l'idea di fare rete si e' allargata, ma anche 
> commercializzata - e paradossalmente chiusa. Ma non possiamo continuare 
> a vedere tutto questo solo negativamente perche' ormai sara' solo il 
> canto del cigno. La sfida sta nel capire cosa e' successo, perche' 
> queste societa' giovani hanno avuto piu' successo di noi - che lavoriamo 
> sulla rete da anni. E poi, bisogna capire come cercare di applicare 
> quallo che per noi e' la vera "force for good". Ma prima di tutto 
> dovremmo eliminare il fatto che cio' che e' business e' "cattivo". e' 
> quasi un tabu e loro sono solo "evil".
> 
> > sui "modelli": e' interessante interagire con i modelli della finanza e
> > dell'economia globale. ma magari il "creare impresa" puo' essere esso stesso
> > un concetto da reinventare.
> 
> infatti, questo e' il punto. L'esempio che vi ho mostrato del Burning 
> Man, che non ha *nulla* a che vedere con gli imprenditori della Silicon 
> Valley (se non a livello traslato), e' stato per analizzare la 
> trasformazione di un fenomeno da completamente anarchico e artistico in 
> una organizzazione che fa soldi. E' vero come dice Gionatan che basta 
> fare qualche calcolo per scoprire che l'orgnizzazione non e' no profit, 
> ma for profit. Il punto e' vederla come un esempio di questo processo di 
> creazione di business. Secondo me non c'e' nulla di male nel fare soldi 
> se lo si dichiara apertamente - il punto e' capire qual e' la 
> prospettiva che ci si prefigge.
> Personalmente apprezzo molto di piu' un hacker space come Hacker Dojo in 
> Mountain View che dimostra chiaramente di accettare sponsorizzazioni 
> (anche da Google e Microsoft) e lo pubblica sul proprio sito e sostiene 
> che questo non influenzera' il loro operato. Invece con Burning Man 
> l'operazione non e' cosi chiara e ci sono persone che credono che sia 
> quasi una religione mistica.
> Se poi si analizza cosa per molti significa "essere burner", il tutto 
> diviene molto piu' interessante. Perche' la gente ha bisogno di credere 
> in cose come questa? E cosa succede quando si entra a far parte della 
> comunita'?
> La cosa piu' fastidiosa e' che si scopre che ci si diverte davvero, che 
> le persone non sono tutte stupide e che l'esperienza puo' essere un vero 
> trip...ma questa e' un'altra storia.
> 
> Analizzare come si stanno creando un sacco di hacker space qui in 
> California - e altrove, e i loro metodi di finanziamento e' assai 
> interessante, perche' cercano proprio di riflettere sul concetto di 
> business e di creazione di beni collettivi.
> Ma per non farsi drizzare i capelli appena si sente che hackers 
> accettano soldi da Microsoft, ci vuole un po' di tempo di 
> auto-formazione con il naso dentro questa cultura, e un sacco di lavoro 
> su cio' che ideologia e politica significano. Il punto e' che qui non si 
> riflette molto a livello politico come facciamo noi in Italia. La 
> prospettiva e' molto diversa, ed e' questo che cercavo di farvi capire. 
> Forse questa parola: "politica", e' molto piu' importante nel guidare le 
> trasformazioni di quello che immaginiamo...Per questo sto andando in 
> giro chiedendo alle persone che incontro cosa significa "politica" per 
> loro...e stanno uscendo fuori risposte molto interessanti!
> Ho fatto diverse interviste che saro' felice di condividere con voi 
> appena sono pronte...
> 
> Un saluto,
> 
> T_Bazz
> 
> 
> 
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