[aha] Autocritica, arte, hacking e attivismo
T_Bazz
t_bazz at ecn.org
Sat Nov 8 10:34:43 CET 2008
Ciao a tutt@,
riflettevo ieri fra me e me e vorrei condividere i miei
interrogativi...direi che dovete interpretare questa mail come una sorta
di autocritica "interna" alla nostra lista. Sono rimasta un po'
perplessa nel vedere la reazione di alcuni iscritti sulle mail
riguardanti le tematiche dell'Onda Anomala. E questo mi ha fatto
riflettere sulla direzione che questa lista sta prendendo e su cosa noi
stessi ci aspettiamo da questa lista.
Personalmente quando a suo tempo ho iniziato l'aha-esperienza mi
immaginavo uno spazio di condivisione su tematiche come hacktivism e
media art, ma soprattutto mi aspettavo che fosse un bacino di creazione
di nuovi progetti e idee, in cui ci fosse entusiasmo e anche una bella
dose di ottimismo.
Mi rendo conto che negli ultimi cinque anni il movimento ha passato una
crisi, soprattutto dopo Genova, evento che comunque ci ha permesso di
fare autocritica ma anche di far nascere molte nuove realta'.
Ultimamente mi chiedevo dove fosse finita tutta l'energia di quegli anni
e devo dire che ho avuto una risposta recentemente nel vedere cosa sta
succedendo in Italia.
Secondo me l'Onda Anomala e' una risposta fortissima a tutto questo.
Sono lontana perche' vivo in Danimarca, ma sto seguendo attentamente il
tutto da qui e non ho mai visto una cosi grossa partecipazione di
giovani e meno a tematiche politiche, che rispondono attivamente nelle
strade e portano nuova energia.
Insomma non e' la prima volta che mi trovo davanti a situazioni del
genere e per dieci anni sono stata attiva in diversi gruppi
dell'autogestione. La cosa che mi sta colpendo di piu' e' che questa
nuova "ondata" e' completamente indipendente, non ci sono bandiere a cui
fa riferimento e questo e' secondo me una vittoria.
Tra l'altro, se guardate nel comunicato di Uniriot,
http://www.uniriot.org/index.php?option=com_content&task=view&id=112&Itemid=99
si presentano come un Network delle facolta' ribelli.
Leggete attentamente il testo. Io ci ho riconosciuto un immaginario che
appartiene a tutti noi e che prima di tutto dovrebbe appartenere ad aha,
che e' nato proprio come un progetto di networking.
Allora quello che mi chiedo e' come mai siamo ancora cosi inclini a
considerare nuove forme di protesta come qualcosa di gia' visto (una
copia del 68 o del 77), come qualcosa che in fondo non portera' a molto
perche' l'Italia e' un paese marcio dentro?
Non dovrebbe partire proprio da noi una ventata di ottimismo e di
supporto per quello che sta succedendo?
Non so se gli studenti, precari, o insegnanti otterranno quello che
vogliono, ma sono sicura che queste azioni nelle strade e nelle
universita', nelle scuole e nelle piazze, porteranno a una conseguenza
nell'immaginario di tutto coloro che ne stanno facendo parte
attivamente. Avete visto i video, le foto, sono tantissimi!
E lo dico perche' anche io quando avevo 15 anni stavo in una scuola
superiore ed e' scoppiata la Pantera. La scuola e' stata occupata e
abbiamo partecipato alle varie assemblee, abbiamo realizzato un
giornalino indipendente e cercato di dire la nostra.
Mi ricordo di quei tempi come il migliore momento nella mia esperienza
di liceale. E se invece penso al resto che ho vissuto nelle superiori ho
un ricordo molto sbiadito.
Insomma l'autocritica che vi porto vuole essere costruttiva. Costa ci
sta a fare aha se noi che ne facciamo parte siamo cieci di fronte a chi
sta proponendo una ventata di novita', va finalmente nelle strade e
propone un'alternativa?
Non che non si sia parlato di questi argomenti in lista e ovviamente non
dico che tutti qui la pensano cosi, ma noto una certa sfiducia
generalizzata che del resto noto anche nel panorama dell'arte. Come se
in fondo fosse stato gia' tutto fatto e ripetere certe esperienze non
serve piu' a niente. E' una riflessione aperta a tutti voi.
Saluti,
T_Bazz
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