R: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è aumentato il prezzo del pane ?

franca.formenti3 at tin.it franca.formenti3 at tin.it
Sun Nov 2 20:11:16 CET 2008


boh
sinceramente a me interessava tanto cio che sriveva kil- ..mmm non 
mi ricordo bene il nick..-
mi piaceva leggere tutte le cose che sapeva 
sulle nevrosi del collezionista e sul tentativo di sedurlo.

mi 
interessava così come puro esercizio mentale,sociale forse per capire 
cose che non so.

flash art è una rivista commerciale a volte al top 
altre volte meno come alcune azioni in banca .
ma mi sembrava che le 
osservazioni di kil andassero un po oltre e cosi anche i commenti di 
luigi.
vabbe , peccato .
f
----Messaggio originale----
Da: 
luigi at artificialia.com
Data: 2-nov-2008 19.45
A: "List on artistic 
activism and net culture"<aha at ecn.org>
Ogg: R: R: [aha] Direttore 
Politi , ma si è accorto che è aumentato il prezzo del pane ?

Luisa: 
dobbiamo sentirci tutti offesi? 
 
O, nella tua magnanimità, risparmi 
anche qualcuno? 
 
Benemerito Politi? 
 
Istituzione?!?!?!?
 
Novità??????????????????????????
 
Anch'io mi sento un pò delusetto 
dalle tue parole.
 
Ma ho paura che potremmo non intenderci e son 
stanco di polemiche inutili &
sterili.
 
Preciso, quindi:
 
[A. ho 
avuto occasione di osservare, leggere ed ascoltare il "benemerito" e
non mi è apparso avanguardista, istituzionale e tantomano elegante 
quant'è
che tu predichi. 
Ma si sà, è una questione di gusti, anche 
l'eleganza.
 
[B. mi piace distinguere un'impresa di mercato da un 
istituzione e,
osservando il giornaletto di cui parli da lontano, 
perdona, ma a me par di
vedere più una azienda che muove su una logica 
prettamente commerciale, che
altro. con buona pax dell'arte!
 
[C. c'è 
stata un'avanguardia oscillante tra l'elettronica e il digitale
lisciata e poi oscurata da FA per due lustri. tanti dei personaggi e 
delle
istituzioni afferenti a sta lista ne son ben coscienti. Per me 
era da
raccontar altrove la novella sul talent-scouting.
 
Esistono 
certamente e per fortuna altre realtà editoriali che fanno
comunicazione:
1. assolutamente più moderna (exibart tanto per dirne 
una);
2. molto più prestigiosa ed elegante (fmr tanto per dirne altra).
 
Luisa, per il resto, nulla di personale. 
Del resto immagino che 
persone della tua generazione abbiano vissuto FA
quale innovativa. 
 
Ma t'assicuro che per i giovani (io escluso conseguentemente), tal 
rivista è
davvero non più rappresentativa delle coscienze e dei 
movimenti. 
 
Con cordialità, e assoluta fermezza.
 
Luigi Pagliarini 
 
 
 


  _____  

Da: aha-bounces at ecn.org [mailto:aha-bounces at ecn.org] 
Per conto di Luisa
Valeriani
Inviato: giovedì 30 ottobre 2008 22.40
A: 
List on artistic activism and net culture
Oggetto: Re: R: [aha] 
Direttore Politi , ma si è accorto che è aumentato il
prezzo del pane ?


scusate, mi sento un po' in imbarazzo ad intervenire, perché è da 
poco che
seguo costantemente la lista, e non mi va di apparire come 
"sputasentenze".
però devo dire che i toni e purtroppo anche i discorsi 
che ho trovato qui, a
proposito di arte, mi hanno molto deluso. Forse 
non c'è tempo per fare
lunghe analisi, forse la scrittura corsiva rende 
più facile la battuta che
l'analisi, ma complessivamente non trovo sul 
tema interventi che si pongano
allo stesso livello di consapevolezza 
teorica che c'è in altri campi, e che
un network di attivisti -penso - 
potrebbe avere.
però qualche cosa vorrei dirla, magari velocemente, e 
senza costruire
gerarchie nel discorso, un po' random, diciamo:
- 
Politi è un benemerito, perché tra le istituzioni che si occupano di 
arte
contemporanea Flash Art è tra le più attive a socializzare le 
novità. per
novità intendo qualcosa che destabilizzi il sistema, non 
che lo confermi. E
rispetto ad altre riviste, ivi compresa la stessa 
Tema celeste, quando
c'era,  è stata sempre molto più disposta a 
mantenere "l'Informe" (per usare
una definizione di Bataille ripresa da 
Rosalind Krauss) che a ricostruire
"forme". Mi rendo conto che il 
discorso richiederebbe spiegazioni, che però
non posso dare ora (ma se 
non intervenivo anche così, al volo, non
intervenivo più...), ma basta 
accennare che , se consideriamo l'arte come
messa in forma autoriale di 
forme simboliche è qualcosa di cui forse non
vale più la pena nemmeno 
parlare.  Almeno qui, dove si parla peer to peer!
Diciamo che fintanto 
che per arte intendiamo la Bellezza esemplare,  il
monumento-memento da 
imitare, possiamo lasciarla tutta al Moderno. Però
l'arte non è solo 
questo, è anche qualcosa di eversivo rispetto agli
orizzonti culturali 
del mainstream (relativamente, eversivo!). E in questo
senso Politi è 
un benemerito, perché è il più coraggioso nel presentare il
nuovo. Che 
poi il sistema dell'arte sia anche sistema di valori finanziari,
che 
sia un mercato... beh, c'è da stupirsi? Quand'è che non lo è stato?  
- 
Se usciamo fuori del sistema dell'arte, fuori delle agenzie di
socializzazione della Bellezza, allora dovremmo uscir fuori anche dalla
cultura dello schermo, che convoglia l'attenzione verso un punto focale
prospettico valido per tutti. Essere policentrici, dislocati e 
polivalenti.
Mobili. Porre al centro non l'arte, ma il godimento 
estetico, che si esprime
in diversi modi, disseminandosi in oggetti, 
luoghi, esperienze, che
trasferiscono la qualità nel quotidiano, senza 
stacchi tra alto e basso.
Creando feticismi liberati e liberanti.
- 
Feticismi  che erano già tutti attivi nei processi  del collezionismo, 
che
non è affatto una parolaccia, ma, anzi, la prima modalità di 
approccio
all'oggetto che partisse non da un valore "oggettivo" dello 
stesso, ma da
un'emozione soggettiva. Benjamin e il saggio su Fuchs 
insegnano. Fuchs
collezionava pornografia: robaccia, dal punto di vista 
del conoscitore
d'arte! ma lo specialismo è anch'esso una forma di 
mediazione, e non
dovrebbe interessare una cultura dell'immersione, 
dell'immediatezza, del
consumo..., a meno che non sia dettato proprio 
dalla passione, da un
atteggiamento da fan... un po' come quelli che 
collezionano Gormiti,
appunto! chi colleziona gormiti è già molto oltre 
l'idea di un'estetica
condivisa, non teme la censura perché segue la 
sua passione e non pretende
di dettere le regole a nessuno. E' molto 
più vicino lui all'estremismo della
creatività estetica nell'epoca 
delle reti che l'adoratore domenicale del
museo che cerca l'Arte con 
l'A maiuscola! Lui è un bricoleur di pezzi che
lui stesso mette 
insieme, creandosi il suo personale frame di godimento
estetico; mentre 
chi va al museo per tenersi aggiornato perpetua un'estetica
che non ha 
contribuito a creare... Poi, naturalmente, anche l'andare al
museo può 
essere un'attività feticista, può essere l'espressione di una
creatività nei consumi, può essere un frame per la propria esperienza
dell'Altro... ma non per gerarchie date! 
Scusate, devo proprio andare, 
magari se interessa il discorso lo
riprendiamo.



Il giorno 30/ott/08, 
alle ore 21:11, bellafonte at libero.it ha scritto:


già gli uomini.....

e le donne? creatività femminile? in cucina e a letto?

bah...

----
Messaggio originale----
Da: netfuturista at yahoo.it
Data: 30/10/2008 
19.23
A: "List on artistic activism and net culture"<aha at ecn.org>
Ogg: 
R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è aumentato il prezzo
del pane ?



È giunto il momento di abbattere l’odiosa innaturale 
ridicola distinzione
tra "artisti" e "non artisti". Questa distinzione 
non solo oggi non ha alcun
fondamento nella realtà, ma presuppone una 
visione profondamente cupa
dell’umanità intera.
Non esistono artisti e 
non artisti. Esistono soltanto uomini. Tutti dotati
di creatività. La 
differenza sta soltanto nella misura di tale creatività.
Non più 
artisti e non artisti, ma uomini più o meno creativi.
Bisogna quindi 
liberare gli uomini che oggi si sentono “non artisti” e
portarli a 
sbloccare la loro creatività repressa.
Bisogna allo stesso tempo 
liberare anche gli uomini che oggi si sentono
“artisti”, farli scendere 
dal piedistallo e spingerli ad una maggiore
spontaneità creativa.



--- Mer 29/10/08, Luther Blissett <blissett at live.it> ha scritto:


Da: 
Luther Blissett <blissett at live.it>
Oggetto: R: [aha] Direttore Politi , 
ma si è accorto che è aumentato il
prezzo del pane ?
A: aha at ecn.org
Data: Mercoledì 29 ottobre 2008, 18:34


Premessa umiliante: la 
distinzione tra arte e vita è roba da archeologia
dell’obsolescenza. 
Esempio significativo: la piattaforma di questa
newsletter è l’
attivismo, ovvero la ragion pratica, senza distinzioni tra
arte, 
politica, tecnologia, ecc.

 

Io non mi chiedo cos’è l’arte: mi chiedo 
cosa sono io, perché cazzo esisto,
come cristo devo agire.
La vita 
appare mediocre e affettata come un TV generalista? Ecco che l’arte
mi 
viene in soccorso suggerendomi un’estetica dei miei pensieri e dei miei
comportamenti, fornendomi un modus, uno stile per vivere e per morire.
Il mondo è un’opera d’arte senza senso e fine a se stessa, e lo siamo 
anche
noi. <<Un'opera d'arte infatti non ha contenuto, come non ha 
contenuto il
mondo. Entrambi esistono. Entrambi non hanno bisogno di 
giustificazione, e
non potrebbero assolutamente averne>> (Sontag). La 
vanità è quindi
l'atteggiamento adatto per tutto ciò che è vano e 
vacuo. <<Vanitas vanitatum
et omnia vanitas>> (Quoelet).
L’arte è 
originalità, ricerca, sperimentazione. L’arte mi aiuta a non
annoiarmi, 
mi da l’illusione di avere uno scopo; ed è l’avanguardia il mio
scopo, 
la sprezzatura, la ricerca di un’eleganza etica, di una bellezza
morale.
Tutto il resto è Politi.

 

Per una più ampia trattazione cfr, 
Luther Blissett, Vangelo Nichilista, in
particolare pagine 120-128
  
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