[aha] Scioccante?

dUbst4 dubsta at speedbass.net
Tue Feb 19 09:17:15 CET 2008


Natascha Vita More? Quella che la "second life" se l'è procurata a
botte di bisturi e botulino? "It's so cool, it's cryo",ma intanto il
modo di scongelare vivi i ricchi (e grulli) pazienti non s'è ancora
trovato..

Ad ogni modo, parliamone, dato che l'argomento è interessante:
esistono dei miti sulla tecnologia, il suo uso, "le sue IMPLICAZIONI
ETICHE"!! (AH, le implicazioni etiche, dove andremo a finire, care
pecorelle spaventate, un giorno i condom, il giorno dopo il pillolo,
poi la clonazione, l'eugenetica, i feti coi tentacoli, le armate di
satana bionde e con gli occhi azzurri, AH!) , propagati e moltiplicati
da quasi tutti i media, strillando più o meno.

Miti che vanno sicuramente sfatati, uno dopo l'altro. Il guaio è che
veniamo sommersi da un rumore di fondo indicibile, questi miti vengono
collegati tra loro, a costruire gradualmente e subdolamente un pastone
di irrazionalità, che va esso stesso a costituire una (passatemi il
termine) indistinta base "culturale" per "chi viene dopo".

Complice, sempre parlando di percezione, anche la brevissima "memoria
storica a breve termine": spesso ci vengono ricordate ombre, meri
profili, anzi, sezioni più propriamente di evoluzione. Evoluzione
tecnica ma anche sociale, in senso più lato.
Il presente - leggi: la TECNOLOGIA PRESENTE - viene considerato come
un istante statico, e non come costantemente mutevole prodotto di
un'evoluzione: ora abbiamo tutti almeno un pc fisso, un laptop, un
cellulare, ma ben pochi ricordano con nostalgia il radiotelefono a
tracolla o, chessò, i calcolatori analogici.

Bisogna "(ri)educarsi percettivamente", tutti quanti: la tecnologia è
adatta alla società che la genera <-> la società si "merita" la
tecnologia che produce, da cui la battuta su robottini e aspirine.
Gibson ha prodotto della magnifica letteratura di fantascienza ma
nulla più (se mi trovi una droga come il Beta-P di Freeside diventi
mia amica..), e di contro molti fisici sono rimasti affascinati da
certe idee più o meno spinte della sci-fi, cercando o di verificarle o
di confutarle.
La lettura nerdissima de "la fisica di star trek" ci casca a fagiuolo..

Ma, volevo dire, lasciamo perdere la fantascienza, i "futuri
possibili" à la focus, e simili: siamo sommersi di tecnologia
magnifica e spesso non abbiamo neanche lo sbattimento di leggere il
manualino d'istruzioni fino in fondo.

Quello vuol fare l' "upload" della sua coscienza su una macchina?
molti tra i migliori ciberneticisti mondiali (Heylighen e amici)
credono a questa cosa, e non sono assolutamente dei sempliciotti, ma
prima di gridare allo scandalo e al "DOVE ANDREMO A FINIRE!?" pensiamo
prima ad informarci fino in fondo, in merito.. cerchiamo di capire
_cosa_ intendono, prima di farci mille trip sul futuro che è arrivato
troppo in fretta.

Il futuro non è l'anno 3000, è fra un minuto, un secondo. ora..



esco di scena facendo un morphing attraverso la parete

baci



On 17/02/2008, xDxD <xdxd.vs.xdxd at gmail.com> wrote:
> beh, ci sono almeno due livelli in questo discorso.
>
> uno è tecnico l'altro percettivo.
>
> tecnicamente: sì, la tecnologia mi è utile, e ci si possono fare un
> sacco di cose
>
> percettivamente: quando uno mi viene a raccontare che sta studiando il
> modo di "non morire più" ficcandosi in un costrutto (à la Gibson) o
> facendosi aggiustare periodicamente dai nanorobottini,  mi siedo,
> quantomeno, un attimo a riflettere.
>
> e, tra l'altro, l'argomento mi interessa assai: l'hai visto "Dead on
> Second Life"? ho riesumato con dei piccoli software di intelligenza
> artificale Karl Marx, Coco Chanel e Franz Kaka su Second Life. Se ne
> vanno a sgambettare autonomamente e a parlare con gli altri.
>
> gli altri che, quando li incontrano, in maggioranza si spaventano :)
>
> quasi tutti tranne Natascha Vita More :) che, appena l'ha visto mi ha
> bombardato di email ..... :)))
>
> un po' fa pensare....
>
>
> dUbst4 ha scritto:
> > Sono assolutamente d'accordo su questo, ma ancora non capisco perchè
> > vi accanite tanto a marchiare come "consumistico" l'utilizzo della
> > tecnologia in generale: perchè un robottino dovrebbe essere diverso,
> > nella percezione, da un cavatappi? O da un blister di aspirine?
> >
> > La tecnologia è ciò che ci ha separati dal resto del mondo animale,
> > perchè rinnegare questo fatto? Considerarne l'utilizzo, anche evoluto,
> > come una forma di abuso consumistico e magari leggerci dentro delle
> > paure ancestrali, delle insicurezze, è, a mio avviso, una
> > sovrastruttura accessoria, un trucchetto da sociologi. Staremmo ancora
> > morendo di salasso nelle sale operatorie (no pun intended) se qualcuno
> > non avesse intravisto la possibilità di andare "oltre" la bruta
> > necessità imposta dall'ecosistema.
> >
> > Spaventa forse quando si parla di "intelligenza"? Di "riconoscimento"?
> > O l'aspetto antropomorfo, tanto caro agli ingegneri giapponesi?
> >
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