[aha] Gli studenti si mobilitano... parliamone

gadda1944 gadda1944 at libero.it
Fri Oct 17 22:45:10 CEST 2008


Stamattina sono stato alla manifestazione di Milano. Forse non erano davvero 60.000, ma 30 o 40mila sì. Le forme sono ancora forse un po' tradizionali, ma l'impeto, la forza e l'incazzatura mi sembrano tante. 

Sbaglierò, ma la mia impressione è che la crisi mondiale delle borse, l'avvitamento della finanza mondiale insomma (che non è la bolla delle dot.com o altre piccole crisi porecedenti degli anni 90) stia creando, per la prima volta da vari decenni a questa parte, una situazione in cui settori crescenti di studenti si trovano con le spalle al muro. E non hanno reazioni di panico o di passività, ma di risposta. Certo, il decreto Gelmini è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, il disprezzo e il fastidio con cui questo governo tratta la scuola e tutto il mondo giovanile (che ormai, lo sappianmo, arriva ai 40 anni) fanno saltare la mosca al naso. Ma, ripeto, mi pare che ci sia di più.

Un conto è dire a un ragazzo di 15-18-25 anni "To', questo è quello che ti promettiamo: un lavoro saltuario e schifoso da 200-300-(se va bene 800) euro al mese, e intanto però la ricchezza mondiale cresce, c'è una lotteria, 1 su 100.000 si arricchisce anche se non è figlio di industriali, di notai, di dentisti o di commercialisti delle multinazionali. Provaci, può darsi che ti vada bene". Un altro conto è offrigli quello stesso futuro di merda in una prospettiva di impoverimento complessivo della società. Dove stanno finendo le opportunità (anche quelle fasulle)? Resta solo (per le ragazze) il sogno delle veline, ma se anche le veline (come i professori di università) saranno sostituite al ritmo di una ogni dieci che va in pensione (trovate l'equivalente della pensione per le veline), se la prospettiva è questa, neanche il sogno di fare la velina funziona più.

E quindi forse oggi, in Italia il decreto Gelmini offre una opportunità impensata a chi vuole provare a inceppare il meccanismo (a mettere la pietruzza nell'ingranaggio). In ogni paese ci sarà, prima o poi, più prima che poi, un equivalente del decreto gelmini.

E' tutto giusto quello che abbiamo discusso sinora, ci mancherebbe altro, dalla critica del lifestyle al multividuo a netsukuku. Ma forse qulche connessione fra le cose c'è. Una lista che si richiama, fra le altre cose, all'activism, non ha davvero niente da dire - e da fare - su una rivolta studentesca che non si era mai vista negli ultimi trent'anni?

gadda




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>From      : aha-bounces at ecn.org
To          : "List on artistic activism and net culture" aha at ecn.org
Cc          : 
Date      : Fri, 17 Oct 2008 20:43:58 +0200
Subject : [aha] Gli studenti si mobilitano... parliamone







> Ragazzi entro simbolicamente in sciopero ;-), mi rifiuto di parlare di 
> qualsiasi altra cosa che non sia quello che sta succedendo in Italia ;-P
> 
> Lo sto seguendo da alcuni giorni su i siti 
> http://www.globalproject.info/index-it.html
> http://www.uniriot.org/
> 
> quindi nei prossimi giorni non farò altro che postare notizie su questo. 
> Altre liste nel mondo ne parlano, mi sembra molto strano che non ci sia 
> interesse in lista. Non dico di fare azioni o cosa, dico solo che 
> potremmo discuterne, penso che ne valga la pena. Invito chiunque 
> iscritto alla lista e non che ha la fortuna di partecipare alle 
> mobilitazione di postare la sua cronaca e le sue opinioni. Il prossimo 
> lunedì assemblee generali in tutta Italia..
> 
> Sui siti potete leggere di quello che è successo a Roma ieri:
> 
> "Un'assemblea convocata nell'aula Magna del Rettorato de La Sapienza di 
> Roma per chiedere al neorettore Frati la sospensione dell'anno 
> accademico contro i provvedimenti del Governo in materia di Università. 
> Alle 10 la decisione di concentrarsi nel piazzale della Minerva a causa 
> dell'enorme quantità di studenti arrivati in corteo da tutte le facoltà, 
> circa 5000 persone. Alle parole di Frati, che hanno riproposto il 
> vecchio ritornello opportunista sulla giustezza delle ragioni della 
> lotta e l'inadeguatezza delle forme, gli studenti hanno risposto con 
> determinazione formando un corteo spontaneo che, divenuto di 10.000 
> persone, ha bloccato il centro della città e la stazione Termini e ha 
> deciso di occupare la Facoltà di Lettere per prepararsi al meglio allo 
> sciopero generale di oggi indetto dai sindacati di base.
> Una giornata lunghissima e senza respiro, dove alla straordinaria 
> partecipazione alla lotta si è accompagnata un altrettanto straordinaria 
> capacità di incidere, spiazzare e lasciare il segno. Era da molto tempo 
> che non si assisteva a qualcosa del genere.
> Eppure chi guardasse a queste mobilitazioni tentando di scovare un 
> qualche tratto familiare, linea di continuità o filiazione rispetto ai 
> vecchi movimenti universitari, rimarrebbe deluso. L'«anno zero» è 
> arrivato anche per le soggettività. ... 
> http://www.globalproject.info/art-17303.html"
> 
> oppure quello che successo oggi a Milano:
> 
> "Dopo una settimana di mobilitazioni di Studenti medi e universitari 
> oggi No Gelmini Day, dalle scuole alle università, studenti, docenti, 
> ricercatori, tecnici amministrativi, sono scesi in piazza contro il ddl 
> Gelmini. Nella giornata dello sciopero indetto dai sindacati di base 
> sono scesi in piazza in migliaia in mobilitazione a Milano, città in cui 
> insieme allo sciopero dei lavoratori e dei precari (da cairoli a duomo) 
> è stato protagonista il mondo della scuola: un fiume eccezionale, mai 
> visto. Eccezionale oltre che per i numeri per la composizione che ha 
> visto una sinergia spontanea di tutte le componenti della scuola e della 
> formazione. 50mila tra studenti dei collettivi delle superiori, studenti 
> dei collettivi delle accademie e delle facoltà universitarie, docenti, 
> insegnanti, personale non docente, genitori e bambini. Insieme (chi da 
> Cairoli, chi da Missori) verso il provveditorato per dire che la scuola, 
> dalle elementari alle università non ci sta a subire gli odiosi 
> provvedimenti di controllo, affossamento delle risorse, attacco ai 
> precari, smantellamento delle eccellenze previsti dal ddl Gelmini. 
> Insieme per dire che "noi la vostra crisi (la loro crisi), non la 
> pagheremo". Insieme anche contro la cultura, o meglio l'ignoranza 
> dell'apartheid proposto da una classe di politicanti rozza e xenofoba 
> che, a partire dalla scuola (le classi-ponte) vuole disegnare una 
> società inaccettabile : divisa, autoritaria, elitaria e discriminante... 
> ed idiota, quindi controllabile. Ed invece oggi, grazie alla spontanea 
> escalation di tensione e mobilitazione di queste settimane Milano è 
> stata resa viva da energie liberamente fuori controllo. Energie ,che pur 
> diverse si sono ritrovate e certo oggi hanno espresso solo un 
> entusiasmante e determinato assaggio di una mobilitazione destinata a 
> continuare. Oggi a Scienze Politiche, ad esempio, dove tutti sono 
> invitati ad una grande festa ribelle al ddl Gelmini. Ed ovviamente dal 
> prossimo Lunedì in tutte le scuole superiori ed elementari, e in tutte 
> le sedi universitarie della città ... 
> http://www.globalproject.info/art-17305.html"
> 
> 
> -- 
>      [IIIII]   lo|bo
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