<HTML><HEAD></HEAD>
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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<H1><A title=""
style='href: "http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/08/31/news/torino_a_mirafiori_ritorno_in_fabbrica_di_tutte_le_tute_blu_-146924033/"'
target=_self><FONT face="Times New Roman">. Alle Carrozzerie i contratti di
solidarietà</FONT></A></H1><IMG
alt="Mirafiori, ritorno in fabbrica di tutte le tute blu Alle Carrozzerie i contratti di solidarietà"
src="http://www.repstatic.it/content/localirep/img/rep-torino/2016/08/31/093246042-9feaac16-282e-434c-bb34-ff6ec0bd207d.jpg"
width=642 height=204><BR><BR><BR><FONT face="Times New Roman">Siglato l'accordo
tra Fca e sindacati: stop alla cassa integrazione a zero ore. Ora con i
contratti di solidarietà rientrano, dopo anni, 2.369 lavoratori della
Carrozzerie seppur con orario abbreviato<BR><BR></FONT><SPAN
style='itemprop: "articleBody"'><FONT face="Times New Roman">Questa volta a
Mirafiori tornano al lavoro tutti gli operai della Carrozzeria. Se finora il
rientro in fabbrica, per quanto limitato a pochi giorni al mese, era una
questione che riguardava circa un terzo dei dipendenti, ora invece tutti quanti
valicheranno i cancelli e si rimetteranno la tuta blu (che nel frattempo è
diventata grigio-perla). Fca e i sindacati hanno siglato un contratto di
solidarietà che consentirà a 2.369 lavoratori di rientrare, anche se a orario
abbreviato. La riduzione è infatti in media del 55 per cento, ma l’azienda dovrà
comunque garantire un minimo del 30 per cento di ore lavorate a ciascun
dipendente.<BR><BR>Che il Lingotto volesse scegliere questo strumento era già
nell’aria da qualche tempo. Il contratto di solidarietà non è infatti una novità
nell’universo italiano di Fiat-Chrysler. A febbraio era stato utilizzato già per
la Pcma di San Benigno, fabbrica della Magneti Marelli specializzata nella
fornitura di componenti e colpita da un grave calo di commesse, mentre a marzo
lo stesso tipo di ammortizzatore sociale era stato applicato pure alla New
Holland di San Mauro, che produce escavatori nel gruppo Cnhi.<BR><BR>Ora Fca
replica la mossa sulle Carrozzerie, anche se solo su una parte dell’organico. La
misura non riguarda infatti i 1.503 addetti che si occupano di costruire la
Maserati Levante, che invece continueranno a lavorare a tempo pieno. Gli altri
2.369 invece saranno in fabbrica a singhiozzo, ma a differenza del passato
rientreranno tutti, anche i cassintegrati storici che non vedono la linea di
montaggio da anni. Tra loro ci sono pure alcune centinaia di inidonei, più o
meno gravi. Operai che a causa del logorio dei carichi di lavoro del passato non
sono più in grado di svolgere tutte le mansioni. Per loro è stato creato già da
tempo un mini reparto, che si occupa di allestire le cassette degli attrezzi e i
componenti per agevolare le operazioni degli altri.<BR>Dietro la scelta, però,
non ci sono solo buone notizie: «I contratti di solidarietà sono un fatto
positivo chi da anni è in cassa a zero ore, ma indicano anche che la crisi non è
finita e che sarà importante capire quale altro investimento seguirà il
Levante», riflette Federico Bellono della Fiom-Cgil. Lo strumento serve infatti
per gestire in via temporanea un esubero di 1.303 lavoratori, che dunque non
sarebbero più utili in base all’attuale mole di lavoro assegnata alle
Carrozzerie.<BR>La Fiom critica il fatto che la solidarietà valga solo per un
terzo del reparto: «Chiediamo che con l’assestamento della produzione del
Levante e un allargamento della formazione, si possa coinvolgere tutta la
fabbrica, per evitare che i sacrifici ricadano solo su una parte dei
lavoratori», dice Bellono. Anche dalla Uilm-Uil parte un messaggio simile:
«Serve un alto grado di attenzione sulla gestione dello strumento. Bisogna
creare le condizioni per garantire la continuità operativa a tutti i
lavoratori», commenta il segretario provinciale Dario Basso.<BR>Perché Fca ha
puntato sulla solidarietà e non sulla cassa integrazione? Da un lato perché la
“cig” non può essere chiesta all’infinito e le Carrozzerie non sono lontane dal
limite massimo previsto dalle norme. Dall’altro le nuove regole hanno reso la
tradizionale cassa meno conveniente di un tempo e, al contrario, il contratto di
solidarietà ha pià agevolazioni di prima.<BR>In generale, per le tute blu è
meglio così perché possono lavorare meno e lavorare tutti: «Chi non è impiegato
sul Levante svolgerà nelle giornate lavorative, per circa 6-7 giorni al mese,
attività formative o produttive anche per settori esterni alle Carrozzerie»,
spiega il leader della Fim-Cisl, Claudio Chiarle. Ora, aggiunge, «abbiamo la
necessità che il secondo modello su Mirafiori si metta in moto per garantire il
lavoro a pieno regime per tutti».<BR><BR><BR><BR>NUOVA SOCIETA'
TORINO<BR></FONT></SPAN>
<P><FONT face="Times New Roman">I sindacati e Fca hanno siglato l’accordo per
l’applicazione dei contratti di solidarietà alla carrozzeria di Mirafiori.
<B>Fiom-Cgil, Uilm e Fim-Cisl</B> «hanno raggiunto l’intesa su tavoli separati
ma in contemporanea».<BR>A Mirafiori, dove fino al 25 settembre è in vigore la
cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, si ricorrerà ai contratti
di solidarietà per un anno che riguarderanno tutti i lavoratori tranne i 1503
che sono addetti al <B>SUV Levante</B>.<BR>L’orario lavorativo per 2369 persone
verrà ridotto in media del 55 per cento.<BR>«Nei piani dell’azienda – dicono dai
sindacati – il ricorso alla solidarietà serve a gestire un temporaneo esubero di
1303 lavoratori».<BR>«I contratti di solidarietà sono un fatto positivo per
tutti quei lavoratori che da anni sono rimasti in cassa integrazione a zero ore,
ma indicano «»anche che la crisi non è finita e che sarà importante capire quale
altro investimento seguirà il Levante. Chiediamo che con l’assestamento della
produzione del Levante e un allargamento della formazione, si possa coinvolgere
tutta la fabbrica nei contratti di solidarietà, per evitare che i sacrifici
ricadano solo su una parte dei lavoratori» ha commentato il segretario Fiom di
Torino, <B>Federico Bellono</B>.<BR>Della stessa opinione anche <B>Dario
Basso</B>, segretario generale della Uilm Torino: «Ora necessita adoperarsi per
mantenere un alto grado di attenzione sulla gestione dello strumento dei
contatti di solidarietà»<BR>Mentre una stoccatina alla Fiom, accusata di non
aver avuto lo stesso comportamento in altre situazioni, arriva da <B>Guido
Chiarle</B>, rappresentate della Cisl: «Oggi prendiamo atto con favore, che
anche la Fiom ha posto la sua firma sul contratto di solidarietà a Mirafiori.
Certo, quello che non riusciamo a capire come mai a Pomigliano il 24 Marzo 2014
lo stesso contratto con le stesse identiche caratteristiche di Mirafiori nello
stabilimento campano non ha percorso la stessa strada e la Fiom non lo ha
firmato. Sarebbe opportuno a questo punto che la Fiom facesse chiarezza al
proprio interno, in primis nel rispetto dei lavoratori del Gruppo
FCA».</FONT></P>
<P> </P>
<P><FONT face="Times New Roman">TORINO
CRONACA</FONT></P></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
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