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<DIV class=ls-articolo>
<DIV class=ls-articoloTitolo>
<H3><FONT face="Times New Roman"></FONT> </H3></DIV>
<DIV class=ls-box-immagine-credits_img><FONT face="Times New Roman">La protesta
dopo la morte di un operaio a Piacenza, travolto da un
camion</FONT><BR><BR></DIV></DIV>
<DIV class=ls-articoloWrapperImmagine>
<P class=ls-articoloDidascalia><FONT face="Times New Roman">Il presidio davanti
all’ingresso della sede di strada Bertolla</FONT></P></DIV>
<DIV class=ls-articoloLinksImmagine></DIV>
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face="Times New Roman"></FONT> </DIV>
<P><FONT face="Times New Roman">Dalle otto di questa sera, martedì, decine di
persone stanno bloccando l’ingresso dei magazzini della Gls Corriere Espresso di
Strada Comunale da Bertolla all’Abbadia di Stura. Operai, sindacati di base e
anche un gruppo di antagonisti, si sono uniti alla protesta dopo la morte di Abd
Elsalm, l’operaio di Piacenza investito da un camion mentre partecipava a un
picchetto davanti all’azienda. </FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">«Quello che vogliamo è che emerga la verità -
Denunciamo l’assassinio padronale di un lavoratore a tempo indeterminato, padre
di cinque figli, che lottava per la tutela di colleghi meno fortunati di lui.
Qualcuno vuole far passare questo episodio come un semplice incidente stradale.
Una ricostruzione che ci offende, perché nasconde le tensioni dietro la vertenza
per il reintegro di diversi operai licenziati, proprio a Piacenza, da Gls».
</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Il presidio ha annunciato che resterà davanti
alla sede torinese fino a notte fonda. Ai cancelli sono arrivati anche gli
agenti della Digos e i poliziotti in assetto anti-sommossa.
</FONT></P></DIV></DIV>
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