R: R: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è aumentato il prezzo del pane ?

dipaola18 at tin.it dipaola18 at tin.it
Thu Oct 30 08:20:40 CET 2008


sono sdrenato andrebbe meglio
è più vicino alle poesie di valpreda
e 
sabato inizia la corridaIn Kiss (2002) i corpi di due ballerini si 
muovono rotolandosi a terra e riproducono i più celebri baci della 
storia dell'arte - da Antonio Canova, che eccezionalmente troviamo 
anche nella collezione della Galleria d'Arte Moderna, a Jeff Koons - 
mentre Instead of allowing some thing to rise up to your face dancing 
Bruce and Dan and other things (2000) è un'antologia dei brani più 
celebri delle opere in video dei grandi maestri Bruce Nauman e Dan 
Graham, trasformati in un balletto di una lentezza ipnotica."
http:
//sullarte.it/mostre/2008-09/tino-sehgal.php
se la formenti è daccordo 
potremmo legarci come due tigri ma serbbe troppo,
come una setta 
satanica di bergamo.
ah dimenticavo che è a riposo da una perfomance :D
"

> Hacker sono quelli del MIT degli anni '50, quelli del libro 
> di 
Stephen Levy, e l'hack è slang per "soluzione
elegante", 
> allora 
permettetemi, Tino Sehgal è un Hacker.
> 
> mamma mia, sono spompato!
> 
> K.


----Messaggio originale----
Da: luigi at artificialia.com
Data: 
30-ott-2008 8.01 AM
A: "List on artistic activism and net culture"
<aha at ecn.org>
Ogg: R: R: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto 
che è aumentato il prezzo del pane  ?


K, discorso interessante e 
costruttivo. 
Finalmente una reale ragion d'essere (per ciò che mi 
riguarda) di sta lista.

Tre mie note:

 + il collezionismo, che è 
probabilmente una dis/funzione cognitiva e che
ha, in termini 
evoluzionistici, una sua ragion d'essere - lo distinguerei
dall'arte. 
si collezionano anche le figurine dei Gormiti nel mondo...

 + per 
ovvia normalizzazione statistica il dir che il mercato dell'arte
rende 
il 6% (cifra a mio avviso discutibile, visto che una quantità di
transazioni vengono effettuate sul mercato nero!) non rende esattamente
l'idea: c'è sempre chi mangia l'intero pollo e chi nulla. A ciò va
inevitabilmente aggiunto tutto quello che è indubbiamente 
incalcolabile, la
cappella Sistina, la 9a, le poesie di Ungaretti, 
ecc). E per tutto il resto
c'è mastercard :-) ...

 + ne consegue che, 
determinate estenzioni artistiche non possono esser
calcolate in 
termini esclusivamente economici diretti. altrimenti che vor dì
Arte? ;
^)

Bhè, spero di non aver fatto casino!! 
:D

Luigi 
 

> -----
Messaggio originale-----
> Da: aha-bounces at ecn.org [mailto:aha-
bounces at ecn.org] Per 
> conto di kilroy
> Inviato: mercoledì 29 ottobre 
2008 19.18
> A: List on artistic activism and net culture
> Oggetto: 
Re: R: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto 
> che è aumentato 
il prezzo del pane ?
> 
> 
> Il giorno 28/ott/08, alle ore 20:23, 
franca.formenti3 ha scritto:
> 
> > beh non direi proprio troll e 
secondo me ciò che scrivi è 
> interessante 
> > perchè fa sorgere dei 
dubbi ,almeno a me.
> 
> ti ringrazio.
> >
> >
> > sono d'accordo sul 
concetto della qualità, ciò che mi 
> chiedo  spesso è 
> > se alcuni 
generi d'arte riescano ad essere visti come una 
> garanzia sia 
> > 
per il collezionista che per il gallerista .
> >
> > non fraintendermi 
però non sto parlando della solita storia 
> dell'arte 
> > incompresa 
etc ,sto parlando di un linguaggio che ha grandi 
> difficoltà 
> > ad 
essere decifrato.
> 
> Ti rispondo come posso, cioè scrivendo una 
paccata di roba, 
> mi dispiace, ma stiamo trattando una questione 
tosta, spero 
> che si capisca che io non sto avvallando le distorsioni 
del 
> mercato dell'arte, ma ritengo indispensabile capire come 
funziona.
> 
> La Vettese in un suo saggio scrive (scusa se non cito, 
ma non 
> ho i miei libri) che il rendimento medio di un investimento 
> in arte è circa del 6%, a dimostrare che se una persona 
> normale 
volesse fare soldi l'ultima cosa che dovrebbe fare è 
> comprare 
lavori, gli conviene quasi fare conto arancio; il 
> suo discorso verte 
sul fatto che il motivo per cui un 
> collezionista compra non è 
spiegabile in termini 
> esclusivamente economici e dice anche una cosa 
estremamente 
> interessante per me, ovvero che quella del 
collezionista è 
> una malattia psicologica, con tanto di nome 
scientifico, 
> aggiunge anche che un collezionista come si deve compra 
anche 
> cose che gli piacciono, scommettendo su se stesso, sul suo 
gusto.
> Per quanto ne so io, il modo migliore per investire in arte è 
> riconoscere un Guttuso al mercato delle pulci (cosa successa 
> a 
qualcuno che conosco), comprare un lavoro minore di un 
> morto, perchè 
la quotazione è stabile, o girare per gli studi 
> di quelli sfigati 
nella speranza di individuare qualcuno che 
> la sfiga non se la 
merita, come è successo a Saatchi, che 
> sarà brutto e cattivo ma 
l'occhio lungo ce l'ha, visto che ha 
> comprato dei Damien Hirst per 
poche centinaia di sterline in 
> un momento in cui lo studio nemmeno 
ce lo aveva e faceva 
> crescere le farfalle accanto al letto, per poi 
rivendergli 
> gli stessi lavori a centinaia di volte il prezzo due 
anni fa, 
> cioè quasi quindici anni dopo.
> Se non si è capito, chi fa 
speculazione in arte non è certo 
> chi si può permettere spese umane, 
molto spesso sono le 
> stesse case d'asta a comprarsi da sole i lavori 
per alzare le 
> quotazioni con i loro propri buyer che fanno finta di 
essere 
> misteriosi spendaccioni venuti da lontano, e questo avviene 
> quasi sempre nel secondo mercato, cioè quando l'artista ha 
> già 
venduto; è proprio Hirst il tizio che ha cominciato a 
> farci 
qualcosa, il primo artista, che io sappia, che abbia 
> cercato di 
manipolare oltre che essere manipolato, compiendo 
> qualcosa che se 
mezzo mondo non stesse morendo di fame, 
> sarebbe anche divertente, mi 
riferisco al teschio, il famoso 
> gioiello in platino rivestito di 
diamanti di cui uno da 40 
> carati, che ha commissionato ai 
gioiellieri della corona e 
> che ha pagato 17 milioni di sterline, 
rivendendolo a 50, il 
> suo pensiero era chiaro, come fai a 
moltiplicare il prezzo di 
> qualcosa che di per se vale un vero 
sproposito, qualcosa che 
> da solo, durante la sua manifattura, ha 
alzato sensibilmente 
> il valore del diamante sul mercato? (Eppure 
c'erano tre 
> compratori in lizza, i loro conti in tasca se li 
saranno 
> fatti...) Quelli che comprano gli Staccolanana alla 
> 
televisione non fanno testo, così come non fa testo un 
> corniciaio 
che si trasforma in gallerista, quest'estate ho 
> assistito ad un 
vernissage in cui oltre al gallerista c'ero 
> solo io, in un posto 
provinciale, che vendeva appunto un 
> sacco di lavori minori di gente 
famosa e morta, il target era 
> ovviamente il piccolo, misero, 
dentista che vuole mettere in 
> studio un bozzetto di Merz fatto 
durante una sbronza, o uno 
> dei duecento miliardi di schifano che 
sono in circolazione 
> perchè marietto nostro, doveva dare da mangiare 
al King Kong 
> che portava perennemente in groppa.
> Per rispondere 
più precisamente alla tua domanda, si, certo 
> che ci sono generi che 
offrono più garanzie di altri, è il 
> motivo per cui più girano soldi 
e persone interessate in un 
> ambiente, più un gallerista si può 
permettere di fare delle 
> cose lontane da quelle che ho appena 
descritto, più è 
> possibile per un artista proporre lavori di 
difficile 
> interpretazione, ma più che di difficile interpretazione 
io 
> direi difficile vendibilità.
> 
> Molti lavori sono costosi in 
quanto hanno una fattura 
> complicata, molti altri possono essere 
venduti solo come 
> testimonianza fotografica di un lavoro 
invendibile, da qui la 
> proliferazione di stampe lambda, certo dai 
tempi di smithson 
> ne è passata d'acqua, ma rimane molto più facile 
vendere la 
> pittura, o gli studi, i bozzetti ecc ecc. ad esempio 
Christo 
> si è pagato "the gates" vendendo progetti e bozzetti ai 
> 
collezionisti per diversi milioni di dollari.  Certe volte 
> questo 
materiale è volutamente concepito per essere venduto, 
> altre è 
cooptato con un processo di feticizzazione in cui, 
> cose appartenute 
ai pezzi grossi vengono trattate come opere 
> quando non erano intese 
come tali, chessò, conosco una che ha 
> riconosciuto la firma di 
Picasso su un fazzoletto 
> scarabocchiato, dato da Pablo come mancia 
in trattoria... o 
> ancora personaggi come Beuys, il cui atteggiamento 
faceva sì 
> che praticamente qualsiasi cosa che avesse mai maneggiato 
> fosse autenticabile. Ed è inevitabile che ci sia uno scontro 
> nei 
fatti, un incartamento, artisti furbi (senza dare al 
> termine 
accezione negativa) confezionano le loro cose in modo 
> da 
manifestare, combattere  questo stato di cose,  il quale 
> peraltro 
non ha solo a che fare con il mercato, ma anche con 
> la reificazione 
di se stessi e per me soprattutto con il 
> conferimento sociale 
dell'autorità, molti si lamentano del 
> fatto che l'arte parli troppo 
spesso di arte, che si stia 
> trasformando sempre più in un 
metalinguaggio, ma questo 
> succede da tempo, mi viene in mente 
"erased De Kooning 
> drawing" di Rauschemberg, il lavoro di Sherrie 
Levine e di 
> molti altri, ma non mi sogno nemmeno di pensare che 
questo 
> sia un esercizio sterile perchè quelli bravi possono, con un 
> unico gesto, fare la loro critica istituzionale e veicolare i 
> 
propri significati in modi stupefacenti,  
> penso a Felix Gonzales 
Torres.    Una gallerista becera di Bologna,  
> che vende praticamente 
solo Transavanguardia mi disse che un 
> mucchio di caramelle non si 
vende e un quadro si, e io gli 
> risposi che se le caramelle fossero 
state fatte a mano 
> dall'artista sarebbe stato molto diverso, FGT le 
ordinava a 
> chili e sceglieva il colore della carta, e chi compra un 
suo 
> lavoro si paga il diritto di farlo a sua volta, le caramelle 
> 
sono lì per essere mangiate così non sono feticizzabili per 
> se 
stesse, invece è ciò che le caramelle significano a 
> contare, il 
significato eucaristico, la tragica perdita 
> dell'amato, una cosa 
davvero bellissima.
> Tuttavia il caso più eclatante credo sia Tino 
Sehgal, che di 
> fatto vende autentiche... scrivo una nota per chi non 
sapesse chi è:
> 
> Sehgal viene dal teatro, i suoi lavori sono quasi 
registici, 
> delle persone vengono ingaggiate per assumere 
comportamenti 
> vari secondo sue istruzioni, sono cose che hanno un 
certo 
> fascino, io ho assistito una volta. Ebbene Sehgal vieta la 
> 
riproduzione fotografica della performance, così si può solo 
> 
assistervi in galleria, oppure comprare un bel papier che 
> contiene 
le istruzioni per rieseguirla con altre persone e in 
> mancanza 
dell'autore, nel papier sono specificati anche i 
> modi di pagamento 
dei figuranti, che non devono essere pagati 
> meno di un tot, magari 
un tot collegato con il salario minimo 
> di un attore teatrale.
> 
> 
Beh insomma questo signore è meglio non metterlo in vendita a 
> 
Mondovì o ad Ariccia o a Macerata, per intenderci, ma questo 
> fatto 
ha poco o nulla a che fare con la sua interpretabilità, 
> che è 
relativamente nulla, in quanto quello che fanno e 
> dicono i figuranti 
è piuttosto nonsensical, ha invece a che 
> fare con la sua 
immaterialità, perchè è molto difficile far 
> crepare d'invidia la zia 
Genoveffa con una pila di fogli 
> notarili, se la vuoi sbalordire devi 
imbastire uno spettacolo 
> a spese tue.
> 
> Per questo io apprezzo 
questo tizio, dimostra di aver capito 
> come funziona il meccanismo 
alla perfezione, lo fotte alla 
> grande, e si gode gli articoli di 
pezzi grossi come  Carboni 
> che prendono spunto dal suo lavoro per 
parlare di 
> immaterialità nell'arte. Per me, se siamo d'accordo che 
gli 
> Hacker sono quelli del MIT degli anni '50, quelli del libro 
> 
di Stephen Levy, e l'hack è slang per "soluzione elegante", 
> allora 
permettetemi, Tino Sehgal è un Hacker.
> 
> mamma mia, sono spompato!
> 
> K.
> 
> >
> > lascio perdere il mio recente interessamento al 
mondo dell'economia 
> > ,visto con occhi diffidenti però,perche mi 
sembra di essere fuori 
> > luogo.
> > f
> >
> >
> > ---------- Initial 
Header -----------
> >
> >> From      : aha-bounces at ecn.org
> > 
To          : "List on artistic activism and net culture" 
> aha at ecn.
org
> > Cc          :
> > Date      : Tue, 28 Oct 2008 19:50:23 +0100
> 
> Subject : Re: R: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è  
> > aumentato il prezzo del pane  ?
> >
> >
> >
> >
> >
> >
> >
> >> 
Adesso io comincio seriamente a sentirmi un troll, dato che sono
> >> 
inscritto qui da anni, dall'inizio, e non mi sono mai 
> fatto sentire,
> >> mentre in questo periodo scrivo due lettere al giorno. Ma non 
posso
> >> fare a meno d'interloquire perchè effettivamente provo 
piacere nel
> >> farlo e l'altra ipotesi consiste nel tornare all'altro 
pc e  
> >> continuare
> >> a fare i simpatici tutorial di un simpatico 
cad meccanico, con
> >> relativa sofferenza delle gonadi.
> >>
> >> 
prometto che sarò bre...
> >>
> >> Difficile trovare una definizione 
esaustiva di arte da 
> darti, come ha
> >> chiarito Walburton (non 
ricordo il titolo, einaudi 
> grigio), ne clive
> >> bell, ne teorie 
istituzionali, ne le somiglianze di famiglia di
> >> Wittgenstein  
possono dirsi definizioni a prova di bomba, 
> sono tutte
> >> fallaci 
e inesaustive, ma c'è un'espressione invece che per quanto
> >> 
filosoficamente inaccettabile, a me è sempre servita più di tante
> >> 
altre: "l'arte puzza di qualità" credo che sia stato 
> Lawrence 
Wiener,
> >> che pure di filosofia se ne intende, o forse proprio per 
questo, a
> >> dirlo.
> >> Per me questa espressione è importante 
perchè spiega più di mille
> >> parole tutto il fascino poetico che può 
assumere il lavoro di una
> >> persona, il lavorio intellettuale che 
scatena, il contatto che crea
> >> con l'osservatore, la capacità 
sintetica, mitopoietica e 
> mistica  che
> >> avviene ogni qual volta 
qualcuno di noi sedicenti artisti (se- 
> >> dicente,
> >> che se lo 
dice da solo) realizza qualcosa e lo chiama lavoro, opus,
> >> 
qualunque forma assuma.
> >> Quello che è importante è la qualità, 
quello che conta è il lavoro
> >> (dico lavoro perchè mi fa schifo il 
termine opera, gli 
> inglesi dicono
> >> artwork, che ha la forma 
neutra che servirebbe), non conta un cazzo
> >> nient'altro, tanto meno 
il sistema dell'arte, flash art, il white
> >> cube, i curatori e 
quant'altro, al massimo sono situazioni 
> che si può
> >> scegliere di 
sfruttare in funzione del lavoro.
> >> Ci sono persone, artisti, che 
hanno fatto qualche cosa di grande
> >> all'interno di questo sistema, 
altri che l'hanno lambito e vi sono
> >> rimasti finchè ne hanno avuto 
voglia e anche altri che 
> l'hanno fatto
> >> in manicomio, Wolfli per 
citare il caso più famoso. Per ognuno di
> >> costoro, nei distinti 
ambiti, c'è una massa di gente che, 
> spiace per
> >> loro, spiace per 
me se scoprissi di farne parte, non ha un cazzo da
> >> dire, la loro 
roba non puzza!  E badare, c'è un motivo ben 
> preciso  
> >> per
> >> 
cui non si parla di profumo bensì di puzza.
> >> Ho un amico, un 
artista bravissimo che invece usa dire "lui non ce
> >> l'ha" ad 
indicare una mancanza di qualcosa di non specificato,
> >> un'ellissi 
che non si può colmare, ma che tutti capiscono 
> benissimo  
> >> di
> 
>> fronte a qualche lavoro schifoso. Un'ellissi peraltro, 
> circolare 
(!)
> >> perchè se la potessimo colmare, rimarrebbe solo la 
> 
definizione senza
> >> il soggetto, ovvero esiste l'arte finchè può 
sfuggire ad una
> >> definizione, se il mio amico usasse un miracolo 
semantico per  
> >> riempire
> >> i puntini, la borsa degli strumenti 
intellettuali e tecnici a
> >> disposizione dell'arte sarebbe chiusa, e 
noi sappiamo che così non
> >> sarà finchè esisterà un uomo con la sua 
parte destra del 
> cervello in
> >> funzione.
> >> Avevo promesso che 
sarei stato bre.. (si ma l'argomento è 
> una bomba,
> >> quindi la 
brevità è relativa) quindi non vi annoierò con un'altra
> >> storia che 
mi è sempre servita ad orientarmi, quella della 
> "sfida al
> >> 
labirinto", di Calvino  e anche di Alain Robbe-Grillet, mi 
> 
piacerebbe
> >> essere sollecitato per questo, piuttosto faccio una 
chiosa sul  
> >> termine
> >> "framed".
> >> Nel momento in cui si 
dice che l'arte è tutto ciò che non 
> può essere
> >> incasellato, si 
da una definizione semplicemente troppo larga e
> >> permeabile, anche 
questa è inesaustiva, molte cose sono 
> indefinibili
> >> senza essere 
arte necessariamente, ma quando si parla di frame,
> >> l'ambiguità è 
ancora peggiore, perché è proprio il concetto di
> >> framework a 
permetterci molto spesso un minimo di discernimento
> >> (cercare 
conceptual framework su wikipedia per una 
> schiarita), ovvero
> >> 
quella cosa, anch'essa misteriosa e profondamente ambigua che ha
> >> 
permesso all'arte del '900 di essere quella che è stata, con i suoi
> 
>> alti e bassi, a permettere quella sospensione del giudizio, che
> >> 
trasforma una lattina in scultura, o concede ad una persona di
> >> 
amputarsi in pubblico senza che venga chiamata immediatamente la  
> >> 
neuro.
> >>
> >> Ora posso venire in Scandinavia anch'io?
> >>
> >> 
kilroy
> >>
> >> Il giorno 28/ott/08, alle ore 17:08, Luigi Pagliarini 
ha scritto:
> >>
> >>> rientro ora dall'inverno danimarchese...
> >>> 
peccato che non abbia più potuto seguire i threads della 
> rivoluzione
> >>> studentesca...
> >>> ma credo che nel pomeriggio, dovremmo 
arrivare ad una (pseudo)
> >>> definizione.
> >>> bello sto thread.
> 
>>> mi piacerebbe partecipare con una delle mie "pillole di
> >>> 
saggezza" (gadda
> >>> 2008 :-).
> >>> tradotto, una stronzata.
> >>> 
ma insomma rigà: che cazzo è st'arte?
> >>> parlo di quella con la A 
che quella con la a o con la T non
> >>> m'interessano,
> >>> nun me 
regge la pompa.
> >>> è, a mio avviso, tutto ciò che non può essere 
inscatolato.
> >>> e per "inscatolato" intendo intrappolato, framed, o 
quello che
> >>> volete/emo.
> >>> ma non vuole dì 'contenuto'.
> >>> 
ora, se mai c'avessi preso, ne consegue che una buona 
> opera d'arte  
> >>> può
> >>> essere tranquillamente recensita (o pubblicizzata?) in 
flashart (o
> >>> altri
> >>> editoriali più o meno lobbistici e più o 
meno leccaculi) ma,
> >>> viceversa,
> >>> quest'ultima non è tale per 
via del fatto che vi è apparsa.
> >>> detto ciò, prometto che torno al 
più presto in scandinavia...
> >>> :-)
> >>> Luigi Pagliarini
> >>>
> 
>>>
> >>>
> >>>
> >>>
> >>>
> >>>> -----Messaggio originale-----
> >>>> 
Da: aha-bounces at ecn.org [mailto:aha-bounces at ecn.org] Per
> >>>> conto 
di kilroy
> >>>> Inviato: martedì 28 ottobre 2008 15.40
> >>>> A: List 
on artistic activism and net culture
> >>>> Oggetto: Re: R: [aha] 
Direttore Politi , ma si è accorto che
> >>>> è aumentato il prezzo del 
pane ?
> >>>>
> >>>> Mi fa piacere che ogni tanto qui si parli d'arte, 
perché è
> >>>> uno dei miei argomenti preferiti. Sono un lettore di 
Flash
> >>>> Art (mea culpa, mea maxima culpa), ma lo ero anche di Tema
> >>>> Celeste prima che chiudesse, do un'occhiata a mousse, mi
> >>>> 
piace parkett, e anche una rivista polacca che si chiama
> >>>> 
piktogram, adesso con la cenere in testa non potrei scrivere,
> >>>> 
quindi farò ammenda dopo. Quello che dimentica Mimmo di
> >>>> Caterino 
è che Flash Art è una attività commerciale, e che
> >>>> quindi 
accusare Flash Art di essere un'attività commerciale o
> >>>> di 
trattare l'arte come un'attività commerciale risulta
> >>>> piuttosto 
sterile. Mi sembra di non sostenere niente di grave
> >>>> se dico che 
da che mondo è mondo fare l'artista è un lavoro e
> >>>> che i primi 
speculatori risalgono all'ottocento, quando i
> >>>> mercanti degli 
impressionisti tenevano nei depositi i quadri
> >>>> per far aumentare 
la domanda e quindi il prezzo (cfr. il
> >>>> sistema dell'arte, F. 
Poli, laterza), ora, prima che Di
> >>>> Caterino dichiarasse "non 
pitto più" aveva già dichiarato "io
> >>>> i miei quadri li regalo...", 
quando ho letto tale cosa ho
> >>>> pensato di chiedergli un paio di 
decine di tele in regalo,
> >>>> perchè (fatemi calare un attimo nei 
panni del bastardo,
> >>>> richiederà 5 secondi : ), se 1) i quadri 
fossero buoni,
> >>>> proverei a rivenderli, il che proietterebbe il 
suddetto nel
> >>>> sistema suo malgrado e 2) se facessero schifo, come 
Politi
> >>>> sostiene, basterebbe una bella mano di bianco, con quello 
che
> >>>> costano le tele...
> >>>>
> >>>> Dunque, una volta un mio 
caro amico qui inscritto mi disse,
> >>>> dopo essersi rifiutato di 
mettere in vendita un video in una
> >>>> galleria berlinese, di non 
voler ridurre artatamente (uso
> >>>> l'avverbio non a
> >>>> caso) il 
numero di copie di un suo lavoro per far si che
> >>>> avesse una 
quotazione di mercato, che era la condizione
> >>>> essenziale 
dell'ingresso in galleria, lo fece citando niente
> >>>> di meno che 
Ivan Illic, tanto per capire l'area culturale
> >>>> della persona. Ero 
più ingenuo di ora e gli risposi qualcosa
> >>>> a favore del mercato, 
al che lui mi disse una cosa che ho
> >>>> subito appoggiato e che 
appoggio tuttora, cioè che non si può
> >>>> negare che il sistema 
dell'arte, proprio perché dominato
> >>>> dalla speculazione non faccia 
emergere quelli bravi
> >>>> (sottintendendo anche che c'è anche molta 
merda, ovvio), e
> >>>> aggiunse che per fare i film di Matthew Barney 
erano stati
> >>>> necessari molti soldi, una produzione quasi 
hollywoodiana che
> >>>> senza fundraising e senza la galleria 
Sonnabend non si
> >>>> sarebbero potuti trovare. Ne io ne lui siamo 
collezionisti,
> >>>> non abbiamo il milione di euro per comprarci una 
copia di
> >>>> Cremaster, ma ci piace, e molto; allo stesso tempo 
siamo
> >>>> abbastanza schizofrenici da considerare ingiusto fissare
> 
>>>> artificialmente il prezzo del nostro lavoro... dunque
> >>>> 
giudicateci pazzi ma:
> >>>>
> >>>> FOOLS RUSH IN WHERE HACKERS CAN'T 
THREAD
> >>>>
> >>>> Il giorno 28/ott/08, alle ore 08:20, franca.
formenti3 ha scritto:
> >>>>
> >>>>> mah anche su questo sono dubbiosa, 
che l'arte apprezzata e  
> >>>>> comprata
> >>>>> oggi poi domani non 
la ricorderà nessuno non mi sembra proprio  
> >>>>> vero.
> >>>>> che 
poi esistano artisti che non sono all'interno di un 
> sistema  
> 
>>>>> per
> >>>>> vari motivi ,perciò non riconusciuti apprezzati e 
comprati
> >>>> questa è un
> >>>>> ' altra storia ancora.
> >>>>
> 
>>>>
> >>>> Infatti, tanto che per capirlo basta guardarsi indietro, la
> >>>> storia dell'arte è piena sia del tipo A che del tipo B, con
> 
>>>> la differenza che di solito quelli bravi del secondo tipo
> >>>> 
subiscono una rivalutazione postuma o in extremis, penso a
> >>>> Carol 
Rama, grande artista ingiustamente ignorata dal mercato
> >>>> per 
decenni (la qual cosa non gli ha tuttavia vietato di fare
> >>>> nasino 
nasino con gente del calibro di Man
> >>>> Ray) che a 80 anni si vede 
di colpo salire alla ribalta e
> >>>> giustamente ha detto "Cazzo! ve 
ne potevate accorgere prima!"
> >>>>
> >>>> saluti
> >>>>
> >>>> Kilroy
> >>>>
> >>>>
> >>>>>
> >>>>>
> >>>>> come non credo alla bolla del 
boom del mercato 
> dell'arte,a quelle
> >>>>> cifre da capogiro di 
acquirenti sconosciuti che 
> acquistano opere  
> >>>>> da
> >>>>> 100 
milioni di sterline?
> >>>>> sarà che sono stata abituata a ragionare 
con documenti alla
> >>>> mano, più
> >>>>> che da salotto sono da 
tribunale e questa cosa comincia a
> >>>> suonarmi un
> >>>>> pò 
storta.
> >>>>> non mi interessa di base ,credo in altro ma ho la vaga
> >>>> impressione che
> >>>>> abbia un effetto mediatico di 
rincoglionimento generale.
> >>>>> sarà che quando la gente sente 
parlare di soldi, tanti
> >>>> soldi ..gli si
> >>>>> comincia ad 
offuscare il cervello e a perdere lucidità.
> >>>>>
> >>>>> f
> >>>>>
> 
>>>>> ---------- Initial Header -----------
> >>>>>
> >>>>>> From      
: aha-bounces at ecn.org
> >>>>> To          : "List on artistic activism 
and net culture"
> >>>> aha at ecn.org
> >>>>> Cc          :
> >>>>> 
Date      : Mon, 27 Oct 2008 20:03:00 +0000 (GMT)
> >>>>> Subject : R: 
[aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è
> >>>> aumentato
> >>>>> 
il prezzo del pane  ?
> >>>>>
> >>>>>
> >>>>>
> >>>>>
> >>>>>
> >>>>>
> 
>>>>>
> >>>>>> Mimmo, esiste l'arte ufficiale e l'arte d'avanguardia.
> 
>>>>>> l'arte ufficiale è inevitabilmente collusa con il mercato.
> 
>>>>>> l'arte d'avanguardia disprezza il mercato.
> >>>>>> l'arte 
ufficiale è l'arte oggi riconosciuta, apprezzata e
> >>>> comprata,
> 
>>>>>> ma domani non la ricorderà nessuno.
> >>>>>> chi nega questa 
verità ha solo interessi da difendere.
> >>>>>> abbi pazienza.
> >>>>>>
> >>>>>>
> >>>>>> --- Lun 27/10/08, mariopesceafore at lifegate.it
> 
>>>>>> <mariopesceafore at lifegate.it
> >>>>>>> ha scritto:
> >>>>>>
> 
>>>>>> Da: mariopesceafore at lifegate.it <mariopesceafore at lifegate.it>
> 
>>>>>> Oggetto: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è
> >>>> 
aumentato il
> >>>>>> prezzo del pane ?
> >>>>>> A: aha at ecn.org
> 
>>>>>> Data: Lunedì 27 ottobre 2008, 17:33
> >>>>>>
> >>>>>> PROLOGO
> 
>>>>>>
> >>>>>> Direttore Politi,
> >>>>>> al solito le scrivo per 
manifestarle la mia totale
> >>>> dipendenza da lei
> >>>>>> e dal suo 
prodotto editoriale, al quale non riuscirei a  
> >>>>>> rinunciare
> 
>>>>>> per niente al mondo, divertentissima la sua ultima
> >>>> 
newsletter, lei è
> >>>>>> la dimostrazione iperreale che la comicità 
italiana lungi
> >>>> dall'essere
> >>>>>> in crisi, senza ironia mi 
sento di potere affermare 
> che lei è la
> >>>>>> risposta nordica al 
nostro Totò principe del Rione 
> Sanità, al suo
> >>>>>> confronto 
Massimo Boldi è molto meno di una scorreggia in moto
> >>>>>> perpetuo 
verso l'infinito cosmico ed in procinto di 
> dissolversi.
> >>>>>>
> 
>>>>>> INIZIO O INDIZIO?
> >>>>>>
> >>>>>> Leggo con grande 
divertimento la sua newsletter, dove lei
> >>>> costruisce
> >>>>>> una 
polemica artefatta e di fatto inesistente con Guido
> >>>> Santevecchi
> >>>>>> giornalista del Corriere della sera, polemica fondante sul
> 
>>>> milione in
> >>>>>> più o in meno su di un Warhol, venduto o 
svenduto?
> >>>>>> Da suo grande consumatore, non posso non notare come 
sia
> >>>> lei da più
> >>>>>> di quarant'anni a costruire castelli 
polemici per aria
> >>>> miranti solo a
> >>>>>> declamare le lodi del 
mercato dell'arte, ragion per cui, ben  
> >>>>>> venga
> >>>>>> Piero 
Mieli che da trent'anni a questa parte, giustamente,
> >>>> chiude la
> 
>>>>>> porta in faccia alle sue autorevoli ma molto 
> ripetitive ed un 
pò
> >>>>>> noiose opinioni.
> >>>>>> Opinioni, che sappiamo bene 
entrambi, mirano a raccogliere le
> >>>>>> briciole di tutti gli 
introiti che girano intorno al mercato
> >>>>>> dell'arte facendo 
sistema.
> >>>>>> Perchè ogni tanto, non si occupa anche del mercato 
reale,
> >>>> smettendola
> >>>>>> di vessare chi in buona fede consuma 
e legge la sua
> >>>> rivista e la sua
> >>>>>> newsletter?
> >>>>>> 
Studenti di Accademie, sotto la pressione bigotta di certi
> >>>> 
maestri di
> >>>>>> laboratorio, in piena recessione economica, 
continuano a
> >>>> spendere sei
> >>>>>> euro bimensili per la sua 
rivista  sperando di
> >>>> migliorarsi, per farlo
> >>>>>> cenano con 
un panino alla mortadella piuttosto che con 
> una pizza
> >>>>>> 
margherita, lo fanno solo per rincorrere sogni dettati da miti
> >>>>>> 
indotti e false rappresentazioni, ancora non hanno capito
> >>>> che 
lei è
> >>>>>> il fautore della frustrazione che stordirà la loro
> 
>>>> creatività come ha
> >>>>>> già fatto con i loro maestri.
> >>>>>>
> >>>>>> EPILOGO?
> >>>>>>
> >>>>>> Quarantuno anni che sostiene lo 
stesso argomento, in permanente
> >>>>>> conflitto d'interessi con il 
suo pubblico consumante, editore,
> >>>>>> giornalista, curatore e 
gallerista,  insomma il suo
> >>>> argomento è fare
> >>>>>> propaganda 
a sé ed al suo mercato dalle pagine della 
> sua rivista.
> >>>>>> 
Questo è il volto dell'editoria specializzata d'arte
> >>>> 
contemporanea in
> >>>>>> Italia? Mi perdoni ma preferisco di gran 
lunga Guido
> >>>> Santavecchi, che
> >>>>>> non so chi cazzo sia, ma 
solo per questo merita un encomio.
> >>>>>> Ho visto e compreso di 
tutto in questa mia vita da lettore
> >>>> e feroce
> >>>>>> 
consumatore di Flash Art, al punto che non mi meraviglierei se
> >>>>>> 
vedessi in futuro lei o qualcuno dei "suoi" disquisire sul  
> >>>>>> 
mercato
> >>>>>> dell'arte da improbabile esperto senza competenze  
> 
nella prossima
> >>>>>> ArtVerona, un ulteriore voce che parla in virtù 
dei propri
> >>>> interessi
> >>>>>> (di mercato s'intende).
> >>>>>>
> 
>>>>>> Nessuno, da Cagliari, con accento Napoletano.
> >>>>>>
> >>>>>> 
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