R: [aha] marketing

Agnese Camellini agnese.camellini at studio.unibo.it
Mon Apr 21 20:57:28 CEST 2008


gadda1944 ha scritto:
>> esagerazioni a parte, è chiaro che esistono delle differenze... ma quali?
> 
> La differenza è che l'arte (o la cosidetta arte, o quello che vogliamo) è un'attività espressiva, 

il marketing una strategia (o una tattica) di comunicazione. Così come 
esiste un marketing dei prodotti

industriali, esiste un marketing dell'arte. Perché ogni espressione ha 
bisogno di conmunicazione, questo

va da sé. Il problema è che il marketing è uno strumento nato per 
comunicare l'esistenza e la

desiderabilità e la disponibilità di merci. Un marketing dell'arte, 
quindi, può solo comunicare l'arte come

merce (che l'acquirente sia un privato o un ente pubblico fa poca 
differenza). Il che è perfettamente coerente

con le trasformazioni dell'arte dall'inizio del XX secolo in poi. Se poi 
qualcuno vuole continuare a chiamare

"arte" qualcosa che non è merce, liberissimo, ma crea una confusione 
semantica non da poco. Anche se lo fa con

le migliori intenzioni (salvare l' "arte" dal triste destino di 
diventare merce<etc...). Però, sapete di che cosa

è fatto il lastrico dell'inferno, no? Proprio delle buone intenzioni. 
Saluti,
> 
> gadda
> 

E' qui lo scherzo del marketing, di farti credere che sia arte! Per 
questo motivo, probabilmente l'arte sul web è open.. Adesso non voglio 
spingermi a ragionamenti complessi e assurdi ma, forse il prodotto della 
programmazione in win viene chiamato più "videogioco" o "effetto 
speciale" per il cinema ma anche in questo caso, non si tratta di arte, 
ma di un prodotto commerciale...
Quindi l'opera è improvvisamente diventata un prodotto? Si è piegata e 
ha irriso la sua natura fino a questo punto?!

Non credo, datemi dell'idealista (e forse sono fra quei "giovani" che 
sono rimasti tali) ma nell'arte si realizza molto più di un "prodotto 
bello". Questo forse intendeva Pagliarini dicendo "effetto sul lungo 
periodo". Nell'arte si realizza qualcosa che ha a che fare con "il 
vero", e che quindi apparentemente può sembrare ovvio (quanto il 
marketing), ma visto con una certa distanza è l'unica trascendenza che 
ci rimane.

"with a good reason
every little piggy
want to come again"

joy


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