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<DIV class="header-article doubleStroke fq-magazine "
itemtype="http://schema.org/BreadcrumbList" itemscope="">Cari,<BR><BR>solo 11
minuti per capire la tragedia, il dolore e la forza delle persone che l'hanno
subita.<BR><BR>E' successo a Viareggio ma poteva accadere ovunque....<BR>E'
successo a loro ma poteva accadere anche a noi...<BR><BR>Invito alla visione di
questo cortometraggio ed alla sua diffusione, nelle scuole, nei luoghi di
lavoro, in piazza, nelle rassegne cinematografiche e ovunque si voglia capire
cosa è stata la strage di
Viareggio<BR><BR>Ciao<BR>Dante<BR>---------------<BR><BR><BR><BR>fonte:<A
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href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/03/strage-di-viareggio-il-corto-sul-disastro-vince-al-global-short-film-festival-di-new-york-dicevano-che-era-una-storia-locale/2672998/"
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<H2 class=title align=center itemprop="headline">Strage di Viareggio, il corto
sul disastro, <I>"ovunque proteggi"</I>, vince al Global Short Film Festival di
New York:</H2>
<H2 class=title align=center itemprop="headline">“Dicevano che era una storia
locale”</H2>
<H2><SPAN itemtype="http://data-vocabulary.org/Breadcrumb" itemscope=""><A
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<DIV class=author>di <A
href="http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/ilonigro/ptype/articoli/" rel=author
moz-do-not-send="true"><SPAN itemprop="author">Ilaria
Lonigro</SPAN></A></DIV></DIV></DIV>
<DIV class="article-wrapper cinema"><SECTION
class="catenaccio catenaccio-strong">
<P>"Ovunque proteggi" era l'unica pellicola italiana tra gli 11 finalisti. Gli
autori: <B>"La storia portante non è la tragedia, ma la forza di Marco e
Daniela. Dopo tutto quello che hanno passato, battersi con questa vitalità: per
noi è una storia universale"</B>. E ora parte la raccolta fondi per realizzare
il lungometraggio</P></SECTION>
<DIV class="article-meta no-mobile cinema fq-magazine">
<DIV class=clearfix>
<DIV class="author cc pull-left">di <A
href="http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/ilonigro/ptype/articoli/" rel=author
moz-do-not-send="true"><SPAN itemprop="author">Ilaria Lonigro</SPAN></A> | 3
maggio 2016 </DIV></DIV>
<DIV class=boxed> </DIV></DIV><SECTION class=article-body>
<P>“Ci dicevano che la <STRONG>strage di Viareggio</STRONG> è una storia
troppo<STRONG> locale</STRONG>“. Ora<EM> Ovunque Proteggi</EM>, cortometraggio
diretto da <STRONG>Massimo Bondielli</STRONG>, ha vinto al <A
href="http://globalshortfilmawards.com/finalists/"
moz-do-not-send="true"><STRONG>Global Short Film Festival</STRONG> di<STRONG>
New York</STRONG></A>. Gli autori e i familiari delle vittime del disastro
ritireranno il premio a Cannes il 21 maggio. “Un film italiano dal messaggio
universale – si legge nelle motivazioni – Ed è proprio quello che gli autori di
<EM>Ovunque proteggi</EM> in 12′ hanno cercato di raccontare: la dimensione
umana, materiale, sconvolgente e inaccettabile di quanto accaduto la notte del
29 giugno 2009″. Un successo arrivato con l’autoproduzione, come racconta a
<EM>ilfattoquotidiano.it</EM> <STRONG>Gino Martella</STRONG>, co-sceneggiatore
della <STRONG>Caravanserraglio Film Factory</STRONG>.</P>
<P align=center><STRONG>Vinicio Capossela</STRONG> ha prestato il titolo di una
sua canzone del 2006 e <STRONG>Chiara Rapaccini</STRONG>, ultima compagna del
regista viareggino <STRONG>Mario Monicelli</STRONG> che additò
<STRONG>l’incuria</STRONG> come <STRONG>causa principale</STRONG> del
<STRONG>disastro ferroviario</STRONG>, ha disegnato la
<STRONG>locandina</STRONG>. Un binario, due cisterne rovesciate, una macchia
rossa. Rappresenta le <STRONG>32 vittime</STRONG>, ma anche le fiamme che si
sono alzate dalla <STRONG>stazione di Viareggio</STRONG> pochi minuti prima
della mezzanotte del <STRONG>29 giugno 2009</STRONG>. Quegli istanti, ripresi
dalle telecamere di sorveglianza, sono entrati a far parte di <EM>Ovunque
Proteggi</EM>, così come la voce del macchinista<STRONG> Andrea
D’Alessandro</STRONG> che al telefono con il dirigente operativo della stazione
di Viareggio dice: <A
href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/14/strage-di-viareggio-il-macchinista-in-aula-da-quella-sera-basta-treni/985490/"
target=_blank moz-do-not-send="true">“Noi <STRONG>siamo scappati</STRONG> ma è
scoppiato tutto, portavamo gas liquefatto infiammabile. La stazione è
completamente in fiamme, avverti chi puoi, avverti la protezione
civile”</A>.</P>
<P>Il corto ha per protagonisti <STRONG>Marco Piagentini</STRONG> e
<STRONG>Daniela Rombi</STRONG>, i due rappresentanti dei familiari delle
vittime. Nella strage Marco perse la moglie Stefania, 39 anni, e due figli, Luca
e Lorenzo, di 4 e 2 anni. Dopo 41 giorni di agonia, morì per le ustioni anche
<STRONG>Emanuela Menichetti</STRONG>, 21 anni, figlia di Daniela. “La storia
portante non è la strage – spiegano Martella e Bondielli – ma la forza di Marco
e Daniela. È come se ognuno di noi fosse seduto su una sedia che è un<STRONG>
potenziale vitale</STRONG> e magari non lo sappiamo, qualsiasi cosa ci abbatte e
non ci tiriamo più su. Il fatto di vedere Piagentini, dopo tutto quello che ha
passato, battersi con questa vitalità, per noi è una <STRONG>storia
universale</STRONG> che può arrivare a tutti. Marco ci ha raccontato di quando è
volato in cielo con l’esplosione e ha sentito un <STRONG>istinto disumano di
sopravvivenza</STRONG>, l’ha definito proprio disumano, di<STRONG> attaccamento
alla vita</STRONG>”.</P>
<P>Il progetto di Caravanserraglio non si ferma qui: presto partirà il
<STRONG>crowdfunding</STRONG> per realizzare il lungometraggio. “Ovviamente
racconteremo anche del processo e degli altri familiari, ma secondo noi è questo
il nucleo, il livello più potente del racconto, il messaggio che passa questa
storia qua – conclude Martella – non soltanto la rabbia indirizzata più o meno
correttamente, ma cacchio, che forza, che insegnamento che dà
Marco”.</P></SECTION></DIV>
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<DIV class="author cc pull-left">di <A
href="http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/ilonigro/ptype/articoli/" rel=author
moz-do-not-send="true"><SPAN itemprop="author">Ilaria Lonigro</SPAN></A> | 3
maggio 2016 </DIV></DIV></DIV></DIV></ARTICLE></DIV></DIV>
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<br /><br />
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