[aha] Lavoro e HCI (Human Computer Interface)
Agnese Camellini
agnese.camellini at studio.unibo.it
Tue Jun 17 13:18:30 CEST 2008
Da qualche tempo mi hanno chiesto di collaborare a un blog sul lavoro
nel'ICT, il che se volete è un argomento che non vi interessa molto ma
considerato che la maggior parte dei blogger che collaborano postano di
richieste di lavoro per ingegneri ebbene, io mi sarei anche un pò stufata...
Così ho deciso di mettere un pò di sale nelle discussione e parlare di
creatività e new media, con tutti gli annessi e connessi "lavorativi".
Ovviamente io non ne so molto, ritengo che l'argomento riguardi mmolto
di più l'ambito sociale italiano che quello iternazionale, ma ho dovuto
ricredermi, negli ultimi tempi, perchè ho notato delle caratteristiche
strane nell'utilizzo che la società italiana fa delle creatività di
rete. In Italia si usa nel MARKEITNG (come giustamente faceva notare
Biodoll), scatenando la scandalizzata reazione mia e di Pagliarini (per
quello che ricordo), che certamente non vorremmo mai vedere un concetto
artistico e culturale come l'arte e la creatività tecnologica, abbassata
al livello di una pubblicità.
Eppure questo atteggiamento è l'unico con cui il nostro paese sembra
apprezzare/valorizzare le potenzialità di crescita insite in una
conoscenza "creativa" della tecnologia.
L'argomento è più "sociologico" di quanto vorrei quindi, ammetto che la
mia visione ha molti limiti teorici, per questo la sto postando, per una
discussione.
L'articolo è il seguente (se interessa):
http://www.oneitjob.it/17/06/2008/we-make-need-money-not-art/
E so che l'argomento [We need money ot art/ we make money not art] è già
ampiamente affrontato, e che nell'articolo trovere tutte le imperfezioni
giornalistiche possibili, però.. beh.. Io mi sono svegliata adesso...
:)
Baci
Joy
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