[aha] Lavoro e HCI (Human Computer Interface)
d°°
d- at netzfunk.org
Tue Jun 17 15:32:34 CEST 2008
nono.. aspetta. il tuo articolo è farneticante.
"We Make Money Not Art è un blog di esposizione di artisti, ma è
anche una nuova dimensione artistica che concerne in particolare i
lavoratori nelle nuove tecnologie, che in ogni paese, in ogni
situazione, trovano nuovi modi per lavorare. Per fare un esempio,
direi che in Italia la tendenza è a occupare questi lavoratori
dell’immagine e della comunicazione tecnologica in ambito di
marketing, quindi nel campo delle pubblicità"
questa frase, a parte che non ha alcun senso compiuto, non dice nulla
su quello che è davvero wmmna. a parte che il titolo del blog di
régine (Dorety?? Debatty, forse) è chiaramente provocatorio.
e che in realtà ormai sia considerato da tutti come "il diavolo veste
prada" (trend setter / opinion leader) della media art-interaction
design. finire lì sopra in un articolo, significa essere visibili in
tutto il mondo. è questo è bene da una parte, ma è anche male
dall'altra (scherzando alcuni dicono che ormai lo scopo principale di
un artista è di finire su wmmna, che fa capire la portata del blog in
questione).
Poi non si capisce delle problematiche di cui parli. Forse ti
riferisci al crowdsourcing del lavoro legato alle nuove tecnologie?
marketing quale marketing?
semplicemente wmmna è un blog (che tra l'altro è nato in Italia, a
Torino) che tratta l'arte in una maniera nuova e senza troppi
mediatori. linguaggio semplice, pulito. ironico e provocatorio alle
volte.
mentre invece wnmna non contiene nessuna riflessione su quanto sia
ostica la vita degli artisti cinesi in un contesto globale (dici
questo no?), che non so come sia potuta venire fuori:
We Need Money Not Art invece è un’idea made in china, che sottolinea
la difficoltà di alcuni professionisti, sia a crearsi la loro
professionalità che a farla valere, soprattutto in contesti ostici da
un punto di vista culturale.
mi pare evidente che si tratti di un blog che traduce gli articoli di
wmmna in cinese. pari pari. poi quello che dici in questa frase, ma
anche nel resto dell'articolo, con questo linguaggio simil-forbito e
culturalmente "elevato" mi dà come l'impressione che sia un modo per
nascondere un grande vuoto di contenuto. cioè non si dice nulla di
concreto, è pieno di luoghi comuni e inesattezze. non è solo una
questione di imperfezioni giornalistiche, come tu dici.
magari ci rimetterei mano.
buona giornata,
david boardman
On 17/giu/08, at 07:18, Agnese Camellini wrote:
> Da qualche tempo mi hanno chiesto di collaborare a un blog sul
> lavoro nel'ICT, il che se volete è un argomento che non vi
> interessa molto ma considerato che la maggior parte dei blogger che
> collaborano postano di richieste di lavoro per ingegneri ebbene, io
> mi sarei anche un pò stufata...
> Così ho deciso di mettere un pò di sale nelle discussione e
> parlare di creatività e new media, con tutti gli annessi e
> connessi "lavorativi".
> Ovviamente io non ne so molto, ritengo che l'argomento riguardi
> mmolto di più l'ambito sociale italiano che quello iternazionale,
> ma ho dovuto ricredermi, negli ultimi tempi, perchè ho notato delle
> caratteristiche strane nell'utilizzo che la società italiana fa
> delle creatività di rete. In Italia si usa nel MARKEITNG (come
> giustamente faceva notare Biodoll), scatenando la scandalizzata
> reazione mia e di Pagliarini (per quello che ricordo), che
> certamente non vorremmo mai vedere un concetto artistico e
> culturale come l'arte e la creatività tecnologica, abbassata al
> livello di una pubblicità.
> Eppure questo atteggiamento è l'unico con cui il nostro paese
> sembra apprezzare/valorizzare le potenzialità di crescita insite in
> una conoscenza "creativa" della tecnologia.
> L'argomento è più "sociologico" di quanto vorrei quindi, ammetto
> che la mia visione ha molti limiti teorici, per questo la sto
> postando, per una discussione.
>
> L'articolo è il seguente (se interessa):
>
> http://www.oneitjob.it/17/06/2008/we-make-need-money-not-art/
>
> E so che l'argomento [We need money ot art/ we make money not art]
> è già ampiamente affrontato, e che nell'articolo trovere tutte le
> imperfezioni giornalistiche possibili, però.. beh.. Io mi sono
> svegliata adesso...
> :)
>
> Baci
>
> Joy
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