[aha] Holy Fire. Art of the Digital Age
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Mon Mar 31 15:09:57 CEST 2008
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Date : Sun, 30 Mar 2008 20:16:39 +0200
Subject : [aha] Holy Fire. Art of the Digital Age
> [FOR IMMEDIATE RELEASE - ENGLISH VERSION BELOW]
>
> iMAL Center for Digital Cultures and Technology, Bruxelles
>
> presenta
>
> Holy Fire. Art of the Digital Age
> a cura di Yves Bernard & Domenico Quaranta
> 18 - 30 aprile 2008
> iMAL Center for Digital Cultures and Technology, Bruxelles
> Vernissage 18 aprile, 18:30 - 23:30
>
> L'iMAL Center for Digital Cultures and Technology è lieto di presentare
> Holy Fire. Art of the Digital Age, una mostra collettiva che raccoglie
> una scelta, unica nel suo genere, di opere rappresentative degli ultimi
> quindici anni di New Media Art, realizzate da artisti di fama
> internazionale e provenienti da gallerie e collezioni di tutto il mondo.
> Curata da Yves Bernard, direttore dell'iMAL, e da Domenico Quaranta,
> Holy Fire fa parte dell'Off Program della fiera internazionale di arte
> contemporanea Art Brussels (18 - 21 aprile 2008). Prendendo spunto da
> questa occasione, Holy Fire cerca di esplorare il modo in cui la New
> Media Art, vincendo i preconcetti relativi alla sua presunta
> immaterialità e invendibilità, sia entrata nel mercato dell'arte.
>
> Holy Fire è probabilmente la prima mostra che raccolga
> programmaticamente opere d'arte New Media collezionabili e già
> disponibili sul mercato dell'arte, sia adottando layout tradizionali
> (stampe, video, sculture) che nella forma di oggetti mediali
> personalizzati e "stabili". La mostra vuole dimostrare che la New Media
> Art non è un fenomeno estraneo all'arte contemporanea, ma è,
> semplicemente, arte del nostro tempo: e, in questo modo, vuole
> contribuire a ridurre la distanza tra l'arte digitale e l'arte
> contemporanea, e contribuire a una più ampia comprensione dei media
> digitali.
> Holy Fire è il frutto della convinzione che parlare di New Media Art
> come qualcosa di "altro" e separato dall'arte contemporanea non abbia
> più senso oggi. Tutta l'arte contemporanea è, per certi versi, New Media
> Art, non potendo sottrarsi a un confronto col mezzo digitale e con
> l'impatto sociale dei media; al contempo la New Media Art, raccogliendo
> la sfida dei media digitali e delle loro conseguenze socio-culturali, è
> ormai diventata uno dei linguaggi artistici più rappresentativi del
> nostro tempo. Insomma: le opere raccolte in Holy Fire non sono New Media
> Art, ma semplicemente arte del XXI secolo: arte che si appropria di
> identità istituzionali e corporative, che crea identità fittizie, piega
> software e videogiochi alle proprie intenzioni, si infiltra nelle
> comunità online e nelle sottoculture con l'intenzione di ritrarre queste
> comunità e i loro miti; arte che sovverte gli strumenti esistenti o ne
> crea di nuovi, o, semplicemente, usa hardware e software per fare arte.
>
> Nel corso degli ultimi due decenni, la New Media Art ha attraversato una
> crescita esponenziale, che da una nicchia di sperimentazione piccola e
> relativamente chiusa l'ha trasformata in una delle comunità più ampie e
> vitali della scena contemporanea, e in un nuovo "mondo dell'arte", con i
> suoi festival, i suoi centri espositivi, le sue riviste e i suoi
> dibattiti. Tuttavia, questa crescente importanza è stata spesso
> misconosciuta nel mondo dell'arte contemporanea, che la New Media Art
> sfida in vari modi. Spesso immateriale, performativa, effimera, la New
> Media Art si affida a software e interfacce, e produce artefatti
> difficilmente vendibili e ad alto rischio di obsolescenza, il che rende
> difficile un suo ingresso nei circuiti e nelle collezioni di arte
> contemporanea; senza contare che la New Media Art coltiva spesso con
> ostinazione il proprio isolamento. Al contempo, sono ormai molti gli
> artisti che lavorano per trovare formalizzazioni più stabili per i loro
> lavori, nello sforzo di portare la cultura dei media digitali nel
> territorio dell'arte contemporanea. Al contempo, individui e istituzioni
> coraggiose cominciano a collezionare New Media Art, nella convinzione
> che la sua importanza, nel futuro, non possa che crescere. Con
> l'accelerazione dello sviluppo tecnologico (grandi schermi piatti,
> potenti proiettori, reti wifi e banda larga) e l'accettazione sociale e
> culturale degli strumenti e dei media digitali, la New Media Art si
> appresta a diventare una delle correnti più importanti del XXI secolo, e
> a entrare a far parte della nostra vita quotidiana: dagli uffici, agli
> edifici pubblici, alle case.
>
> Il titolo della mostra fa riferimento a un noto romanzo di Bruce
> Sterling, Fuoco sacro (1996): un libro visionario che lancia uno sguardo
> sull'arte del futuro, in cui la specifica "digitale" non ha più senso di
> esistere. Al contempo, il titolo fa riferimento alla passione che spinge
> un numero crescente di operatori (artisti, curatori, galleristi e
> collezionisti) sulla via impervia ma necessaria del confronto col
> sistema dell'arte.
>
>
> Artisti:
>
> Cory Arcangel (USA), Gazira Babeli (SL), Boredomresearch (UK),
> Christophe Bruno (FR), Grégory Chatonsky (FR), Miguel Chevalier (FR),
> Vuk Cosic (SLO), Shane Hope (USA), Jodi (BE/NL), LAb[au] (BE), Joan
> Leandre (SP), Olia Lialina & Dragan Espenschied (RU/DE), Golan Levin
> (USA), Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG (IT), Alison
> Mealey (UK), Mark Napier (USA), Casey Reas (USA), Charles Sandison
> (UK/FI), Antoine Schmitt (FR), Yacine Sebti (BE), Alexei Shulgin &
> Aristarkh Chernyshev (RU), John F. Simon, Jr. (USA), Paul Slocum (USA),
> Wolfgang Staehle (USA), Eddo Stern (USA), Ubermorgen.com (AT), Carlo
> Zanni (IT).
>
>
> Gallerie:
>
> Bitforms, New York; DAM Gallery, Berlin; Fabio Paris Art Gallery,
> Brescia; Numeriscausa, Parigi; Postmasters, New York; Project Gentili,
> Prato; Rodolphe Janssen Gallery, Bruxelles; XL Gallery, Mosca.
>
>
> Partner:
>
> Holy Fire è prodotta dall'iMAL Center for Digital Cultures and
> Technology, generosamente finanziata da
> LIEDEKERKE.WOLTERS.WAELBROECK.KIRKPATRICK e DEXIA e sostenuta da: Rudy
> Demotte, Presidente dei Ministri del Governo della Comunità Francese del
> Belgio; Fadila Laanan, Ministro della Cultura della Comunità Francese
> del Belgio; la Sezione Arti Digitali e il Dipartimento di Arti Plastiche
> del Ministero della Comunità Francese del Belgio; Brussels Regione
> Capitale; il Collegio del Borgomastro e dei Deputati della Municipalità
> di Molenbeek-Saint-Jean.
>
>
> Dove:
>
> iMAL Center for Digital Cultures and Technology
> 30 Quai des Charbonnages/Koolmijnenkaai 30
> 1080 Bruxelles/Brussel 1080
> (métro Comte de Flandres/Graaf van Vlaanderen)
>
>
> Orari:
> martedì, mercoledì, venerdì: 12:00 - 19:00
> giovedì: 12:00 - 21:00
> sabato e domenica: 11:00 - 19:00
> Chiuso il lunedì.
>
>
> Ingresso:
> Adulti: 8 euro
> Studenti, disoccupati e anziani: 4 euro
>
>
> Stampa:
>
> Yves Bernard: yb at imal.org / + 32 (0)2 410 30 93
> Domenico Quaranta: dom at domenicoquaranta.net
>
> http://www.imal.org/HolyFire
>
>
> Eventi collaterali
>
> Dibattito: "Holy Fire: Exhibiting and Collecting New Media Art"
> Sabato 19 aprile, 11:30 - 13:30
>
> Uno degli obiettivi di Holy Fire è fotografare lo stato attuale della
> New Media Art, una pratica artistica nata dall'incontro tra arte e
> tecnologia informatica negli anni Sessanta, per poi svilupparsi in un
> sistema dell'arte autonomo e parallelo e avere una seconda giovinezza
> negli anni Novanta. Spesso descritta come processuale, immateriale, e
> perciò non collezionabile e non conservabile, la New Media Art sta
> finalmente entrando nell'età adulta, il che significa anche confrontarsi
> con il sistema e il mercato dell'arte contemporanea.
>
> Il dibattito è moderato da Patrick Lichty (Columbia College, Chicago), e
> coinvolge: Alexei Shulgin (RU), Olia Lialina (RU/DE), Steve Sacks
> (bitforms, New York), Wolf Lieser (DAM, Berlin), Stéphane Manguet
> (Numeriscausa, Parigi), Philippe Van Cauteren (SMAK, BE), Domenico
> Quaranta (I) e Yves Bernard (Bruxelles).
>
>
> Catalogo
>
> Domenico Quaranta, Yves Bernard (a cura di), Holy Fire. Art of the
> Digital Age, FPEditions, Brescia 2008.
>
> Hardcover, colore, 128 pagine.
> ISBN 978-88-903308-4-1
> 25.00
>
> Con contributi di: Inke Arns & Jacob Lillemose, Yves Bernard, Aristarkh
> Chernyshev, Roman Minaev & Alexei Shulgin, Vuk Cosic, Régine Debatty,
> Steve Dietz, Joan Leandre, Olia Lialina & Dragan Espenschied, Patrick
> Lichty, Wolf Lieser, Vicente Matallana, Eva & Franco Mattes aka
> 0100101110101101.org, Fabio Paris Christiane Paul, Domenico Quaranta,
> Charles Sandison, Magdalena Sawon & Tamas Banovich, Paul Slocum, Bruce
> Sterling, Michele Thursz, Mark Tribe, Ubermorgen.com, Karen A. Verschooren.
>
>
> I curatori:
>
> Yves Bernard (BE) ha studiato architettura e informatica, e ha lavorato
> come ricercatore per una decina d'anni. All'inizio degli anni Novanta a
> fondato una delle prime aziende new media europee, producendo diversi
> cd-rom d'arte (ad esempio, Milia d´Or, 1998). Nel 1999 ha fondato l'iMAL
> (interactive Media Art Lab), una associazione no-profit per artisti
> digitali. Negli ultimi dieci anni, ha lavorato con gli artisti come
> produttore (ad esempio, in Salt Lake) e come consulente e sviluppatore
> di interaction design (White Square). Yves ha inoltre curato o co-curato
> diverse mostre di new media art a Bruxelles: CONTinENT (2000), F2F
> (2003), Infiltrations Digitales (2004), openLAB (2005), Art+Game (2006)
> e la mostra inaugurale per la nuova sede dell'iMAL (2007). È coautore di
> alcune opere che si concentrano sull'ibridazione tra Internet e lo
> spazio fisico, come Martini Ground Zero, OFFFCAM e The Gate. Insegna
> arte digitale all'ERG ed è direttore dell'iMAL Center for Digital
> Cultures and Technology. [www.erg.be/blogs/artNumeur/]
>
> Domenico Quaranta (I) è un curatore e critico d´arte che vive e lavora a
> Brescia. Scrive regolarmente su Flash Art, con una particolare
> attenzione alla net art e ai nuovi media. Ha pubblicato NET ART
> 1994-1998. La vicenda di Ada'web (Milano 2004) e, con Matteo Bittanti,
> GameScenes. Art in the Age of Videogames (Milano 2006). Ha curato
> diverse mostre, e co-curato Connessioni leggendarie. Net.art 1995 - 2005
> (Milano 2005). Fra le sue pubblicazioni recenti, Todd Deutsch: Gamers (a
> cura di, 2008) and Gazira Babeli (a cura di, 2008). Tiene un corso di
> "Net Art" presso l'Accademia di Brera a Milano e gestisce il blog Spawn
> of the Surreal. [www.domenicoquaranta.net]
>
>
> iMAL Center for Digital Cultures and Technology
>
> L'iMAL (interactive Media Art Laboratory) è un'associazione no-profit
> fondata a Bruxelles nel 1999 da artisti, produttori, interaction
> designer, programmatori e dal NICC (una associazione di artisti belgi)
> con l'obiettivo di sostenere le pratiche creative che usano il computer
> e le tecnologie di rete come medium.
> Nell'ottobre 2007 l'iMAL ha inaugurato la sua nuova sede a Bruxelles:
> uno spazio di circa 600 metri quadri dedicato all'incontro
> dell'innovazione artistica, scientifica e industriale, e alle pratiche
> artistiche e culturali contemporanee che emergono dalla fusione di
> computer, telecomunicazioni, rete e media.
> L'iMAL è un laboratorio e uno spazio di lavoro per artisti in residenza,
> e li sostiene nella sperimentazione e nel processo di ricerca così come
> nella produzione e nella diffusione del loro lavoro. Organizza incontri
> regolari tra professionisti creativi, aziende tecnologiche innovative e
> istituzioni di ricerca e produce workshop rivolti a creativi di ogni
> genere (artisti, designer, sviluppatori) sotto la direzione di artisti
> riconosciuti. Infine, l'iMAL organizza eventi pubblici e collabora con
> diversi centri europei. L'iMAL è sostenuto dalla Communauté française de
> Belgique.
>
>
> ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
>
>
> iMAL Center for Digital Cultures and Technology, Bruxelles
>
> presents
>
> Holy Fire. Art of the Digital Age
> curated by Yves Bernard & Domenico Quaranta
> April 18 - 30, 2008
> iMAL Center for Digital Cultures and Technology, Bruxelles
> Vernissage 18 April, 18:30 - 23:30
>
> iMAL Center for Digital Cultures and Technology is proud to present Holy
> Fire. Art of the Digital Age, a collective exhibition featuring a unique
> panel of digital artworks created in the last ten years by
> internationally known new media artists, and coming from galleries and
> collections from around the world. Curated by iMAL director Yves Bernard
> and Italian curator Domenico Quaranta, Holy Fire is, in fact, featured
> into the "Off Program" of Art Brussels, the international contemporary
> art fair (April 18 - 21, 2008). Taking its cue from this occasion, Holy
> Fire is an attempt to explore how new media art, bypassing all the
> stereotypes connected with its presumed immateriality, was able to enter
> the art market.
>
> Thus, Holy Fire is probably the first exhibition to show only
> collectable media artworks already on the art market, in the form of
> traditional media (prints, videos, sculptures) or customized media
> objects. The exhibition wants to show that new media art is just art of
> this century, to contribute to reduce the gap between digital art and
> contemporary art, and to participate in a broader understanding and
> acceptance of digital media. Holy Fire comes out from the belief that
> talking about a "new media art" as something different and separated
> from the contemporary art world doesn't really make sense today. All
> contemporary art is, someway, new media art, as far as it makes use of
> the digital media for various purposes. So, the artworks collected in
> Holy Fire are not new media art, but simply art of our time: art which
> appropriates institutional or corporate identities, creates fictional
> ones, hacks softwares and game engines for its own purposes, infiltrates
> online or offline communities in order to portray them or their own
> myths, subverts existing tools or creates its own ones, explores the
> aesthetics of computation and information spaces; or, more simply, art
> which uses hardware and software in order to create art.
>
> Over the last two decades, new media art experienced an exponential
> growth, that changed it from a little and relatively closed niche of
> experimentation into one of the biggest and more vital communities of
> the contemporary scene, and into an entirely new "art world", with its
> own festivals, its own exhibition centers, its own magazines and
> debates. Yet, this increasing importance is hardly ever recognized in
> the contemporary art world, which is challenged by new media art in many
> ways. New media art is often immaterial, temporary, performative; it
> strongly relies on software and interfaces, and produce hardly sellable
> artifacts, with a high obsolescence risk in supporting equipment. So,
> it's always difficult to find new media art in contemporary art venues
> and collections. In the meantime, many artists are fighting to find more
> stable layouts for their works, in the effort to bring new media culture
> in the contemporary art arena; and some brave individuals and
> institutions are starting collecting new media, knowing that its
> importance in the future could only grow up. With the accelerated
> technological development (e.g. large flat screens, powerful beamers,
> ubiquitous computing, wifi, fast internet) and the sociological and
> cultural acceptance of digital tools and media, new media art is going
> to become one of the main currents of 21th century art, looking at its
> own nexus to our techno-environment as a strength (not deafness), and to
> be part of our everyday life in our office, in public buildings as well
> as in our home.
>
> The title of the exhibition is a reference to a well-known book by Bruce
> Sterling, a book which, among other issues, envision the art of the (at
> that time, future) digital age. In the same time, the issue makes
> reference to the passion that helps a growing number of people (artists,
> curators, gallery owners and collectors) to take care of an art that is
> temporary and variable by definition.
>
>
> Artists:
>
> Cory Arcangel (USA), Gazira Babeli (SL), Boredomresearch (UK),
> Christophe Bruno (FR), Grégory Chatonsky (FR), Miguel Chevalier (FR),
> Vuk Cosic (SLO), Shane Hope (USA), Jodi (BE/NL), Lab[au] (BE), Joan
> Leandre (SP), Olia Lialina & Dragan Espenschied (RU/DE), Golan Levin
> (USA), Eva and Franco Mattes aka 0100101110101101.ORG (IT), Alison
> Mealey (UK), Mark Napier (USA), Casey Reas (USA), Charles Sandison
> (UK/FI), Antoine Schmitt (FR), Yacine Sebti (BE), Alexei Shulgin &
> Aristarkh Chernyshev (RU), John F. Simon, Jr. (USA), Paul Slocum (USA),
> Wolfgang Staehle (USA), Eddo Stern (USA), Ubermorgen.com (AT), Carlo
> Zanni (IT).
>
>
> Galleries:
>
> Bitforms, New York; DAM Gallery, Berlin; Fabio Paris Art Gallery,
> Brescia; Numeriscausa, Paris; Postmasters, New York; Project Gentili,
> Prato; Rodolphe Janssen Gallery, Brussels; XL Gallery, Moscow.
>
>
> Credit Line:
>
> This exhibition is produced by iMAL Center for Digital Cultures and
> Technology, and generously funded by
> LIEDEKERKE.WOLTERS.WAELBROECK.KIRKPATRICK and DEXIA . It is supported
> by: the Minister-President of the Government of the French-Speaking
> Community of Belgium; the Minister of Culture and Audiovisual of the
> French-Speaking Community of Belgium; the Ministery of the
> French-Speaking Community of Belgium (Digital Art Section and Department
> for Plastic Arts); the Brussels Capital Region; and the College of
> Burgomaster and Deputies of the Municipality of Molenbeek-Saint-Jean.
>
>
> Location:
>
> iMAL Center for Digital Cultures and Technology
> 30 Quai des Charbonnages/Koolmijnenkaai 30
> 1080 Bruxelles/Brussel 1080
> (métro Comte de Flandres/Graaf van Vlaanderen)
>
>
> Gallery Hours & Opening:
>
> Tuesday, Wednesday, Friday : 12:00 - 19:00
> Thursday: 12:00 - 21:00
> Saturday, Sunday: 11:00 - 19:00
> Closed on Monday
>
>
> Entry Fee:
>
> Adult : 8 EUR
> Students, Unnemployed, Seniors: 4 EUR
>
>
> Press:
>
> Yves Bernard: yb at imal.org / + 32 (0)2 410 30 93
> Domenico Quaranta: dom at domenicoquaranta.net
>
> http://www.imal.org/HolyFire/
>
>
> Collateral Events
>
> "Holy Fire: Exhibiting and Collecting New Media Art". Conference-debate
> Saturday 19 april, 11:30 - 13:30
>
> One of the targets of the Holy Fire exhibition (iMAL, 18-30 april) is to
> take a snapshot of the present situation of New Media Art, an art
> practice arose from the meeting of art and computer technology in the
> Sixties. This practice developed into a self-built, parallel art system
> and had a second youth in the last half of the Nineties. New Media Art
> has always been described as process oriented, immaterial, and therefore
> un-collectable and un-preservable. Now getting to its adult age, it is
> entering the contemporary art world and market.
>
> Moderated by Patrick Lichty (Columbia College, Chicago),with Alexei
> Shulgin (RU), Olia Lialina (RU/DE), Steve Sacks (bitforms, New York),
> Wolf Lieser (DAM, Berlin), Stéphane Manguet (Numeriscausa, Paris),
> Philippe Van Cauteren (SMAK, BE), Domenico Quaranta (I) and Yves Bernard
> (Brussels).
>
>
> Catalogue
>
> Domenico Quaranta, Yves Bernard (eds), Holy Fire. Art of the Digital
> Age, FPEditions, Brescia 2008.
>
> Hardcover, color, 128 pages.
> ISBN 978-88-903308-4-1
> 25.00
>
> Featuring contributions by: Inke Arns & Jacob Lillemose, Yves Bernard,
> Aristarkh Chernyshev, Roman Minaev & Alexei Shulgin, Vuk Cosic, Régine
> Debatty, Steve Dietz, Joan Leandre, Olia Lialina & Dragan Espenschied,
> Patrick Lichty, Wolf Lieser, Vicente Matallana, Eva & Franco Mattes aka
> 0100101110101101.org, Fabio Paris, Christiane Paul, Domenico Quaranta,
> Charles Sandison, Magdalena Sawon & Tamas Banovich, Paul Slocum, Bruce
> Sterling, Michele Thursz, Mark Tribe, Ubermorgen.com, Karen A. Verschooren.
>
>
> About the Curators:
>
> Yves Bernard (BE) has an academic background in architecture and
> computer science and worked as research scientist for about 10 years.
> Beginning of the 90s he founded one of the first european new media
> studio where he produced awarded art&culture cd-roms (e.g. Milia d´Or
> 1998). In 1999 he created iMAL (interactive Media Art Lab), a non-profit
> association for the new media arts. For the past decade he has worked
> with artists as a producer (e.g. Salt Lake), an interaction design
> adviser and a developer (e.g White Square). Yves curated or co-curated
> many new media art exhibitions in Brussels : CONTinENT (2000), F2F
> (2003), Infiltrations Digitales (2004), openLAB (2005), Art+Game (2006),
> inaugural exhibition of iMAL new venue (2007). He is the (co-)author of
> works merging Internet and the physical world such as Martini Ground
> Zero, OFFFCAM and The Gate. He teaches digital art at ERG and he is the
> director of iMAL, Center for Digital Cultures and Technology.
> [www.erg.be/blogs/artNumeur/]
>
> Domenico Quaranta (I) is an art critic and curator who lives and works
> in Brescia, Italy. With a specific passion and interest in net art and
> new media, Domenico regularly writes for Flash Art magazine. His first
> book titled, NET ART 1994-1998: La vicenda di Äda´web was published in
> 2004; he also co-curated the Connessioni Leggendarie. Net.art 1995-2005
> exhibition (Milan, October 2005) and co-edited, together with Matteo
> Bittanti, the book GameScenes. Art in the Age of Videogames (Milan,
> October 2006). Among his most recent publications, Todd Deutsch: Gamers
> (ed., 2008) and Gazira Babeli (ed., 2008). He teaches "Net Art" at the
> Accademia di Brera in Milan and runs the blog Spawn of the Surreal.
> [www.domenicoquaranta.net]
>
> About iMAL
>
> iMAL (interactive Media Art Laboratory), is a non-profit association
> created in Brussels in 1999. It was founded by individual artists, media
> producers, interactive designers, software engineers, and by NICC (a
> Belgian association of visual artists) with the objective to support
> artistic forms and creative practices using computer and network
> technologies as their medium. In October 2007, iMAL opened its new venue
> in Brussels, a Center for Digital Cultures and Technology, a new place
> of about 600m2 for the meeting of artistic, scientific and industrial
> innovations, a place entirely dedicated to the contemporary artistic and
> cultural practices emerging from the fusion of computer,
> telecommunication, network and media.
> IMAL is a laboratory and a workplace for artists in residence. It
> supports artists during their experimentation and research process as
> well as for the production and diffusion of their works. iMAL produces
> professional workshops targeted to creative people (artists, designers,
> developers,...) under the direction of recognised artists. iiMAL organises
> public events and collaborates with other european centers. Works
> (co-)produced by iMAL have been shown in Helsinki (Kiasma, 2003), Madrid
> (VIDA, 2003), Los Angeles (AIM iV, 2003), Stuttgart (Filmwinter, 2004),
> Lisbon (Alkantara, Close Encounters III, 2006), Amsterdam (Victorian
> Circus at Brakke Grond, 2006), Basle (Viper, 2006), Montréal (Temps
> d´Images, 2007), Sao Paulo (File, 2007), Ghent (Almost Cinema at
> Vooruit, 2007), Shanghai (eArts/Ars Electronica, 2007), London (Sum/Some
> of the PARTS, 2007).
> iMAL is supported by the French-speaking Community of Belgium. More
> about iMAL on www.imal.org/index.php?sub=about_EN
>
>
> --
>
> Domenico Quaranta
>
> mob. +39 340 2392478
> email. qrndnc at yahoo.it
> home. vicolo San Giorgio 18 - 25122 brescia (BS)
> web. http://www.domenicoquaranta.net/
>
> _______________________________________________
> Aha mailing list
> Aha at ecn.org
> http://www.ecn.org/mailman/listinfo/aha
>
More information about the Aha
mailing list