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itemprop="name"><A style="TEXT-DECORATION: ; COLOR: "
href="http://proletaricomunisti.blogspot.it/2016/03/pc-17-marzo-contratto-metalmeccanici.html"><FONT
face=Arial><FONT style="FONT-SIZE: 18pt" color=#cc6666><FONT
style="TEXT-DECORATION: none"> "SALARIO MINIMO" NON PER DARE MA PER
TOGLIERE</FONT></FONT></FONT></A></H3>
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itemprop="description articleBody"><FONT face=Arial><FONT
style="FONT-SIZE: 10.5pt" color=#111111>Nella trattativa che si trascina da
tempo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, la Federmeccanica ha
proposto di istituire<SPAN class=Apple-converted-space> </SPAN><B>un
salario minimo di garanzia<SPAN class=Apple-converted-space> </SPAN></B>da
rivalutare ogni anno ex post: per i lavoratori sotto questo livello minimo
scatterebbe l’adeguamento retributivo. Questo vuol dire in sostanza "non
riconosce - come ammettono gli stessi sindacati confederali - al 95% dei
lavoratori nessun aumento, rendendo inutile e residuale il contratto
nazionale».<BR>Rocco Palombella (Uilm) - uno dei più vicini ai "sentimenti" e
alle tasche dei padroni - ha sottolineato che «sul salario la proposta di
Federmeccanica prevede aumenti in busta paga dal 2017<SPAN
class=Apple-converted-space> </SPAN><B>e solo per quei salari non allineati
alla soglia del minimo di garanzia per 37,31 euro mese, escludendo il 95% dei
metalmeccanici</B><SPAN class=Apple-converted-space> </SPAN>che hanno voci
retributive derivanti da contratto aziendale o da superminimi
individuali».<BR>Quindi, non solo gli industriali non vogliono dare un centesimo
alla stragrande maggioranza degli operai, ma di fatto, se passasse questo tipo
di contratto, <B>la stragrande maggioranza degli operai si vedrebbe cancellare
delle voci salariali. Quindi un contratto a perdere!</B><BR><BR>I padroni
vogliono al massimo dare elemosine a livello aziendale ma legate alla
produttività, che tradotto per gli operai vuol dire legate ai livelli di
sfruttamento, di intensificazione del lavoro, allungamento dell'orario di lavoro
(con vari sistemi: straordinari, peggioramento dei turni, riduzioni pause,
ecc.). Questo porta alla cancellazione di fatto del contratto nazionale, come da
tempo chiede la Confindustria, dell'unità di condizioni degli operai, al
ripristino di una sorta di "gabbie salariali", questa volta azienda per azienda
e all'interno dell'azienda tra gli stessi lavoratori, per delle misere centinaia
di euro (la proposta è una ridistribuzione di 260 euro); per cui sarebbero
comunque le aziende a decidere che qui si può contrattare questa miseria, qui
no, ecc.<BR><BR></FONT></FONT>
<DIV><FONT face=Arial><FONT style="FONT-SIZE: 10.5pt" color=#111111>E' da tempo
che i padroni hanno maturato questa linea. Fim, Fiom, Uilm - che hanno ritrovato
una unità (inevitabile, visto che la Fiom aveva presentato una piattaforma che
di differente aveva poco e visto la posizione di ultradisponibilità di Landini)
- non se ne possono ora meravigliare, dato che gli hanno aperto autostrade in
tutti questi anni perchè dalle intenzioni i padroni passassero ai
fatti.</FONT></FONT><BR><BR></DIV>
<DIV><FONT face=Arial><B><FONT style="FONT-SIZE: 10.5pt" color=#111111>Con il
"salario minimo" il capitale realizza il suo costante impegno di andare anche
sotto il pagamento del "lavoro necessario" dell'operaio.</FONT></B><FONT
style="FONT-SIZE: 10.5pt"><BR><FONT color=#111111>Rimettiamo le cose in chiaro.
Il salario è il prezzo dei mezzi di sostentamento necessari a riprodurre la
forza-lavoro dell'operaio, in questo per il capitalista la forza-lavoro è come
una qualsiasi altra merce il cui prezzo è stabilito sulla base del tempo
medio/sociale necessario alla sua produzione; ma l'operaio è una merce speciale
che dopo aver lavorato per un tempo x per riprodursi (lavoro necessario)
continua a lavorare gratis per il padrone e quindi a produrre
plusvalore.</FONT></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial><FONT style="FONT-SIZE: 10.5pt" color=#111111>Quindi il
salario non è un "compenso" - come tanti economisti da strapazzo lo chiamano -
dato dal capitalista per il "lavoro fatto dall'operaio", ma il pagamento del
tempo che serve all'operaio per riprodursi come merce forza-lavoro. Quindi
stando alle loro stesse leggi capitalistiche, le aziende dovrebbero "almeno"
pagare il salario corrispondente al tempo necessario per la produzione dei beni,
in condizioni sociali date, che servono all'operaio per tornare il giorno dopo,
il mese dopo a lavorare per il capitale. </FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial><FONT style="FONT-SIZE: 10.5pt" color=#111111>Invece, i
capitalisti vogliono pagare un "salario minimo", fuori dalle stesse loro leggi.
</FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial><B><FONT style="FONT-SIZE: 10.5pt"><FONT color=#111111>I
padroni, e i loro economisti, non hanno limite alla rapina sul salario.<SPAN
class=Apple-converted-space> </SPAN></FONT></FONT></B><FONT
style="FONT-SIZE: 10.5pt" color=#111111>E in generale solo la lotta degli operai
in varie fasi ha messo un argine alla ricerca del "massimo ribasso".<BR><BR>Ora,
sfruttando la debolezza del movimento operaio, frutto delle politiche di
peggioramento, dello scarico della crisi sui lavoratori che fanno i padroni e il
governo (in questo, il jobs act di Renzi con la cancellazione di fatto
dell'art.18 è una mannaia della forza degli operai), uniti alla micidiale
politica di accettazione dei sindacati confederali, il padronato punta ad
un'altra sua vittoria.<BR><BR>Fiom, Fim, Uilm promettono mobilitazione, sciopero
su questa questione del salario.<BR>Ma nello stesso tempo hanno "redatto un
documento su regole, comportamenti, democrazia e rappresentanza, decidendo di
creare un gruppo di lavoro per disciplinare i rinvii del Testo unico del 10
gennaio 2014 alla contrattazione di categoria". Vale a dire, stanno mettendo a
punto quelle regole fasciste (vere e propri bavagli e catene per gli operai) che
impediranno ad operai, delegati, Rsu di mettere in discussione il contratto e
gli accordi che loro andranno a firmare.<BR>Come ha detto Marco Bentivogli
(Fim): "Le aziende sono riuscite nel capolavoro di ricompattare il sindacato
dopo 8 anni, da soli non ci saremmo mai riusciti».<BR></FONT></FONT><FONT
style="FONT-SIZE: 10.5pt"><B><BR></B></FONT><B><FONT face=Arial><FONT
style="FONT-SIZE: 10.5pt" color=#111111>Spetta ora agli operai di rompere questa
catena che si stringe sempre più al loro collo.</FONT></FONT></B></DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#111111 face=Arial></FONT></STRONG> </DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#111111 face=Arial>slai cobas per il sindacato di
classe</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#111111 face=Arial>coordinamento
nazionale</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#111111 face=Arial><A
href="mailto:slaicobasta@gmail.com">slaicobasta@gmail.com</A></FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#111111
face=Arial>347-5301704</FONT></STRONG></DIV></DIV></DIV></DIV>
<br /><br />
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