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<P><SPAN itemprop="articleBody">"Uno strumento per consentire a tutti i
cittadini di affrontare la crisi e uscirne in maniera dignitosa". Così Michele
Emiliano, pres. Regione Puglia presenta questa misura che è poco più di
un'elemosina e che potranno ricevere poche persone, non tutte e tutti i
disoccupati. </SPAN></P>
<P><SPAN itemprop="articleBody">Sono stati presentati i primi due avvisi
pubblici: quello destinato ai cittadini e quello ai soggetti che ospiteranno i
tirocini. </SPAN></P>
<P><SPAN itemprop="articleBody">Il Reddito di dignità (Red) prevede un
contributo fino a 600 euro mensili per 20mila nuclei familiari, in tutto 60mila
ogni anno per tutta la Puglia, ma a fronte di prestazione di lavori e
partecipazione a corsi di formazione. "Non c'è alcun intento di consentire a
nessuno di vivere senza lavorare - ha sottolineato Emiliano. </SPAN></P>
<P><SPAN itemprop="articleBody">Non sono certo i disoccupati che non vogliono
lavorare! Ma in realtà con il Red </SPAN><SPAN itemprop="articleBody">sarà
istituzionalizzata una forma di lavoro "grigio", a beneficio delle aziende e dei
Comuni, che potranno avere gratis prestazioni effettive di lavoro, mentre i
disoccupati avranno solo un sussidio. Questo non lo diciamo perchè prevenuti, ma
perchè stiamo verificando con mano - vedi i "cantieri di cittadinanza" - come in
realtà queste forme di "benefici" nascondano veri e propri lavori necessari
(pulizia di strade e zone, lavoro per il verde, ecc.) che il Comune approfitta
ora per farli gratis, con sfruttamento, misero reddito e, con la scusa che si
tratta di un sussidio, senza neanche rispettare i diritti alla sicurezza dei
lavoratori. </SPAN></P>
<P><SPAN itemprop="articleBody">Per il Red, per il primo anno saranno stanziati
complessivamente 100 milioni di euro - ed Emiliano se la "profuma": "In assoluto
l'investimento di contrasto alla povertà più importante della storia d'Italia
fatto da una Regione", dichiarando addirittura che questo sussidio serve anche a
far tornare la fuducia dei cittadini nello Stato...</SPAN></P>
<P><SPAN itemprop="articleBody">Potranno accedere al Reddito di dignità tutti i
residenti in Puglia da almeno 12 mesi che abbiano un reddito Isee <B>non
superiore a tremila euro,</B> soglia che potrà essere elevata in presenza di
ulteriori disponibilità finanziarie.</SPAN></P>
<P><SPAN itemprop="articleBody">Questo reddito Isee costituisce una pesante
discriminazione verso disoccupati e disoccupate, che, e a Taranto sono tanti,
proprio perchè non hanno lavoro e reddito sono costretti a rimanere in famiglia.
Questi continueranno a rimanere disoccupati e senza reddito. </SPAN></P>
<P><SPAN itemprop="articleBody">Nello stesso tempo, non è neanche esatto
sbandierare 600 euro al mese, questo importo è rapportato ad un nucleo familiare
di 5 persone, ma via via che si riduce il nucleo questo reddito si abbassa, fino
a 250 euro. </SPAN></P>
<P><B><SPAN itemprop="articleBody">OCCORRE CHE I DISOCCUPATI SI ORGANIZZINO E
LOTTINO PER UN EFFETTIVO SALARIO GARANTITO.</SPAN></B></P>
<P><B><SPAN itemprop="articleBody">Lo Slai cobas seguirà questo provvedimento,
ma soprattutto intende promuovere la lotta.</SPAN></B></P>
<P><B><SPAN itemprop="articleBody">Per mettersi in contatto e per informazioni
(abbiamo il testo completo della legge regionale):</SPAN></B></P><B><SPAN
itemprop="articleBody">Slai cobas via Rintone, 22 Taranto (aperto martedì e
giovedì dalle 17,30 alle 20) - responsabile Chiara Di Bello: <A
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href="mailto:chiaradibello72@gmail.com">chiaradibello72@gmail.com</A></SPAN></B>
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