soci[aha]l network?
xDxD
xdxd.vs.xdxd at gmail.com
Sat Sep 20 02:25:12 CEST 2008
lo|bo (e Lovink) ha(nno) scritto:
> “Gli obbiettivi di Discordia erano <<diffusione sociale, moderazione
> collaborativi e differenti stili di comunicazione>> … Dopo aver
> attraversato un lungo periodo di scrittura del codice, questa
> <<Slashdot dell’arte elettronica>> chiuse a sorpresa solo sedici mesi
> dopo il lancio. La saga di Discordia ha dimostrato che una comunità
> non può produrre una piattaforma Web 2.0 complessa. Al di là delle
> dinamiche di gruppo, la ragione principale del suo fallimento è stata
> la mancanza di coesione della comunità globale della new media art,
> che non faceva dibattiti pubblici sul World Wide Web senza la
> protezione delle liste, che sono intime e autoreferenziali. Il
> problema non è la tecnofobia ma l’avanguardismo di chi ha adottato la
> rete relativamente presto e non sente il bisogno di riaggiornarsi…”
Tutto giusto, ma quello che non mi torna, però, è la dinamica dei social
network che si continuano a citare.
perchè comunque, sono sempre fondate su meccanismi centrali, di
servizio, e basate su strutture che, per quanti
video/testi/chat/videoconferenze puoi condividere, sono sempre rigide,
predefinite e centralizzatee.
il modello della "scatola" social network sembra assai limitato. almeno
per quello che riguarda gli obiettivi che si continuano a declamare a
riguardo. E' centralizzato, e soggetto alla possibilità del controllo
(non foss'altro, tra mille motivi, perchè, una volta che la "scatola"
funzioni con successo, se lo può comprare in 5 minuti il murdock di turno).
sembra che non occorra guardare troppo avanti. basterebbe forse legegrsi
le RFC su cui è basato internet stesso. Che descrivono una rete,
paradossalmente, assai diversa da quella di cui abbiamo esperienza noi.
siamo "abituati" ad avere esperienza della rete come "servizio", come
qualcosa su cui "vai" per fare delle cose.
il modello di internet è diverso (ripeto: leggere le RFC prima di
leggere Lovink e, se si ha tempo, le incredibili discussioni che hanno
portato alla loro definizione: piene di tante, tante perle che varrebbe
veramente la pena riscoprire e riutilizzare come validissimi
"semilavorati" filosofici, tecnologici, economici, antropologici).
Internet è una pratica, prima di essere un servizio. La stessa parola
"protocollo" indica questoconcetto.
La pratica, quindi, di prendere la propria rete (o la propria
singolarità, o l'insieme di reti di cui si è parte) e di predisporla per
poter coesistere e comunicare con altre reti, senza perdere nè
l'identità, nè la possibilità di definire la propria rete come più ci
aggrada. Ma, allo stesso tempo, lasciandosi anche definire dal contorno.
una pratica che assomiglia moltissimo all'idea della cultura come rete
che viene fuori dalle idee di Bateson. una porta aperta non per la
"democrazia", ma per l'idea di coesistenza, di ecosistema, e dell'idea
del valore che viene dalla "differenza", che è, in sè, forse l'eredità
più grande che ci lascia quel percorso di pensiero.
L'idea del "servizio" (come si configurano i social network) è
limitativa, e pone gli stessi limiti che potresti avere tentando di
cucire una toppa su un paio di jeans usando un martello: è,
probabilmente, lo strumento sbagliato. O, almeno, non il più adatto.
Quindi suggerivo, ed è quello che proverò a fare nel workshop, di
seguire strade differenti da quelle che prevedano servizi volti
condividere video/audio/testi/contatti/chat eccetera, secondo i modelli
del social network. Di seguire, cioè, delle strade che siano direzionate
alla creazione di ecosistemi relazionali, che sono delle reti di tipo
differente, e che coincidono con un "atteggiamento" piuttosto che col
poter usufruire di un servizio.
cià!
xDxD
un P.S. d'obbligo:
non è che mi facciano schifo i social network, o i wiki, o chi per loro.
Tutt'altro. Solo mi sembrano strumenti non adatti a raggiungere quegli
obiettivi che si menzionano quando vengono citati. Sembrano servire ad
altro. Un "altro" ammirevole e utilissimo, ma "altro".
More information about the Aha
mailing list