[aha] Fwd: [SALE] Inaugurazione Open#0

eO eo_call at ecn.org
Fri Nov 30 09:01:37 CET 2007


Inizio messaggio inoltrato:
> Data: 30 novembre 2007 3:56:31 GMT+01:00
> A: aha at ecn.org
> Oggetto: [SALE] Inaugurazione Open#0
>
>
>
> Sentivatela nostra mancanza?
> ---) Siamo tornati!!! (---
>
> Sabato1 Dicembre dalle 18 alle 20.30
> Inaugurazione
> :::OPEN#0:::
>
> Mostracollettiva aperta
> 1-20 Dicembre 2007
> Apertura: dal martedìalla domenica, dalle 14 alle 21
>
> Open#0è la prima mostra collettiva aperta del S.A.L.E.
> Gliartisti in mostra hanno presentato un progetto e sono  
> statiselezionati dopo una serie di colloqui avvenuti all'interno  
> deimagazzini del S.A.L.E.
>
> Scopodella mostra è quello di aprirsi al territorio, di  
> risponderealle molte proposte espositive che, in soli due mesi di  
> vita, nonhanno mai smesso di giungerci.
> ConOpen#0 vorremmo fornire una prima concreta occasione di  
> visibilitàa tutti gli artisti che vivono in questa città o che  
> sonointeressati ad esporvi.
> Aldi là della presenza della Biennale, il progetto S.A.L.E.vuole  
> dare una scossa ad una città che pare aver dato inaffitto il  
> proprio destino.
> Noisiamo certi che Venezia possegga ancora un tessuto sociale vivo  
> e chequesto tessuto veda nella produzione artistica, culturale e  
> nellaricerca la possibile risposta al declino verso lo stereotipo  
> di cittàmuseo (stereotipo sempre più pericolosamente aderente  
> allarealtà) o, peggio ancora, verso la definitiva trasformazionein  
> parco di divertimento per turisti abbienti.
> S.A.L.E.crede che Venezia abbia la possibilità di accettare la  
> sfidadel presente, di farsi fabbrica e non solo teatro di  
> unacontemporaneità fatta altrove.
>
> ARTISTI
>
> LucaTommasi
> "ViaFratelli Bandiera. Marghera."
>
> ViaFratelli Bandiera è, da sempre, strada di confine. Arteria  
> discorrimento veloce di merci e materie prime legate al  
> poloindustriale di Marghera.
> Negliscatti di Luca Tommasi c'è qualcosa in più dellasemplice  
> poetica del terrain vague ed il concetto di confineviene  
> problematizzato, reso incerto nella lotta tra cittàgiardino da una  
> parte e periferia industriale dall'altra, entrambecatturate in una  
> dinamica di infiltrazioni, spinte e ritirate.
> Lastessa logica può essere applicata alla coppiaantropizzazione- 
> natura: tronchi ammalati e capannoni industriali,sottobosco e teli  
> di nylon, autolavaggi ed erbacce.
>
> LouCheyenne Meheust
> "Senzatitolo"
> < BR>
> Ciòche colpisce immediatamente degli scatti di Lou Cheyenne Meheust  
> èla loro efficacia narrativa.
> Diariointimo di un incontro, mascherata, immagini di uno  
> storyboardincompleto: è successo qualcosa prima, sucederàqualcosa  
> dopo.
> Fuorida ogni retorica istantanea, la dimensione di intima  
> complicitàe naturalezza di questo lavoro sorprende nella  
> considerazioneparadossale di una "modella" che si mette in posa  
> difronte all'obbiettivo della macchina fotografica.
> Idisegni che appaion o in alcuni degli scatti sono, anch'essi,  
> operadell'artista.
>
> CharlesHeranval
> "Sale,sale"
>
> Lasite specificity è una costante nel lavoro di CharlesHeranval.
> Applicandoil calco di un metro quadro di pavimentazione alla  
> parete, l'artistaottiene un doppio effetto percettivo, il più  
> evidente ènaturalmente quello di suggerire un ribaltamento de l  
> punto di vistadello spettatore, problematizzando le nozioni di alto  
> e basso, soprae sotto.
> Ilsecondo è quello di renderci coscienti della dimensioneimportante  
> dello spazio attraverso la perimetrazione di un metroquadro di  
> pavimento ed il suo confronto con la superficie rimanente.
> Illavoro di Heranval va dunque letto (come nel minimalismo)  
> allastregua di un'esperienza percettiva legata al qui ed ora, ad  
> unospazio ed un tempo precisi.
> Diversamentedal minimalismo, però, gli elementi  
> concretidell'installazione non rimandano all'universo della  
> produzioneseriale, ma vengono prelevati dallo spazio stesso.
>
> GiuliaGiannola
> "Elettrocardiodramma"
>
> Ilvideo in mostra è la documentazione di una performance messain  
> atto all'interno di un supermercato veneziano.
> Itre performers si avviano contemporaneamente alle casse, ognuno  
> devepagare un conto superiore a dieci euro e lo fa con monete da  
> uno, duee cinque centesemi, interrompendo, di fatto, la fluidità  
> delprocesso di p agamento.
> Taleinterruzione viene effiacemente visualizzata nel video  
> trasformandoil ritmo dei bip dei lettori ottici delle casse in  
> unelettrocardiogramma rallentato.
> E'interessante notare le reazioni dei clienti: dal  
> fastidio,all'ilarità, fino ad una lamentela nei confronti  
> delcomportamento dei Rom durante la spesa.
> Piùinteressante ancora, è osservare come questa performance mettain  
> atto l'interruzione di un flusso all'interno di un luogo in cui  
> lavelocità e la scorrevolezza della circolazione legano, come inuna  
> simbiosi, merci e corpi.
>
> RebeccaKoskenniemi
> "Cuscinodi sicurezza"
>
> Ilcuscino di Rebecca Koskenniemmi rappresenta una sorta di  
> interferenzaall'interno di Open#0, più oggetto di design che opera  
> d'arte,suggerisce la possibilità di recuperare un valore d'uso  
> perl'oggetto artistico. Fabbricato impiegando vecchie cinture  
> disicurezza e gommapiuma ricavata dai sedili di auto  
> rottamate,comunica il contrasto tra la serialità dei suoi materiali  
> edil paziente lavoro manuale di intreccio
>
> FrancesoBurlando
> "Sequenze"
>
> Ilprocesso che porta a queste immagini avviene nella camera  
> oscuraattraverso l'applicazione di acidi sulla carta fotografica.  
> Lavarietà dei soggetti: ritratti, paesaggi industriali,istantanee  
> di vita quotidiana, sembra sottolineare la volontàdell'autore di  
> non voler trasmettere alcun messaggio preciso infavore di  
> un'esercitazione stilistica. Eppure non si tratta  
> diun'esercitazione gratuita, ma di una riflessione sul  
> mezzofotografico che attraverso un espressionis mo apparente,  
> invita lospettatore alla riflessione sul carattere di verità  
> delleimmagini.
>
> NicoleVoltan
> "CinqueTerre"
>
> Ipaesaggi di Nicole Voltan, ricavati da vecchi circuiti e parti  
> dioggetti tecnologici, suggeriscono un futuro postumano in  
> cuil'assenza dell'uomo non è ancora riuscita a ripristinare  
> ildualismo natura-artificio. Tutto è ancora artificiale, laterra,  
> circondata da vernici e architetture è ancoraintrappolata  
> all'interno di un panorama antropizzato seppur inrovina.
> Ipaesaggi di Voltan, fissati ad altezze diverse, come a suggerire  
> lapresenza di curve di livello,
> vivonoin uno stato di sospensione tra la pesantezza volumetrica  
> delle basid'appoggio e la precarietà degli steli che le sostengono.
>
> RiccardoGiacconi
> "Open"
>
> L'installazionedi Riccardo Giacconi intende dialogare con  
> l'esperienza percettivadel visitatore nello spazio.  A seconda che  
> questi si avvicini, o siallontani da una delle due casse, varia la  
> percezione della tracciasonora rendendo lo spettatore cosciente del  
> proprio movimento e delmutamento che esso comporta.
>
> Inaggiunta, Giacconi completa l'installazione con un big muff,  
> unpedale distorsore grazie a cui il gioco delle modificazioni èreso  
> più complesso. Attraverso l'inserimento di un elemento  
> diinterattività che implica la possibilità di mutarerealmente la  
> traccia sonora, il suono si palesa come vero e peoprioelemento  
> architettonico dello spazio.
>
> MoniaBasso
> "Senzatitolo"
> Ineon di Monia Basso possono riportare alla mente un  
> importanteinterprete del minimalismo, ma la citazione è  
> ironicamentecomplicata da due considerazioni.
> Laprima sta nell'ambiguità in cui l'opera racchiude i neonstessi,  
> elementi formali, ma anche strumenti di illuminazione perrendere  
> visibile la sottile trama intessuta da Basso con lenza dapesca.
> Laseconda considerazione rigua rda proprio l'accostamento tra  
> dueuniversi apparentemente opposti: quello freddo, severo e  
> geometricodelle lampade seriali e quello artigianale, certosino,  
> dellatessitura a telaio.
> Ilragno giocattolo completa l'opera conferendole un senso di  
> ridondanteautoironia, una consapevole presa di distanza  
> dell'artista dallaricerca formale fine a se stessa.
>
> NicolaGenovese
> "Icibi conservati fanno male"
>
> NicolaGenovese si rivolge al mondo apparentemente  
> leggerodell'illustriazione per dar vita ad una striscia surreale.
> Iltono scanzonato e l'apparente normalità della  
> situazionerappresentata portano lo spettatore ad interrogarsi sulla  
> dimensionequotidiana dello straordinario.
> E'proprio questa dimensione che Genovese riesce ad attivare  
> ammicandoad una twilight zone in agguato nella nostra dispensa.
> E,quasi a voler portare nello spazio degli oggetti, a voler  
> catapultarenel mondo reale il dato surreale, Genovese completa  
> l'opera esponendolo scaffale delle conserve. < /P>
>
> MatteoStocco
> "Autoritratto"
>
> L'autoritrattodi Stocco comincia come un monocromo sonoro, il  
> crepitio dellatraccia sonora, crescendo di intensità, accompagna la  
> gradualedefinizione del corpo dell'artista sullo schermo.
> Autoritrattocome processo che rivela, innanzitutto, la propria  
> natura dirilessione sul carattere temporale del medium video.
>
> MaddalenaVantaggi
> "Mipiace giocare"
>
> Se,come qualcuno ha affermato, il linguaggio è prima di tuttoparola  
> d'ordine, strumento di educazione al comando e  
> quindiall'obbedienza, "Mi piace giocare" conferma questaipotesi  
> rivolgendosi all'universo ludico e all'infanzia.
> Ilgiocattolo tecnologico tiene il centro della scena, della  
> bambinavediamo solo gambe e braccia, c ome se l'essere umano  
> occupasse inquesto dialogo una parte marginale.
> Infatti,in un riposizionamento paradossale di ruoli, è il  
> canegiocattolo ad impartire istruzioni alla bambina rispetto al  
> modo incui essere governato.
> Illinguaggio meccanico è fatto di frasi secche e  
> perentorie,istruzioni a cui sembra di non poter disobbedire.
> Apparentementebanale, questo video interrogga invece una pluralità  
> di puntila cui urgenza rimane innegabile: natura del linguaggio,  
> rapporti conla tecnologia e pervasività sociale del comando.
>
> INGENERALE...SUL S.A.L.E.
>
> Ilprogetto S.A.L.E. nasce dalla convinzione che la produzione  
> artisticae, più in generale, la produzione culturale, rappresentino  
> duedegli aspetti costituenti delle metropoli contemporanee.
> L'aggettivoglobale, infatti, può venire affiancato al sostantivo  
> cittàsolo in presenza di tessuti urbani in cui si concentrino  
> aspettiproduttivi legati al terziario avanzato, ai cossiddetti  
> servizid'eccellenza.
> E'la produzione immateriale, quella basata sul lavoro cognitivo,  
> sullagestione delle reti di comunicazione e la produzione di  
> linguaggi, acaratterizzare uno scarto di livello tra le città.
>
> Mala produzione di linguaggi non è appannaggio esclusivo delleforze  
> produttive neoliberiste.
> Lematropoli, infatti, si alimentano e crescono all'interno di  
> unadialettica in cui il lavoro immateriale, gli affetti e la  
> creativitàvengono dispiegati dentro l'economia dei servizi, come  
> accennato inprecedenza, ma anche dentro ad un tessuto sociale  
> diversificato cheli declina in forma critica, libera da diritti  
> d'autore econflittuale.
> Ilprogetto S.A.L.E. punta, all'interno di una città comeVenezia, ad  
> attivare questo secondo polo, a fornire alla cittàlagunare un luogo  
> di produzione culturale senza cui essa rischierebbedi ritrovarsi  
> sempre più fedele al proprio stereotipo di cittàmuseificata, punto  
> d'attrazione di un turismo d'élite:bacheca prestigiosa di una  
> contemporaneità fabbricata altrove.
> L'artecontemporanea diventa l'ossatura del nostro progetto grazie  
> alla suanatura di efficace sentinella dei linguaggi che strutturano  
> le nostresocietà, grazie alla sua abilità nel decifrarli eremixarli  
> e alla sua capacità di problematizzare il confinetra fiction e  
> documentario, ma non solo.
> Pernoi del S.A.L.E. l'arte contemporanea ha la potenzialità difarsi  
> produzione, cioè di non limitarsi a dover esprimere, madi essere,  
> in prima persona, veicolo di desideri individuali ecollettivi,  
> motore di produzione di realtà, di critica e ditrasformazione della  
> metropoli.
> Ilprogetto S.A.L.E. ha l'ambizione di impiegare competenze  
> "alte"partendo "dal basso", di lavorare costantemente con  
> glistudenti d'arte delle facoltà veneziane e, contemporaneamente,di  
> realizzare un programma di mostre e seminari in cui artisti difama  
> internazionale presentino lavori e punti di vista caratterizzatida  
> una costante attitudine al confronto con le contraddizioni  
> delpresente.
>



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       |_____.--.__()_|	Eleonora Calvelli -- eo_call at ecn.org
       |LI  //# \\    |	E d i t o r -- AHA [Activism Hacking Artivism]
       |    \\__//    |	Http://www.ecn.org/mailman/listinfo/aha
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