R: Re: [aha] synthetic times

[gadda1944 at libero.it]

Credo di concordare in tutto con le considerazioni di Armin Medosch. Se i 
mercanti davvero globali (Microsoft o Google) non hanno alcuna remora a 
coprire, per convenienze economiche e strategiche, le porcherie più infami dei 
regimi di capitalismo totalitario, e anzi a collaborare con esse, almeno i 
mercanti un po' meno globali potrebbero fiutare una qualche convenienza a non 
schierarsi con essi. Ma  non è così, anche perché è vero che, come dice 
Medosch, le democrazie occidentali stanno diventando o sono già diventate 
sistemi autoritari a base elettorale, e questo provoca effetti a catena. Non 
ultimo quello di una lista che si richiama all'artivismo e che discetta in 
punta di forchetta di esodi e di espatri (come se all'estero le cose fossero 
così tanto più tollerabili che in Italia) e su cervellotiche "collaborazioni 
che fanno la differenza", come se si potesse trattare con i carnefici sulla 
lunghezza della corda con cui ti impiccano. Mentre un appello di uno dei pochi 
gruppi di giovani milanesi che chiede collaborazione per un'azione di contrasto 
agli sgomberi lego-fascisti di migranti cade praticamente nel vuoto. Ma così va 
il mondo, anche nell'artivismo, e ne prendiamo atto.

gadda


>----Messaggio 
originale----
>Da: simona.lodi at toshare.it
>Data: 30/06/2008 11.50
>A: "List on 
artistic activism and net culture"<aha at ecn.org>
>Ogg: Re: [aha] synthetic times

>
>ecco l'intervento di Armin Medosch
>The currently running exhibition in 
beijing, synthetic times, and the
>holding of isea 2008 in singapure both raise 
the question of the
>compatibility of media art with dictatorial regimes. I am 
not commenting
>on the quality of individual art works, and surely a show as 
big as the
>beijing one contains at least a few good artworks, yet the field as 
a
>whole must ask itself the question if it has any potential of resistance

>vis-a-vis the cooptation of 'digital creativity' by regimes practicing

>totalitarian capitalism - especially as western countries themselves are
>on 
the tipping point of becoming electoral dictatorships whereby
>politics is 
replaced by technocratic crowd management and other
>techniques of 
'authoritarian democracy'. it is clear that in times of a
>funding crunch many 
people are happy to show any work anywhere, but the
>institutions and 
individuals participating must ask themselves where
>they stand when they show 
work in an exhibition which on the whole is a
>sanitised version of media art 
from which all notions of dissens and
>social critique have been purged. if 
this is business as usual then it
>is not my business, sorry, I could not leave 
this unnoticed ...
>
>
>
>
>
>----- Original Message ----- 
>From: "roberta 
buiani" <robb at yorku.ca>
>To: "List on artistic activism and net culture" 
<aha at ecn.org>
>Sent: Sunday, June 29, 2008 8:47 PM
>Subject: Re: [aha] 
synthetic times
>
>
>qualcuno mi manda il link dell'intervento?
>mi 
interessa....sono una di quelle che va a ISEA (con non pochi salti
>mortali 
finanziari) in cerca di collaborazioni che "fanno la
>differenza" (e mi pare ce 
ne siano a giudicare da certa gente che
>partecipera')
>
>
>> il boicottaggio 
funziona a mio avviso se è un onda cosi amp0ia da
>> ar vacillare e anche 
cadere
>> ciò cntro cui si sta lottando
>
>...e ovviamente  con l'idea sopra. o 
si e' in tanti (ma tanti
>davvero) o non funziona.
>trovo  piu' produttivo (e  
piu' difficile, sia strategicamente che
>concettualmente) trovare un modo per 
partecipare e ottenere qualcosa
>pur mantenendo la propria coerenza. anche li' 
i pericoli di essere
>"risucchiati" non sono pochi.
>
>r
>
>On 29-Jun-08, at 12:
46 PM, maya wrote:
>>
>> Il 29 giugno 2008 17.23, Simona Lodi <simona.
lodi at toshare.it> ha
>> scritto:
>> cosa ne pensate di questa questione che  
Armin Medosch ha sollevato
>> su "spectre" qualche giorno fa?
>> " The 
currently running exhibition in beijing, synthetic times, and
>> the
>> holding 
of isea 2008 in singapure both raise the question of the
>> compatibility of 
media art with dictatorial regimes...."
>>
>> cosa fareste voi...partecipare, 
boicottare, collaborare per
>> cambiare...?
>>
>> s.
>>
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