[aha] crisi ecosistemica

penelope.di.pixel penelope.di.pixel at gmail.com
Tue Oct 21 13:11:13 CEST 2008


ci aggiungo solo, per la meravigliosamente poetica f., un'Ipotesi per
Assurdo, un altro frammento sulla crisi ecosistemica in cui siamo infilati

http://www.beyourbrowser.com/public/ipotesi-per-assurdo/

abbracci!
pp


2008/10/21 lo|bo <lo_bo at ecn.org>
xDxD ha scritto:

> non sto parlando di mettermi a vendere al supermercato "caschi che ti fanno
> il lavaggio del cervello" (per capirsi).  :)
> sto parlando di comunicazione. e di atteggiamenti.
>

Bhe questo lo avevo capito... è da giorni che parliamo di comunicazione e
atteggiamenti... ma se fosse possibile costruirli, ci sarebbe da divertirsi
:-D :-D

2008/10/21 xDxD <xdxd.vs.xdxd at gmail.com>

>
>  ma sta cosa ella
>> crisi ecosistemica
>> la dovemo approfonnì.
>> ma che è sta crisi ecosistemica?
>> lo vojo sapè.
>>
>>  :)
>
> la cosa forse più significativa dell'ecologia è il concetto
> dell'interconnessione.
> l'ecosistema è più di quello che si parla quando si parla di ambientalismo.
> è stratificato: sull'economia, sulla tecnologia, sulla cultura, e su tante
> altre cose coi nomi grossi, fino ad arrivare ai nostri corpi e alle nostre
> menti, alle emozioni, alle relazioni.
> nulla di nuovo: lo han detto in tanti con parole migliori di quelle che
> posso mettere in fila io.
> quando mi diletto a parlare di crisi ecosistemica mi riferisco al fatto che
> se pensiamo di essere *adesso* in mezzo ad una crisi (in questi giorni/mesi)
> stiamo prendendo un bell'abbaglio.
> perchè la "crisi" è in atto in maniera integrata più o meno da una dozzina
> di anni dopo il secondo dopoguerra.
> annunciata dallo "spettacolo", descritta più approfonditamente dalla
> "decostruzione", abilitata dal controllo sui media e dalle tecniche del
> "distacco" e della "distanza" rese possibili quando i processi hanno
> iniziato a diventare "globali".
> spostare le "cose" lontane dal "corpo" è una cosa "pesante", perchè apre le
> porte alla possibilità di dire qualsiasi cosa, in qualsiasi modo ci pare,
> creando paradossi e controsensi per come ci fa più comodo.
> a questo possiamo sovrapporre il notare la nascita della possibilità di
> accedere a "velocità" inimmaginabili anche soli pochi anni fa, e della
> possibilità di utilizzare queste velocità non solo linearmente, ma con
> modelli a rete, a retroazione, ad amplificazione collettiva, e il fatto che
> la possibilità di "velocità" è gestita centralmnte (tramite servizi e
> infrastrutture)
> inoltre possiamo mettere la ciliegina sulla torta, rappresentata dal fatto
> che la nostra stessa definizione (come identità, corpi, pezzi di gruppi...)
> è mutata, assumendo nuovi soggetti che mettono bocca in modo molto intimo e
> personale su come percepiamo chi siamo, cosa vorremmo essere, cosa ci sembra
> "normale", cosa ci sembra "inevitabile".
>
> queste cose si incastrano creando una crisi che ha una forma di rete.
>
> per quello che ti posso dire io, con tutti i miei limiti e le mie
> presunzioni (e, per dirla con diPaola: visto che è tutta colpa mia :)  )
> questa è la crisi ecosistemica
>
>
> ciaociao
> xDxD
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