<div dir="ltr"><h1 class="entry-title"><font size="4">L’Italia è un re…gime fondato su trame, ricatti,
depistaggi, omertà e malaffare. Cos’è questo re…gime? Tutti lo sanno.
Ma troppi amano tacere ed esser complici</font></h1><p><font size="4"><a href="http://heval.altervista.org/litalia-e-un-regime-fondato-su-trame-ricatti-depistaggi-omerta-e-malaffare-cose-questo-regime-tutti-lo-sanno-ma-troppi-amano-tacere-ed-esser-complici/">http://heval.altervista.org/litalia-e-un-regime-fondato-su-trame-ricatti-depistaggi-omerta-e-malaffare-cose-questo-regime-tutti-lo-sanno-ma-troppi-amano-tacere-ed-esser-complici/</a></font></p><p><font size="4"><br></font></p><p><font size="4"><i><b>Alessio Di Florio</b></i></font></p><p><font size="4"><i><b><br></b></i></font></p><p><strong>L’Italia è un re…gime fondato su trame, ricatti, depistaggi, omertà e malaffare</strong></p>
<p><strong> </strong></p>
<p style="text-align:justify"><a href="http://heval.altervista.org/wp-content/uploads/2015/12/Pasolini_.jpg"><img class="gmail-alignleft gmail-wp-image-172" src="http://heval.altervista.org/wp-content/uploads/2015/12/Pasolini_.jpg" alt="Pasolini_" width="277" height="345"></a> “<em>Lo stato delle stragi, lo stato delle trame … c’è un silenzio di tomba nessuno sa niente</em>”.
I versi della canzone dei 99 Posse tornano spesso alla mente in queste
settimane. Colonna sonora perfetta per la cronaca recente. O meglio, per
una cronaca mancata. Una cronaca quasi senza riflettori, avvolta da un
manto di silenzio che sa di omertà, di paura complice e connivente, di
silente conformismo. Una cappa che sa di regime. Perché l’Italia non è
mai stata, fino in fondo, una repubblica democratica. Il “<em>potere del popolo</em>”
è sempre stato ingabbiato, ferito, impedito da un’oligarchia (autoctona
e d’oltre frontiera) che manovra almeno da settant’anni le leve del
Potere, reprimendo a furia di bombe e massacri di piazza ogni dissenso
civile e politico (<a href="http://heval.altervista.org/la-repressione-e-la-propaganda-son-strumenti-dellordine-delle-classi-dominanti/">http://heval.altervista.org/la-repressione-e-la-propaganda-son-strumenti-dellordine-delle-classi-dominanti/</a>
). Cos’è questo regime? Si sa benissimo, si conoscono benissimo i nomi
di coloro che manovrano, occultano, reprimono, dominano, corrompono,
devastano. Si conoscono benissimo nomi, cognomi e indirizzi dei potenti
dell’oligarchia e dei loro servi, immersi nelle putride acque del
clientelismo e del malaffare, dell’occultamento della verità di stragi e
attentati, di chi avvelena e uccide e di chi lo consente. Non servono
paranoici complottismi (spesso, troppo spesso, funzionali alla stessa
narrazione del Potere) o chissà quali dietrologie. Basta scorrere la
cronaca, avere la voglia di lasciar perdere le prime pagine e i
rotocalchi patinati per esercitare il coraggio della verità, della
schiena dritta, della ricerca della libertà. “<em>I mafiosi stanno in
Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i
mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione</em>”* ma non sono soli, non ci sono arrivati per grazia ricevuta dall’alto. Sono stati votati, acclamati, sostenuti …</p>
<p style="text-align:justify">Il “Potere” e il “<em>sovversivismo delle classi dirigenti</em>” non sono soli. Perché tra coloro che si professano le “<em>Uniche e Grandi Opposizioni</em>”,
che si propongono come alternativa e che – un giorno si e l’altro pure –
sfoggiano proclami d’indignazione e di bellicosa lotta politica, che
hanno a disposizione tromboni e fanfare, intere trasmissioni televisive,
giornali e blog, abbonda chi è invischiato negli stressi intrecci, chi
frequenta e convive con le stesse centrali, chi quotidianamente dimostra
che “<em>il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia</em>”, insegue “<em>un potere essa stessa</em>”** e i cui appartenenti non fanno altro che “<em>comportarsi anch’essi come uomini di potere</em>”**.
Senza mai dimenticarsi che nessun potere è tale, forte e apparentemente
imbattibile, senza un qualche consenso, senza avere schiere di
sostenitori e complici. E in questo, nell’Italia di oggi ci sono
irraggiungibili maestri … E, in tutta sincerità, non possono che
procurare nausea maschere “<em>tra Molière e il Grand Guignol</em>”**, frenetici “<em>colpevolmente incoscienti</em>”**,
leoni da tastiera, indignati quotidiani, che non la smettono mai di
lamentarsi dei politici, dell’itaGlia, del mondo, dello schifo che ci
circonda. Idem nei bar, nelle piazze, nelle strade, ovunque. Schifo,
schifo, schifo, schifo, fa tutto schifo, non dicono (anzi urlano) altro.
Pronti a chiudere occhi e orecchie quando servirebbe ribellarsi per poi
alimentare guerre tra ultimi e penultimi, tra impoveriti e ancor più
impoveriti (<a href="http://popoffquotidiano.it/2014/09/02/jerry-maslo-per-ora-e-morto-invano/">http://popoffquotidiano.it/2014/09/02/jerry-maslo-per-ora-e-morto-invano/</a> <a href="http://popoffquotidiano.it/2014/07/17/castelvolturno-quando-la-pulizia-e-etnica/">http://popoffquotidiano.it/2014/07/17/castelvolturno-quando-la-pulizia-e-etnica/</a> ) … “<em>a stracatannare a stramaledire</em>” “<em>il tempo e il governo</em>”*** e poi , all’occorrenza per convenienza, per pavidità o – molto più banalmente – menefreghismo, si “<em>getta la spugna</em>”*** senza dignità … isterico strepitare del materasso di piume in servizio permanente, latitante quando bisognerebbe avere la “<em>schiena dritta</em>” (<a href="http://www.telejato.it/home/mafia-2/silenzi-omerta-complicita-connivenze-di-fatto-quotidiane/">http://www.telejato.it/home/mafia-2/silenzi-omerta-complicita-connivenze-di-fatto-quotidiane/</a>
) ma sempre pronto a fare da grancassa a scimmiette ammaestrate da
balle e bufale utili solo alla propaganda, alla speculazione e
all’interesse del più forte, del più gradasso, del più assetato solo di
affermazione personale e del suo branco … parlare, parlare, pontificare e
così via … e alla fine si segue sempre il branco del conformismo, il “<em>vincente</em>”, quello che “<em>fa moda</em>”,
da rivista patinata e guardando portafoglio e carriera … gemelli
siamesi dei qualunquisti di ogni ora e risma, dei campioni del “<em>tanto non cambierà mai nulla</em>”, “<em>tanto non serve</em>”, “<em>chi si fa i fatti suoi campa cent’anni</em>”, “<em>chissenefrega pensa alla salute</em>”
et similia. Primi dovrebbero essere processati e condannati in pubblica
piazza per alto tradimento dell’umanità e dell’intelligenza! Non la
smettono di dire che fa tutto schifo ma di quello schifo sono parte
integrante, complice e ventilatore… giudicare altri popoli, dicono e
scrivono che non meritano la democrazia, che sono arretrati, ma loro
sono molto peggio di come descrivono gli altri … mai come oggi
violentemente realizzano un nuovo regime che marcisce “<em>in un
benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo,
coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa
marcescenza è, ora, il fascismo</em>”**.</p>
<p> </p>
<p><strong>Alessio Di Florio</strong></p>
<p><strong> </strong></p>
<p><em>* Pippo Fava</em></p>
<p><strong>** </strong><em>Pier Paolo Pasolini</em></p>
<p><strong>*** </strong><em>Fabrizio Dé Andre</em></p>
<p><strong> </strong></p>
<p><strong> </strong></p>
<p> </p>
<p> </p>
<p> </p>
<p><strong>Cos’è questo re…gime? Tutti lo sanno. Ma troppi amano tacere ed esser complici</strong></p>
<p style="text-align:justify"><strong> </strong></p>
<p style="text-align:justify"><a href="http://heval.altervista.org/wp-content/uploads/2016/10/pasolini-640x336.jpg"><img class="gmail-alignleft gmail-size-full gmail-wp-image-388" src="http://heval.altervista.org/wp-content/uploads/2016/10/pasolini-640x336.jpg" alt="pasolini-640x336" width="640" height="336"></a> Non serve chissà quale sforzo per sapere chi disse ( <a href="http://www.girodivite.it/Kossiga-confessa-ho-fatto-uccidere.html">http://www.girodivite.it/Kossiga-confessa-ho-fatto-uccidere.html</a> ) che contro il dissenso politico si “<em>dovrebbe
fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni. Ritirare le
forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il
movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una
decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle
macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del
consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà
sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze
dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli
tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li
rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a
sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non
quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì”. </em></p>
<p style="text-align:justify">Strage di Ustica, assassinio di Ilaria
Alpi. Quante volte l’abbiamo sentito, quanti discorsi retorici, quante
belle parole. Eppure in queste settimane la stragrande maggioranza della
classe dirigente e mediatica non l’ha pronunciata. Non sono partiti
tromboni e fanfare, non ci sono state prime pagine e titoli strillati
nei telegiornali della sera. Ma avrebbero dovuto. Perché sulla strage di
Ustica e sull’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in queste
ultime settimane ci sono state importanti novità. Su quel che è accaduto
(o non accaduto) nella ricerca della verità per la giornalista e
l’operatore del tg3, insabbiando di fatto le inchieste per le quali
erano in Somalia, Antonio Musella (al quale dovrebbe andare eterno
merito e riconoscenza della Libera Repubblica democratica se ne
esistesse una … ) ha realizzato delle recenti inchieste su Fanpage.it (<a href="http://youmedia.fanpage.it/video/aa/V5tA0uSwqPBAZqBh">http://youmedia.fanpage.it/video/aa/V5tA0uSwqPBAZqBh</a>) e ha intervistato Hashi Omar Hassan (<a href="http://youmedia.fanpage.it/video/aa/WAYAA-Sw2i4Fq-OF">http://youmedia.fanpage.it/video/aa/WAYAA-Sw2i4Fq-OF</a> ), rimasto in carcere per 19 anni, accusato di aver partecipato all’omicidio da “<em>Hashi
fu Ali Ahmed Rage detto Gelle che nel 2015 ai giornalisti di Chi l’ha
visto? ha raccontato di essere stato pagato per accusare Hashi</em>”. In
questi anni c’è chi ha sempre continuato, testardamente e cognizione
documentata, ad inseguire la verità. A partire da Luigi Grimaldi, le cui
documentate e straordinarie inchieste sono imprescindibili quando si fa
riferimento ad un assassinio le cui responsabilità s’intrecciano in
trame che legano cooperazione, servizi segreti, traffici di rifiuti
tossici e armi fino a toccare la strage del Moby Prince (<a href="http://www.marx21.it/index.php/internazionale/pace-e-guerra/25723-la-scottante-verita-di-ilaria">http://www.marx21.it/index.php/internazionale/pace-e-guerra/25723-la-scottante-verita-di-ilaria</a> <a href="http://www.marx21.it/index.php/internazionale/pace-e-guerra/26801-moby-prince-la-pista-usa">http://www.marx21.it/index.php/internazionale/pace-e-guerra/26801-moby-prince-la-pista-usa</a> <a href="https://www.facebook.com/notes/luigi-grimaldi/ilaria-alpi-la-cia-e-la-smentita-che-non-smentisce/10154314478916397">https://www.facebook.com/notes/luigi-grimaldi/ilaria-alpi-la-cia-e-la-smentita-che-non-smentisce/10154314478916397</a>
). E c’è chi è arrivato a definire l’assassinio di Ilaria Alpi e Miran
Hrovatin la conseguenza di una rapina finita male durante una vacanza. I
nomi degli uni e degli altri non sono un segreto, sono pubblici,
rintracciabili, basta un minimo (ma veramente minimo) di ricerca.</p>
<p style="text-align:justify">Esattamente come avere i nomi di chi
continua a portare avanti tesi come la “bomba” a bordo dell’aereo come
causa della strage di Ustica. Mario Ciancarella era capitano pilota
dell’A.M. al momento della strage di Ustica. Negli anni era diventato
punto di riferimento del Movimento Democratico dei Militari. Ricevuto
dal Presidente della Repubblica Pertini nel 1979 “<em>insieme a <strong>Sandro Marcucci</strong> e <strong>Lino Totaro</strong>,<strong> <strong>Mario Ciancarella</strong></strong> era divenuto referente delle rivelazioni da tutta Italia delle vere o false ignobiltà che si compivano nel mondo militare</em>”. A lui si rivolse, dopo la strage di Ustica, il maresciallo Mario Alberto Dettori che gli confidò “<em>Capitano siamo stati noi…</em>” “<em>Capitano dopo questa puttanata del mig libico</em>“. <a href="http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/940/CONFERENZA-STAMPA-Il-Capitano-Mario-Ciancarella-radiato-con-la-firma-falsa-di-Pertini-Adesso-bisogna-riscrivere-la-storia.aspx">http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/940/CONFERENZA-STAMPA-Il-Capitano-Mario-Ciancarella-radiato-con-la-firma-falsa-di-Pertini-Adesso-bisogna-riscrivere-la-storia.aspx</a> “<em>Per
questo suo ruolo di esponente di punta il Capitano Ciancarella divenne
talmente scomodo da indurre “qualcuno molto in alto” a falsificare,
nell’ottobre 1983, la firma del Presidente Pertini nel Decreto
Presidenziale di radiazione. Un vero e proprio colpo di Stato. La copia
del decreto di radiazione gli verrà consegnata, su sua richiesta, solo 9
anni più tardi e dopo la morte di Pertini. L<strong>‘Associazione Antimafie Rita Atria</strong>,
con orgoglio, da 22 anni (da quando è stata fondata), lotta accanto a
Mario Ciancarella senza mai retrocedere di un solo passo. Nonostante
tutto e tanti, troppi consigli</em>”. “<strong><em>Il Tribunale Civile
di Firenze ha confermato i dubbi del Capitano Ciancarella (e anche i
nostri): la firma del Presidente Pertini che compare sul quel decreto è
un volgare falso. Tanto e’ stato accertato sulla base di due perizie –
una di parte ed una disposta dal Magistrato – che hanno potuto rilevare
come il falso sia tanto evidente quanto eseguito con assoluta
approssimazione</em>”. </strong>Una notizia clamorosa che dovrebbe
occupare ore di trasmissione e innumerevoli colonne. Eppure ben pochi, e
quasi nessuno col dovuto risalto, l’hanno raccontato. Arriverà il
prossimo anniversario e torneremo a sentire gli stessi discorsi, le
stelle belle parole, le stesse indignazioni pret-à-porter. Ma oggi che
si può passare dalle parole ai fatti, silenzio. L’Associazione Antimafie
Rita Atria ha inviato richiesta a Mattarella (<a href="http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/947/Richiesta-ricevimento-per-Mario-Ciancarella-e-la-sua-Famiglia-presso-il-Quirinale-e-sua-reintegrazione-nellArma-dellAeronautica.aspx">http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/947/Richiesta-ricevimento-per-Mario-Ciancarella-e-la-sua-Famiglia-presso-il-Quirinale-e-sua-reintegrazione-nellArma-dellAeronautica.aspx</a>
) perché Mario Ciancarella e la famiglia vengano ricevuti al Quirinale e
si ottenga la sua reintegrazione. Per sostenere questa richiesta è
stata attivata questa petizione <a href="https://www.change.org/p/presidente-della-repubblica-mario-ciancarella-e-la-sua-famiglia-al-quirinale-e-reintegrazione-nell-am?recruiter=63995589&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_for_starters_page&utm_term=des-lg-no_src-no_msg">https://www.change.org/p/presidente-della-repubblica-mario-ciancarella-e-la-sua-famiglia-al-quirinale-e-reintegrazione-nell-am?recruiter=63995589&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_for_starters_page&utm_term=des-lg-no_src-no_msg</a>
Firmiamola e facciamola firmare, la lotta per la giustizia e la verità
di Mario Ciancarella è la lotta di ogni persona libera, sostenendola
sosteniamo anche noi stessi …</p>
<p style="text-align:justify">Era il luglio scorso quando dalla Calabria arrivò la notizia di un’operazione che ha scoperchiato la “<em>Santa</em>” o “<em>mammasantissima</em>” (<a href="http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/cronaca/itemlist/tag/operazione%20mammasantissima">http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/cronaca/itemlist/tag/operazione%20mammasantissima</a>
), definita una vera e propria cupola masso-mafiosa di “governo” del
territorio e con tentacoli ben saldi in istituzionali locali e
nazionali. Brevi cenni ai coinvolgimenti parlamentari e poi nulla più.
L’Italia nazionale distratta da bulli e pupe, starlette e chiacchiere,
neanche lo ricorda più. Ne ha scritto più la coraggiosa cronista Alessia
Candito da sola che molti “<em>giornalisti affermati e di grido</em>”,
con lustro e riflettori nazionali, messi insieme (quando ne hanno
scritto). Nelle scorse settimane il procuratore capo di Reggio Calabria
ha dichiarato alla commissione parlamentare antimafia che “<em>vi è una popolazione totalmente soggiogata dall’intimidazione della ‘ndrangheta</em>”.</p>
<p style="text-align:justify">Stessa identica situazione per inchieste
di cronisti di valore come Rino Giacalone su “mafia e massoneria” o di
Antonio Mazzeo su tanti intrecci politico-affaristici nel territorio
dove vive e che ha anticipato di anni (tra le tante) l’inchiesta “Mafia
Capitale” sul CARA di Mineo. Ma quando le denunce son documentate e non
vengono dalla propaganda funzionale al Regime le luci non si accendono …
Mafia Capitale, quante volte in questi anni l’abbiamo sentita nominare
da politici, giornalisti, opinionisti ecc. Eppure è rimasta in silenzio,
o quasi, la notizia dei cronisti querelati, degli avvocati e dei
testimoni (<a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/06/21/news/mafia-capitale-super-teste-in-aula-ritratta-e-pm-svelano-retroscena-di-paura-di-morte-da-carminati-1.273823">http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/06/21/news/mafia-capitale-super-teste-in-aula-ritratta-e-pm-svelano-retroscena-di-paura-di-morte-da-carminati-1.273823</a> ) letteralmente intimiditi anche in aula (<a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/09/26/news/massimo-carminati-tornero-da-re-a-roma-1.284232">http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/09/26/news/massimo-carminati-tornero-da-re-a-roma-1.284232</a>
). E su Massimo Carminati L’Espresso ha recentemente documentato e
denunciato qualcosa che va oltre il clamoroso. Dopo il furto del 1999 al
caveau del Tribunale di Roma, Carminati avrebbe posto le basi per un “<em>un grande ricatto</em>”,<strong> “</strong><em>colpendo magistrati, avvocati, funzionari della Giustizia</em>” grazie a 147 cassette “<em>connessi con i più grandi misteri d’Italia: dalla strage di Bologna alla </em><em>
</em><em>P2, dal delitto Pasolini all’omicidio Pecorelli, dalla Banda della Magliana a Cosa nostra</em>” (<a href="http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/10/20/news/il-ricatto-di-massimo-carminati-ecco-la-lista-dei-derubati-nel-furto-al-caveau-del-1999-1.286269">http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/10/20/news/il-ricatto-di-massimo-carminati-ecco-la-lista-dei-derubati-nel-furto-al-caveau-del-1999-1.286269</a> ).</p>
<p style="text-align:justify">E’ l’Italia che vende armi e fa affari
con i governi meno democratici del Mediterraneo e dintorni, che vende
armi a chi bombarda persino funerali e un cui ministro minaccia denunce e
querele contro chi pone domande, che ha già dimenticato Regeni
ospitando (non più tardi delle scorse settimane) un ministro di Al Sisi.
E’ l’Italia che partecipa a guerre di potere e dominio, di affari e
barbarie. E’ la “Nazione” che investe in armi e cacciabombardieri,
“Grandi Opere” di ogni tipo (che animano le cronache più per gli arresti
per mafia, corruzione, mazzette che per inaugurazioni), per poi non
avere risorse per la messa in sicurezza, contro il rischio
idrogeologico, per difendere dai terremoti e soddisfare i sacrosanti
diritti e bisogni dei cittadini che ne rimangono vittime. E sui
terremoti, si cancelli una volta per tutte l’ipocrisia dell’unità
nazionale, dello stringiamoci a coorte ogni volta che ne arriva uno
perché “<em>basta polemiche, non c’è tempo</em>”. Cazzate! Non son
polemiche, sono indignazione e pretese di verità. Ci sono sciacalli
prima, durante e dopo i terremoti. C’è uno Stato che non è Stato, che
permette di lucrare e speculare, che è complice di drammi annunciati e
colpevolmente non evitati. E la parola giustizia vien cancellata dai
fatti in nome di indicibili interessi superiori. Lo stringiamoci a
coorte l’abbiamo visto dopo il 6 aprile 2009 a L’Aquila. Abbiamo visto
cosa ha realizzato. E che fine ha fatto oggi … (<a href="http://popoffquotidiano.it/2016/02/29/casa-dello-studente-dellaquila-prescrizione-in-vista/">http://popoffquotidiano.it/2016/02/29/casa-dello-studente-dellaquila-prescrizione-in-vista/</a> <a href="http://popoffquotidiano.it/2014/11/25/grandi-rischi-laquila-sindigna-per-il-colpo-di-spugna/">http://popoffquotidiano.it/2014/11/25/grandi-rischi-laquila-sindigna-per-il-colpo-di-spugna/</a> )</p>
<p style="text-align:justify"> Sull’oscena ipocrisia di fronte alla
Turchia e contro il popolo kurdo,colpito da una infinita repressione su
cui complici silenzi calano dall’Europa e dall’Italia e con i fatti
delle ultime settimane sono solo l’ultima gravissima escalation (<a href="https://www.facebook.com/sinanticapitalista.abruzzo/photos/a.1562611243955748.1073741828.1561705200713019/1775498736000330/?type=3&theater">https://www.facebook.com/sinanticapitalista.abruzzo/photos/a.1562611243955748.1073741828.1561705200713019/1775498736000330/?type=3&theater</a> ), non posso che rimandare a quanto già scritto <a href="http://www.ilcompagno.it/loscena-ipocrisia-di-fronte-al-sultano-alessio-di-florio/">http://www.ilcompagno.it/loscena-ipocrisia-di-fronte-al-sultano-alessio-di-florio/</a> . Così come su quelli che dovrebbero essere tra i capisaldi della “<em>Repubblica fondata sul lavoro</em>”, i diritti e la vita di lavoratrici e lavoratori <a href="http://heval.altervista.org/morti-sul-lavoro-non-esiste-nessun-non-sono-stato-io/">http://heval.altervista.org/morti-sul-lavoro-non-esiste-nessun-non-sono-stato-io/</a> e sul biocidio quotidiano, disumano, devastante della Terra dei Fuochi <a href="http://www.qcodemag.it/2016/07/16/ecoballe-italiane-in-marocco-ma-da-dove/">http://www.qcodemag.it/2016/07/16/ecoballe-italiane-in-marocco-ma-da-dove/</a> (seconda parte dell’articolo) e da pagina 54 del numero di settembre di Terre di Frontiera (<a href="http://www.terredifrontiera.info/settembre-2016/">http://www.terredifrontiera.info/settembre-2016/</a>
). Un luogo dove settori della politica, dei servizi segreti e
dell’imprenditoria si sono intrecciati ed è avvenuta, secondo l’ex sub
commissario “per l’emergenza rifiuti dal 2000 al 2004”, una “<em>trattativa tra lo Stato e la camorra con la partecipazione dei servizi segreti</em>” (<a href="http://www.fanpage.it/rifiuti-e-servizi-segreti-tutti-gli-intrecci-dell-emergenza-in-campania/">http://www.fanpage.it/rifiuti-e-servizi-segreti-tutti-gli-intrecci-dell-emergenza-in-campania/</a>
). Trattativa, una parola legata negli anni agli intrecci e alle
commistioni tra pezzi dello Stato e la mafia a cavallo delle stragi e
degli attentati di inizi Anni Novanta. Ma, in realtà, la cronaca ci
racconta che questa “trattativa” esiste da sempre, da Portella della
Ginestra a quegli anni. E che, probabilmente, ormai oltre vent’anni fa
ha vissuto una sorta di “momento di crisi” dovuto al rapido mutare del
quadro politico nazionale. Le mafie avevano bisogno di nuovi referenti,
ricordavano che c’erano sempre, hanno imposto di non venir meno ad
“indicibili accordi” che esistono da molto prima. Ma anche qui silenzi
ed omissioni, connivenze e teste girate dall’altro lato (compreso sui
rischi per il PM Nino Di Matteo e i rischi per la sua vita) abbondano. I
nomi di coloro che in quegli anni (e anche prima e dopo) hanno occupato
le leve del Potere, le poltrone dei Palazzi, sono noti a tutti. Così
come non è difficile da scoprire, anzi spesso sono sempre sotto gli
occhi, chi si è schierato con mafiosi e assassini, chi ha depistato dopo
Piazza Fontana, Ustica, le stragi del 92/93, chi ha depistato le
indagini su Peppino Impastato o Pier Paolo Pasolini, chi ha insultato
(in vita e in morte) persone come don Peppino Diana e Pippo Fava …</p>
<p><em>Retorica e memoria. Come si strumentalizza l’impegno contro le mafie (2007)</em></p>
<p><a href="http://www.peacelink.it/editoriale/a/21734.html">http://www.peacelink.it/editoriale/a/21734.html</a></p>
<p> </p>
<p><em>Il Pentagono documenta quel che i pacifisti denunciano (2010)</em></p>
<p><a href="http://www.peacelink.it/editoriale/a/32608.html">http://www.peacelink.it/editoriale/a/32608.html</a></p>
<p> </p>
<p><em>Ristoranti che inneggiano alla mafia nel mondo: false indignazioni e vere ipocrisie (2013)</em></p>
<p><a href="http://www.peacelink.it/sociale/a/38618.html">http://www.peacelink.it/sociale/a/38618.html</a></p>
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<p><em>Migranti, un ventennio di violenze, abusi e diritti negati(2016)</em></p>
<p><a href="http://www.qcodemag.it/2016/03/25/migranti-un-ventennio-di-violenze-abusi-e-diritti-negati/">http://www.qcodemag.it/2016/03/25/migranti-un-ventennio-di-violenze-abusi-e-diritti-negati/</a></p>
<p><em>Si scrive cpt, cie, cara, hotspot, si legge guerra ai migranti (2016)</em></p>
<p><a href="http://popoffquotidiano.it/2016/02/17/si-scrive-cpt-cie-cara-hotspot-si-legge-guerra-ai-migranti/">http://popoffquotidiano.it/2016/02/17/si-scrive-cpt-cie-cara-hotspot-si-legge-guerra-ai-migranti/</a></p>
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<p><em>Napolitano, è la classe dirigente istituzionale e politica che spesso non fa il suo dovere (2015)</em></p>
<p><a href="http://www.telejato.it/home/politica/napolitano-e-la-classe-dirigente-istituzionale-e-politica-che-spesso-non-fa-il-suo-dovere/">http://www.telejato.it/home/politica/napolitano-e-la-classe-dirigente-istituzionale-e-politica-che-spesso-non-fa-il-suo-dovere/</a></p>
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<p><em>Muos, la console Usa dichiara guerra al movimento (2015)</em></p>
<p><a href="http://popoffquotidiano.it/2015/06/03/muos-la-console-usa-dichiara-guerra-al-movimento/">http://popoffquotidiano.it/2015/06/03/muos-la-console-usa-dichiara-guerra-al-movimento/</a></p>
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<p><em>Il dissequestro del MUOS tra guerra globale e resistenze dal basso (2016)</em></p>
<p><a href="http://www.globalproject.info/it/in_movimento/il-dissequestro-del-mous-tra-guerra-globale-e-resistenze-dal-basso/20270">http://www.globalproject.info/it/in_movimento/il-dissequestro-del-mous-tra-guerra-globale-e-resistenze-dal-basso/20270</a></p>
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<p><em>Coordinamento dei Comitato No Muos sul dissequestro (2016)</em></p>
<p><a href="http://www.nomuos.info/dissequestro-muos/">http://www.nomuos.info/dissequestro-muos/</a></p>
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<p><em>L’infinita scelleratezza afghana e nuove possibili follie in Libia (2011-2016)</em></p>
<p><a href="http://heval.altervista.org/linfinita-scelleratezza-afghana-e-nuove-possibili-follie-libia/">http://heval.altervista.org/linfinita-scelleratezza-afghana-e-nuove-possibili-follie-libia/</a></p>
<p><em>L’Italia sempre più provincia marginale dell’Impero. E’ necessario e vitale opporsi alle guerre e difendere Pace e democrazia</em></p>
<p><a href="http://heval.altervista.org/litalia-sempre-piu-provincia-marginale-dellimpero-e-necessario-e-vitale-opporsi-alle-guerre-e-difendere-pace-e-democrazia/">http://heval.altervista.org/litalia-sempre-piu-provincia-marginale-dellimpero-e-necessario-e-vitale-opporsi-alle-guerre-e-difendere-pace-e-democrazia/</a></p>
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<p><strong>Alessio Di Florio</strong></p></div>