[aha] Io incubo di Politi...

mariopesceafore at lifegate.it mariopesceafore at lifegate.it
Mon Dec 3 13:12:10 CET 2007


Video risposta telefonica ad Alessandra:
http://it.youtube.com/watch?v=xvgOoDd36Zw


> Senza offesa, ma Giancarlo Politi è un idiota (nel significato autentico e
> derivato dal greco). Ancora non l'hai capito, Domenico? E' un piccolo
> uomo. Un uomo a una dimensione. Rappresentante per eccellenza di questo
> sistema economico (e sociale).
> La sua rivista ha molto di spettacolare e poco di... artistico? Mi
> riferisco, ovviamente, ai contenuti. E poi, oggi è veramente possibile
> parlare ancora di arte?
> Comincio a dubitarne. Vedete un po' voi.
>
>
>
> ---------- Initial Header -----------
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>>From      : aha-bounces at ecn.org
> To          : aha at ecn.org
> Cc          :
> Date      : Mon, 26 Nov 2007 22:17:39 +0100 (CET)
> Subject : [aha] Io incubo di Politi...
>
>
>
>
>
>
>
>> Incredibile, Politi comincia a vedermi sul serio ovunque, mi è arrivata
>> questa e-mail da parte sua:
>>
>>
>> Re: Fwd: Senso unico
>> Da: Giancarlo Politi (giancarlo.politi at tin.it)
>> Aggiungi contatto
>> Inviato:lunedì 26 novembre 2007 12.12.13
>> A: amalia piccinini
>>
>> Cc: artbartleby at yahoo.com; mariopesceafore at hotmail.it
>>
>>
>>
>>
>>
>> CARA AMALIA, NON TI PREOCCUPARE, NULLA DI SERIO, SI TRATTA SOLO DI UNO
>> SCIACALLO CHE VIVE A NAPOLI
>>
>> Cara Amalia,
>>
>>
>> non c'è dubbio, l'autore di questa lettera pretestuosa e volgare è uno
>> pseudo artista che si firma "mariopesceafora" (e il nome ti dice tutto
>> su
>> questo personaggio: Gino De Dominicis mi diceva che nel nostro nome è
>> scritta la nostra storia), personaggio squallido e perditempo, pseudo
>> artista che vive nei bassifondi di Napoli e che a causa della sua
>> nullità
>> non riesce a entrare nel sistema dell'arte e per questo le tenta tutte,
>> compreso fare il calunniatore e il cecchino anonimo. E' talmente
>> vogliacco
>> che non osa firmarsi, si serve di altri nomi o fa intervenire suoi
>> complici, sottosviluppati come lui. E' l'unico che passa la sua vita da
>> onanista sul web per individuare dove potersi insinuare per provocare e
>> avere visibilità, non potendone avere come artista. E' uno dei più vili
>> e
>> squallidi perditempo che io abbia mai incontrato. Infatti questa missiva
>> "non sense" che hai ricevuto (e su cui ho iniziato a evidenziare alcuni
>> suoi tipici modi espressivi che lo identificano senza alcun dubbio) è
>> tipica di questo sciacallo per poter entrare in contatto con qualcuno e
>> magari iniziare un dialogo, che poi ti ritrovi in qualche blog per
>> decerebrati. Ti ho già detto che i tuoi "diari" sono freschi, leggeri e
>> frizzanti, qualcosa di diverso dal solito criticismo che io ospito e che
>> rendono l'idea che mi sono proposto quando ti ho invitato: registrare
>> cioè
>> il difficile percorso di una giovane artista (italiana o no, fa lo
>> stesso)
>> in un oceano immenso come New York, dove la competitività è fortissima;
>> modi di scrivere che il povero "mariopesceafore" invidia e per questo
>> dileggia. Inoltre, secondo un'ottica giornalistica che io prediligo, e
>> cioè la pluralità di informazione (quella stessa vocazione che mi portò,
>> qualche anno fa, a invitare questo sciacallo a collaborare a Flash Art,
>> ruolo a cui ben presto si rivelò insufficiente, non avendo nulla da
>> dire,
>> se non insultare qualcuno o cadere nel più becero turpiloquio), la tua
>> voce, diversa dalle altre in Flash Art, è apprezzata da molti lettori. E
>> cerco anche altri artisti che volessero come te, testimoniare le proprie
>> esperienze, i propri incontri, i propri sogni talvolta spezzati, i
>> propri
>> successi piccoli e grandi. Invece questo topo di fogna che ti scrive ha
>> impostato la sua attività di pseudo artista (e di pseudo uomo) sul
>> ricatto, la provocazione, lo sciacallaggio. Ma nessuno lo prende sul
>> serio, tutti lo evitano e lo cacciano. Lui così pensa di essere
>> importante
>> e continua a imperversare sui blog delle periferie italiane.Buon lavoro
>> Amalia, continua a scrivere così e a lavorare nel modo serio che
>> conosco.
>> Giancarlo Politi.
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>> Cara Amalia Piccinini,
>>
>> Sto scrivendo un saggio sull'arte italiana degli ultimi vent'anni e
>> per dovere di cronaca ho letto (per puro caso e con estrema fatica) il
>> suo testo riguardo la mostra Senso Unico al PS1 e non sono riucito a
>> trattenermi dal risponderle.
>>
>> Vista la qualitá del suo pensiero non mi prenderó il disturbo di
>> sforzare troppo il mio (napoletanismo), ma sento di doverle scrivere
>> perché sono
>> sbalordito dalla sua stupidaggine e dalla sua ignoranza sia artistica
>> che grammaticale e piú ancora dal fatto che osi e che le venga
>> permesso di esercitare questi suoi talenti pubblicamente.
>> Mi domando come una giovane artista non affini il proprio mestiere e
>> si metta ad improvvisarne un altro. E ancora, perché un'artista che si
>> improvvisa scrittrice e critica si sente in obbligo di mettere in
>> pessimo italiano pensieri mediocri dando importanza a cose che non ne
>> hanno, come questa penosa mostra che pretende di rappresentare cose di
>> cui non ha la piú pallida idea? (Tipico dicaterinismo)
>> Non ho risposte. Conoscendo bene la realtá artistica e sociale sia
>> italiana che americana posso dirmi solo che quello che vedo e ció che
>> leggo altro non sono che lo specchio di questi tempi arroganti e
>> viziati in cui si puó pensare che tutto sia permesso solo per il fatto
>> che abbiamo a portata di mano strumenti che tutto ci permettono (tipica
>> espressione napoletana).
>> E' inutile che faccia il maestro elementare, ma nel suo caso mi
>> permetto di notare che lei nota cose note solo a lei; "il noto orso
>> giallo di Paola Pici", i "...suoi noti ricami (di Angelo Filomeno)..."
>> e che grammaticalmente ha grande facilitá nell'usare averbi o
>> superlativi per non dire nulla (che cos'é la "...raffinatissima
>> contemporaneitá..."?) in un italiano sconcertante che avrebbe fatto la
>> felicitá della Gialappa's band (... si e' posto di pensare...come
>> anche le altre cose che ho visto a questa mostra...?). A parte la
>> grammatica sono inquietanti anche le sue impressioni. Non vi é nulla,
>> ma proprio nulla nel suo discorso che analizzi l'oggetto arte o che
>> approfondisca minimamente la percezione di ció che banalmente vediamo
>> e oltre tutto, la filosofia che spaccia é talmente sempliciotta da non
>> essere credibile.
>>
>> Mi pare inutile addentrarsi in un confronto sui lavori e sugli artisti
>> perché lo stato delle cose non lo permette. Il filo del suo discorso é
>> come il titolo della mostra: a senso unico ed é quello che avrebbe una
>> massaia piccolo borghese in giro per un supermercato, attirata dai
>> colori radiosi e dalla musica delle pubblicitá che finalmente la fanno
>> riflettere su questioni fondamentali, come "...sulla doppia
>> personalita' e sui desideri nascosti di tante persone". Tollerante in
>> maniera quasi bigotta, fino al punto da concedere agli artisti la
>> redenzione, macari (come direbbe Camilleri) "...dopo aver visto un
>> solo show di ognuno di questi artisti, allora sono sicura che avrei
>> modo di apprezzarli tutti..."
>>
>> La spesa come la visita di una mostra, un momento importante, cara
>> Signora, tanto da riportarlo sul proprio diario e renderlo pubblico
>> perché é fondamentale confrontare le proprie idiosincrasie con quelle
>> degli altri e speculare sullo spreco d'energie, di mezzi e di tempo
>> che si puó permettere chi ne ha da buttare. Non importa l'oggetto. Che
>> sia un orso con piume da pulcino o un ricamo di dubbio gusto o il
>> video che si occupa "delle tante fantasie di cui e' capace l' uomo
>> contemporaneo" (soprattutto fantasia originale e fondamentale, come il
>> travestimento). L'importante é che il soggetto sia la piú stupida e
>> originale provocazione possibile per distrarre lo spettatore, come in
>> uno spettacolino berlusconiano.
>>
>> Cosí si crede di diventare militanti politici e sociali scomodando i
>> morti di Darfur con belle modelle nere in un video da premio Furla
>> ovviamente sponsorizzato e soprattutto da un osservatorio
>> privilegiato, dietro un carrello della spesa al supermercato o
>> discutendone in qualche lingua esotica in chiesa o in classe durante
>> una pausa della lezione di Larry Poons.
>>
>> Che ricchezza visiva e di pensiero hanno da esportare l'arte e la
>> cultura contemporanea italiane!
>> Per fortuna che vi sono paladini come lei o come gli artisti invitati
>> a rappresentare l'arte contemporanea italiana in prima linea qui a New
>> York al Ps1!
>> Nessuna dietrologia, mi raccomando, nessuna lettura tra le righe o
>> anacronismi macchiavellici, che sono cose del passato. Avanti,
>> socialisticamente parlando. Ovviamente per i propri interessi, per se
>> stessi, ovviamente con molti avverbi e a senso unico!
>>
>> Io non ho piú parole.
>> Suo
>>
>> Julian Bartleby
>>
>>
>>
>> ________________________________
>> Be a better pen pal. Text or chat with friends inside Yahoo! Mail. See
>> how.
>>
>>
>>
>>
>> --
>>
>>
>> Giancarlo Politi/Flash Art
>> Via Carlo Farini, 68
>> 20159 Milano Italy
>> Tel. ++39 02 688 73 41
>> Fax ++39 02 66 80 12 90
>> email: giancarlo.politi at tin.it
>>
>>
>>
>>
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>>
>>
>> Contemporaneamente mi è arrivata questa di Julian Bartleby che non so
>> chi
>> sia, difende le mie ragioni ma ho la sensazione che a questo punto io
>> servo a qualcuno per parlare d'altro:
>>
>>
>> Re: Fwd: Senso unico
>> Da: Julian Bartleby (artbartleby at yahoo.com)
>> Potresti non conoscere il mittente. Contrassegna come sicuro |
>> Contrassegna come non sicuro
>> Inviato:lunedì 26 novembre 2007 17.16.54
>> A: Giancarlo Politi (giancarlo.politi at tin.it)
>>
>>
>> Cc: ; mariopesceafore at hotmail.it
>>
>>
>>
>>
>>
>> CARO POLITI, LEI PRENDE FISCHI PER FIASCHI. IL SIGNOR MARIOPESCEAFORA
>> NON
>> C'ENTRA NIENTE.
>>
>> Non ci salutiamo, ma ci conosciamo benissimo.
>> Se ci salutassimo, non ci conosceremmo abbastanza.
>> C'é anche il rispetto del disprezzo. (Non lo dice Gino, ma Leo)
>>
>> Caro Signor Politi,
>>
>> innanzitutto devo dirle che é un grande onore ricevere una lettera di
>> mano
>> e mente del proprietario e direttore della piú grande rivista
>> pubblicitaria d'arte del pianeta. Dopo le pagine gialle, la sua
>> pubblicazione é di sicuro la piú impressionante rassegna di parole che
>> ci
>> sia nel mondo dell'arte.
>> Eppoi una lettera cosí raffinata (ora capisco la raffinatissima
>> contemporaneitá della Piccinini) poco suscettibile e dal tono pacato che
>> solo i grandi hanno, soprattutto in momenti cosí difficili.
>> E ancora mi commuove la sua tolleranza e il suo appassionato patrocinio
>> della pluralitá d'informazione in questo mondo senza informazioni e
>> della
>> libertá d'opinione di artisti/critici senza opinioni.
>> Come vede un uomo della sua statura ha tutta la mia stima intellettuale,
>> ma mi permetta di dirle che come investigatopo vale poco e la prego di
>> lasciare in pace il povero mariopesceafora che non conosco e che non é
>> il
>> Ghino di Tacco che lei pensa.
>> Mi spiace anche che scomodi la memoria del caro Gino a cui sono legato
>> da
>> profonda amicizia e stima, oltretutto per una citazione cosí misera, lui
>> che era capace di ben altri voli. Ma dal momento che Bellinianamente
>> l'ha
>> scomodato lo useró anch'io.
>> Pensi che quando giocavamo a carte al Privé (Via dell'Oca, Roma, via
>> della
>> Penna, Morante e di fronte Moravia, Tano, Via delle Mantellate, Mario;
>> come vede le do qualche indizio) usava dire al riguardo che chi scomoda
>> i
>> morti é una carogna e se é vero che nel nostro nome è scritta la nostra
>> storia, anagrammando il suo, curiosamente salta fuori proprio "il
>> carogna"
>> (giancarlo) o carogna li piloti (giancarlo politi) che si adatta molto
>> alla direzione dei casi suoi.
>> Quando poi Gino venne a New York per la mostra alla Rayburn Foundation
>> ricordo che parlammo della sua rivista e del suo ruolo nel campo
>> dell'arte
>> internazionale. Rammento che parlando di lei, caro signor Politi, Gino
>> ebbe a dire che "non si ha idea delle idee della gente senza idee" e
>> un'idea che non trova posto a sedere é capace di fare la rivoluzione e
>> questo mi fa spavento.
>>
>> La ringrazio ancora per la sua onorevole attenzione.
>>
>> Suo
>>
>> Julian Bartleby
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