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<P align=justify><IMG style="FLOAT: left; MARGIN: 4px" alt=yooxbolo06202016
src="http://www.infoaut.org/images/bologna/yooxbolo06202016.jpg" width=300
height=225><FONT face="Times New Roman">Si è tenuta nella giornata di ieri
l'udienza del processo per le molestie e i maltrattamenti all' interno dei
reparti del magazzino della cooperativa di Mister Job,a servizio della Yoox. La
sentenza giungerà il 17 gennaio 2017 in seguito alla discussione.</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">Si sono ascoltate ieri mattina le
testimonianze di Gatti e Benassi, figure centrali della cooperativa Mr Job. L'
udienza processuale è rivolta proprio contro Federico Gatti, ex-responsabile
della cooperativa per cui il processo ha avuto inizio nello scorso
febbraio.<BR>Una vicenda, questa relativa a MrJob/Yoox, che ha avuto strascichi,
ivi compresi i licenziamenti politici verso facchine iscritte al S.I.Cobas che
avevano denunciato i maltrattamenti di Gatti: inzialmente non solo ricatti e
molestie a sfondo sessuale, ma vilipendio contro la religione professata dalle
lavoratrici.<BR>A seguire è stato sentito Benassi, presidente e fondatore della
Mr Job, che ha difeso a spada tratta il suo operato e quello di Gatti, lasciando
palesare la sua insofferenza contro i sindacati autonomi che difendono i diritti
dei lavoratori altrimenti ingabbiati nella scatola chiusa concertata tra i
padroni delle aziende e i sindacati confederali che anche nel caso della MrJob
sono i sottoscrittori del Contratto Nazionale.</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">IL PRESIDENTE DI MR.JOB HA PIù
VOLTE SOTTOLINEATO IL MASSIMO VALORE CHE LA SUA "MR.LAVORO" DA SEMPRE
DA' AI PROPRI SOCI, SALVO POI CONTRADDIRSI DAVANTI AD UNA P.M CHE
PICCATA CHIEDEVA PERCHE' DOPO LE ACCUSE DI MOLESTIE E MALTRATTAMENTI
L'AZIENDA NON AVESSE AVVIATO UN'INDAGINE INTERNA. DOMANDA SCONTATA A
CUI IL PRESIDENTE DELLA COOPERATIVA RISPONDEVA CHE "CERTO CHE AVEVA PROVVEDUTO
AD INFORMARSI.. AVEVA CHIESTO AI RESPONSABILI, NON ERA SUFFICIENTE?"</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">Inoltre dalle parole di Benassi è
emersa la completa arbitrarietà decisionale riguardo i compiti da svolgere
assegnati dal responsabile e dai capi-reparto ai lavoratori e lavoratrici, in
modo da allontanare qualsiasi sospetto sulle gerarchie nella catena di
comando.</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">Le test sentite successivamente si
sono prodigate nel cercare di smentire meccanicamente qualsiasi implicazione e
responsabilità dei capi e di Gatti, non mancando di contraddirsi nel tentativo
di coprire le responsabilità di chi impartiva gli ordini.</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">Questa predisposizione a coprirsi
le spalle tra responsabili e alcuni tra i lavoratori più fedeli all' azienda non
fa nient'altro che esplicitare il sistema Yoox comune a molti altri magazzini,
dove viene favorito un clima di astio e contrapposizione verso quei
lavoratori/trici che come nel caso Yoox non hanno accettato maltrattamenti e
molestie, organizzando la loro ribellione con tutti i mezzi a loro disposizione,
dallo sciopero fuori dai cancelli all' aula di un Tribunale in cui i loro
aguzzini verranno processati. </FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">Di seguito alcuni stralci di
interviste che pubblicammo a partire dal Luglio del 2014:</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">- Le prime settimane il
responsabile F.G. della cooperativa Mr.Job entrava nello studio fotografico una
volta all'ora e si rivolgeva a noi sempre nello stesso modo.<BR>“Allora quanti
pezzi avete fatto? Dieci in più? Se non li avete fatti non voglio nemmeno sapere
il numero . Vengo tra un'ora per sapere che avete fatto dieci pezzi in
più.”</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">- “Se non avete voglia di lavorare
(ci diceva) domani state a casa che io prendo altre ragazze”</FONT></P>
<P align=justify><BR><FONT face="Times New Roman">“ Non avete voglia di fare
niente e non capite un cazzo” ci urlava sbattendo i pugni sul tavolo e se
qualcuna provava a parlare o a giustificarsi lui urlava frasi come : “basta non
me ne frega un cazzo di quello che avete da dirmi . A me interessano solo i
pezzi che dovete fare....perchè fuori c'è la fila di gente che ha bisogno di
lavorare e voi per stare qui dovete sputare il sangue”</FONT></P>
<P align=justify><BR><FONT face="Times New Roman">“Sei la prossima che mi scopo”
o ancora “Il certificato portamelo in bagno” o “ Se non fai la produttività te
ne puoi stare anche a casa”</FONT></P>
<P align=justify><FONT face="Times New Roman">“Mi si diceva : “Come sei bella!
Fammi veder come balli la danza del ventre”. Una volta lui si avvicinò a me e mi
toccò in maniera impropria baciandomi sul collo. Io mi irrigidì e lo pregai di
non farlo mai più. Di fronte ai miei espliciti rifiuti il suo atteggiamento
cambiò e le sue attenzioni mutarono in atteggiamenti punitivi. Venivo spostata
continuamente di reparto. Mi venivano addebitati errori che io sapevo di non
aver fatto . Mi furono negate sistematicamente le ferie che in tre anni non
potei mai fare, nemmeno per un solo giorno.”</FONT></P>
<P align=justify><STRONG><FONT face="Times New Roman">Da una parte quindi le
ragioni da vendere delle lavoratrici, dall'altra gli interessi di una
cooperativa inseriti all' interno di un mondo dove la precarizzazione comporta
non solo sfruttamento, ma vessazione e molestia all' interno della stessa
prestazione
lavorativa.</FONT></STRONG></P></DIV></DIV></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
<table style='border-collapse:collapse;border:none;'>
<tr>
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<br />
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