<HTML><HEAD></HEAD>
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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; LINE-HEIGHT: normal"
align=justify><FONT face=Verdana><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt">COSI’ SI LAVORA A VOUCHER</FONT><I
style="mso-bidi-font-style: normal"><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">
</FONT></I></SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; LINE-HEIGHT: normal"
align=justify><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT face=Verdana><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt"></FONT></FONT></SPAN> </P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN
style="FONT-FAMILY: ; mso-bidi-font-style: italic"><FONT face=Verdana><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt">All’indomani del verdetto della Corte Costituzionale
sull’ammissibilità dei quesiti referendari, pubblichiamo una lettera di alcuni
lavoratori che raccontano la loro esperienza di lavoro pagata a voucher nel
mondo della grande distribuzione.</FONT></FONT></SPAN></P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN
style="FONT-FAMILY: ; mso-bidi-font-style: italic"><FONT face=Verdana><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt">Dopo la scelta di dichiarare inammissibile il quesito
riguardante l’articolo 18 depotenziando così il senso politico del referendum,
rimangono tuttavia ammissibili i quesiti riguardanti la responsabilità sugli
appalti e quello sull’abolizione dei voucher. Uno strumento che è esploso grazie
al Jobs Act e che ha visto precarizzare e detutelare ulteriormente i
lavoratori.</FONT></FONT></SPAN><SPAN style="FONT-FAMILY: "></SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">* * * * *</FONT></FONT></SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">Siamo tre giovani, di cui un laureato
e uno studente, senza fissa occupazione, e scriviamo indignati riguardo la
nostra ultima esperienza di lavoro saltuario. Come altre 140 persone, di età che
variava dai 18 ai 60 anni, siamo stati contattati dalla società <SPAN
style="mso-bidi-font-weight: bold">BarCode Italia srl</SPAN> per svolgere il
lavoro di inventario, spalmato in due differenti nottate, in due differenti sedi
del supermercato <SPAN style="mso-bidi-font-weight: bold">IPER</SPAN>: quella di
Seriate e quella interna a <SPAN style="mso-bidi-font-weight: bold">Orio
Cente</SPAN>r.</FONT></FONT></SPAN></P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN
style="FONT-FAMILY: "><FONT face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">Quando ci
siamo presentati sul posto, all’orario stabilito (cioè le 21:00 e le 20:30,
anche se il lavoro non sarebbe iniziato prima delle 22), ci siamo ritrovati a
dover aspettare per circa un’ora prima di cominciare effettivamente il lavoro.
<SPAN style="mso-bidi-font-weight: bold">Un’ora, quindi, che non ci verrà
pagata, e che abbiamo passato la prima sera ammassati in una stanza</SPAN>,
senza sapere cosa fare e senza ricevere informazioni, a Seriate, e congelando al
parcheggio di Orio Center la seconda sera, in attesa di venire smistati nei vari
gruppi di lavoro. </FONT></FONT></SPAN></P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN
style="FONT-FAMILY: "><FONT face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">Quando
poi ci hanno finalmente divisi per cominciare a lavorare, i nostri “supervisor”,
cioè degli addetti di BarCode che dovevano monitorare il nostro lavoro, hanno
subito specificato le loro regole: </FONT><SPAN
style="mso-bidi-font-weight: bold"><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">non si fanno
pause, non si va in bagno e non si parla tra di noi, anzi, non si parla proprio.
</FONT></SPAN></FONT></SPAN></P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><FONT
face=Verdana><SPAN style="FONT-FAMILY: ; mso-bidi-font-weight: bold"><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt">Inoltre ci è sembrato assurdo che non ci venisse
destinato il materiale utile allo svolgimento della nostra
mansione</FONT></SPAN><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt">: chi era ai frigoriferi del supermercato non ha
ricevuto i guanti necessari per non congelarsi le mani, chi doveva verificare il
numero dei prodotti sugli scaffali più alti di rado aveva a disposizione una
scala, eppure era costretto a svolgere comunque il compito e si è ritrovato
quindi a utilizzare addirittura strumenti improvvisati e non idonei quali, per
esempio, i classici carrellini da spesa; inoltre l<SPAN
style="mso-bidi-font-weight: bold">’atteggiamento dei nostri “supervisor” è
stato sempre, categoricamente dai toni autoritari e canzonatori nei nostri
confronti, con frequenti prese in giro</SPAN>. Addirittura uno dei nostri
colleghi a un certo punto, dopo l’ennesima umiliazione, ha alzato la voce per
finalmente farsi rispettare: a quel punto la reazione del “supervisor” è stata
quella di chiedergli immediatamente il nome, come a ricattarlo.
</FONT></SPAN></FONT></P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN
style="FONT-FAMILY: "><FONT face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">Insomma,
oltre a essere stato trattato a pesci in faccia, il collega doveva anche stare
zitto e non lamentarsi, pena la possibilità di non essere più richiamato per il
lavoro, e questa era la situazione in cui ci trovavamo tutti
noi.</FONT></FONT></SPAN></P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN
style="FONT-FAMILY: "><FONT face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">Questo,
infatti, era il clima che vigeva durante le ore che abbiamo passato lì, di
continuo ed estenuante ricatto: chi si trova a dover accettare un lavoro del
genere, alienante e ripetitivo, pagato a voucher (10 euro lordi all’ora,
l’equivalente di 7,50 euro netti), durante le ore notturne, non può
assolutamente permettersi di lamentarsi, di dire la sua, perché altrimenti
rischia di perdere quei pochi soldi per cui sta lavorando.
</FONT></FONT></SPAN></P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><FONT
face=Verdana><SPAN style="FONT-FAMILY: ; mso-bidi-font-weight: bold"><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt">Il punto è che, se si accetta questo tipo di lavoro,
significa che i soldi sono necessari, servono, e non ci si può permettere di
rinunciarvi.</FONT></SPAN><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt"> </FONT></SPAN></FONT></P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN
style="FONT-FAMILY: "><FONT face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">Noi
abbiamo voluto raccontare la nostra esperienza, perché riteniamo importante
almeno raccontare, informare di quali sono le possibili dinamiche del mondo del
lavoro di oggi, anche quando si tratta di lavoretti accessori.
</FONT></FONT></SPAN></P>
<P class=western style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><FONT
face=Verdana><SPAN style="FONT-FAMILY: ; mso-bidi-font-weight: bold"><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt">Oltre a noi ci sono altre centinaia di persone che si
ritrovano praticamente costrette a svolgere occupazioni simili, in simili
condizioni, e il tutto nella più assoluta legalità</FONT></SPAN><SPAN
style="FONT-FAMILY: "><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">, grazie all’introduzione
dei voucher e a un sistema del lavoro che, invece di tutelare i lavoratori,
incentiva situazioni del genere, di sfruttamento e precarizzazione sempre più
spietate e palesi, ovunque, nei più disparati settori del
lavoro.</FONT></SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; LINE-HEIGHT: normal"
align=justify><SPAN
style="FONT-FAMILY: ; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: it"><FONT
face=Verdana><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt"></FONT></FONT></SPAN> </P></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
<table style='border-collapse:collapse;border:none;'>
<tr>
<td style='border:none;padding:0px 15px 0px 8px'>
<a href="https://www.avast.com/antivirus">
<img border=0 src="http://static.avast.com/emails/avast-mail-stamp.png" alt="Avast logo" />
</a>
</td>
<td>
<p style='color:#3d4d5a; font-family:"Calibri","Verdana","Arial","Helvetica"; font-size:12pt;'>
Questa e-mail è stata controllata per individuare virus con Avast antivirus.
<br><a href="https://www.avast.com/antivirus">www.avast.com</a>
</p>
</td>
</tr>
</table>
<br />
</BODY></HTML>