R: [aha] e mò?

xDxD xdxd.vs.xdxd at gmail.com
Sat Jan 26 16:45:38 CET 2008


che poi i problemi, infatti, sono assai più complessi di così.

mi capita spesso, per campare, di far progetti per gorsse società e per 
amministrazioni pubbliche.

l'altro giorno mi son trovato davanti ad un simpatico paradosso.

un (evidente) mafioso, a capo di una grossa area della società XYZ, mi 
ha dato la possibilità di sviluppare un progetto di *notevole* rilevanza 
per le politiche sociali del lavoro: autonomia progettuale, tanto 
budget, tante "risorse" a mia disposizione.

Pochi giorni prima, invece, mi ero trovato in una amministrazione locale 
a scontrarmi violentemente sul fatto che un progetto potenzialmente 
potentisimo a livello di risultati sociali e politici stava degenerando 
in un "accrocco" il cui unico scopo era quello di pararsi il culo da una 
serie di rese dei conti incrociate tra diverse forze politiche.


Il problema principale è che siamo bombardati da così tanti parametri, 
provenienti da così tanti media, che non ci capiamo, in realtà, granchè 
più tanto.

A chi dovremmo dar fiducia? Da chi ci dovremmo difendere? Chi è che 
"merita" potere e chi no?

La globalità e la rete, in realtà, ci danno un risposta plausibile: solo 
a noi stessi, a patto che sia possibile interagire e operare (produrre, 
comunicare...) usando meccanismi a-gerarchici e che, a modo loro, 
consentano di descrivere degli ecositemi, dotati di metriche per 
descriverne lo stato di "salute" e di meccanismi di feedback per far 
tornare tutto "a posto" quando c'è qualcosa che non va.

L politica dovrebbe, in realtà, cominciare a somigliare a qualcosa del 
genere.

Ma non tutti sono pronti, e per diversi motivi. Il più semplice dei 
quali è che sono "vecchi" e che "non sanno".
Un altro motivo semplice è, banalmente, ideologico o, a suo modo, 
romantico: l'idea che la "democrazia" sia un obiettivo. L'idea che la 
"rappresentanza" possa funzionare.

E invece no.

Ovvero: potrebbe pure funzionare, ma in quel caso non avremmo davanti 
dei politici: la loro figura assomiglierebbe più a quella di santi 
instancabili e ipercompetenti

E poi, ancora: ad alcuni sta proprio bene l'autorità. Percepiscono 
l'autorità, la applicano, fanno le gerarchie anche per prendere il 
cappuccino, e sono daccordissimo che "chi comanda serve, serve eccome".

Magari anche perchè gli conviene, perchè, magari, qualcuno che comanda 
lo conoscono pure loro (non foss'altro che uno allo sportello delle 
poste che gli fa la raccomandata senza fare la fila).

E' il meccanismo che è marcio. E siamo un po' marci tutti noi.

Che ci volete fà...

baci!
xDxD


dUbst4 ha scritto:
> Stef, quali sono queste lobby di potere? Dobbiamo quindi cedere
> all'ipotesi complottista?
> E' tutto perduto, quindi?
>
> Secondo punto, secondo me invece Grillo ha mostrato solo un'altra
> sfumatura di demagogia di piazza, facendo politica senza interlocutori
> se non dei generici "governi e matusa" da una parte e, mi secca dirlo,
> il popolo bue dall'altra, che ride tanto per le scorregge di
> striscialanotizia quanto per i cutup tragicomici à la blob.
> Monologhi politici. Comodi ma, uhm, si,certo, comodi.
>
> Trovo che abbia sbagliato strategia in questo, non costituendosi come
> rappresentante politico del "cambiamento",ma solo come banditore e
> giullare. La legittimità iniziale è fondamentale, per vincere
> l'inerzia dello scetticismo di massa..
>
> Ora entra in politica. Liste civiche. Uhm...
>   



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