<div dir="ltr"><br><div class="gmail_quote"><br><br><div dir="ltr"><a href="http://heval.altervista.org/litalia-sempre-piu-provincia-marginale-dellimpero-e-necessario-e-vitale-opporsi-alle-guerre-e-difendere-pace-e-democrazia/" target="_blank">http://heval.altervista.org/litalia-sempre-piu-provincia-marginale-dellimpero-e-necessario-e-vitale-opporsi-alle-guerre-e-difendere-pace-e-democrazia/</a><br><br><p style="text-align:justify"><i>La cronaca di queste ore mostra
ancor di più quanto sia necessario e vitale uscire dall’Impero
militarista e guerrafondaio, difendere la democrazia e la Pace. Il 12
marzo nuova grande mobilitazione in tutta Italia</i></p>
<p> </p>
<p style="text-align:justify"><a href="http://heval.altervista.org/wp-content/uploads/2016/03/10322684_194624674237029_8220420907699043273_n.jpg" target="_blank"><img src="http://heval.altervista.org/wp-content/uploads/2016/03/10322684_194624674237029_8220420907699043273_n.jpg" alt="10322684_194624674237029_8220420907699043273_n" height="438" width="312"></a> Il
quadro completo delle notizie sui quattro operai italiani che erano
stati rapiti in Libia, due liberati e gli altri due uccisi, è ancora
frammentario e nebuloso. Ma quel che sappiamo è sufficiente per pesanti
riflessioni, essendoci già importanti punti fermi.</p>
<p style="text-align:justify">C’è stato uno scontro a fuoco con i
rapitori dei 4 connazionali senza che il Governo Italiano sapesse nulla.
Ancora fino a ieri sera, fonti italiane dicevano solo di sapere che
Pollicardo e Calcagno erano vivi, e non in mano all’ISIS. Da quanto
dichiarato intervistato da colleghi, il giornalista de La Stampa
Domenico Quirico, grazie a suoi contatti sul territorio, ha avuto la
notizia molto prima di qualunque conferma avuta dalla Farnesina. Non è
la prima volta che ci sono azioni militari che coinvolgono civili
connazionali e le autorità italiane non vengono messe a conoscenza
tempestivamente dei fatti. Non dimentichiamoci che l’Italia fu informata
solo mesi dopo che un drone USA aveva ucciso Giovanni Lo Porto, ma non è
l’unico caso. Tornando alle ultime settimane, Regeni è acclarato sia
stato rapito e assassinato da forze organiche agli apparati repressivi
egiziani. Fino al ritrovamento del corpo nulla è stato riferito allo
Stato Italiano. E, dopo, versioni di comodo si sono intervallate da
parte di veline e alti rappresentanti del regime militare egiziano.
Verità anche offensive per la memoria di Giulio. Ma lo Stato Italiano è
apparso interessato soprattutto a tutelare gli interessi geo-strategici
ed economici, come ha ben argomentato Antonio Moscato (<a href="http://antoniomoscato.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2563:perche-nessuna-autorita-vuole-giustizia-per-giulio&catid=20:ipocrisie-e-dimenticanze&Itemid=31" target="_blank">http://antoniomoscato.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2563:perche-nessuna-autorita-vuole-giustizia-per-giulio&catid=20:ipocrisie-e-dimenticanze&Itemid=31</a> ), accettando un comportamento egiziano che la verità la insabbia e non cerca.</p>
<p style="text-align:justify">Calcagno e Pollicardo sono ora “sotto
tutela” del Consiglio militare di Sabrata. Vorrebbero tornare
urgentemente in Italia ma ad ora non sappiamo quando potrà avvenire. Lo
stesso Centro di informazione di Sabrata ha diffuso un biglietto scritto
a mano da Pollicardo in cui informa sulla sua liberazione. La data è
quella di sabato 5 marzo. Secondo il sindaco della città libica nella
quale erano stati rapiti la liberazione è avvenuta dopo “dopo irruzioni
in diverse case a seguito di informazioni ricevute” lunedì scorso,
mentre lo scontro di fuoco in cui hanno perso la vita Failla e Piano è
avvenuto giovedì.</p>
<p style="text-align:justify">
</p><p style="text-align:justify">Secondo notizie di stampa, italiana
ed estera, almeno dallo scorso 10 febbraio il Governo Italiano, senza
alcun passaggio parlamentare, ha stabilito l’invio di truppe in Libia.
Mentre dalla base aerea di Sigonella già partono droni USA verso la
Libia. Ma non è la prima volta che accade, per la strage del Cermis
ingiustizia fu fatta nel totale silenzio (o quasi) italiano. Senza
dimenticare quel che è accaduto ad Emergency nel 2007, quando il
direttore dell’ospedale di Lashgar-Kah fu rapito e torturato dai servizi
segreti di Karzai. Per la nuova guerra l’Italia è stata coinvolta, per
le sorti dei propri concittadini no. L’Italia ospita decine di
atomiche, basi come il Dal Molin di Vicenza, ha ospitato mega
esercitazioni militari come il Trident Juncture 2015. Senza mai
dimenticare il costruendo MUOS nella Sicilia sempre più al centro
dell’apparato bellico USA. Una costruzione, quella del MUOS, che sta
vedendo una fortissima opposizione popolare che ha avuto anche diverse
vittorie nelle aule di tribunale. Ma il Ministero della Difesa e lo
Stato Italiano appaiono sempre più schierate contro le ragioni del
movimento, così come la “grande stampa nazionale” che continuamente
ospitano editoriali ed articoli in cui si sostiene che il MUOS sarebbe
cosa buona e giusta e rappresenterebbe uno scudo per difendere l’Italia.
Tesi che continuano ad essere sponsorizzate nonostante i fatti
dimostrano sempre più che non è così e che, anzi, il MUOS metterà in
pericolo la sicurezza e la salute dei cittadini siciliani. Meno di un
anno fa la console USA a Napoli ha dichiarato alla stampa che se “gli
ostacoli” (ovvero l’opposizione della popolazione e le sentenze
sfavorevoli al mega impianto a stelle e strisce) continuavano ci sarebbe
stata “meno pazienza”. Praticamente vere e proprie minacce (<a href="http://popoffquotidiano.it/2015/06/03/muos-la-console-usa-dichiara-guerra-al-movimento/" target="_blank">http://popoffquotidiano.it/2015/06/03/muos-la-console-usa-dichiara-guerra-al-movimento/</a>
) contro l’esercizio di un diritto democratico, sancito dalla
Costituzione Italiana e dai trattati internazionali. 8 mesi dopo non si
hanno ancora reazioni e proteste ufficiali dall’Italia.</p>
<p style="text-align:justify">
</p><p style="text-align:justify">Hanno proclamato guerre per una
presunta “esportazione della democrazia”. In realtà importano
continuamente guerra e oppressione in casa, nel cuore dell’Europa.
Ulteriore dimostrazione è stata la “risposta” della Francia ai due
attentati dell’anno scorso, arrivata a proclamare uno stato di
eccezione, denunciato da movimenti e organizzazioni sociali come una
vera e propria sospensione della democrazia. Il 12 marzo l’Italia sarà
attraversata da una nuova mobilitazione contro le guerre e in difesa
della democrazia (<a href="https://12marzocontrolaguerra.wordpress.com/" target="_blank">https://12marzocontrolaguerra.wordpress.com/</a>
). Viviamo in uno Stato sempre più periferia marginale dell’Impero,
utile solo come base militare e fornitore di truppe. La democrazia e il
rispetto dei cittadini invece non hanno cittadinanza per lor signori. E’
per questo doveroso, necessario e vitale scendere in piazza per uscire
dall’Impero guerrafondaio e militarista, per un futuro democratico e di
Pace.</p>
<p style="text-align:justify">
</p><p style="text-align:justify">Piccola postilla finale: in queste
ore telegiornali e quotidiani stanno dando ampio spazio ancora una volta
alle destre, commentando l’uccisione dei due italiani in Libia, urlano
di immigrazione, di truppe italiane da mandare in Libia, di chi non
muove un dito contro l’Isis ecc. ecc. Ma finora dall’Italia a combattere
l’Isis, e a schierarsi con il popolo kurdo (l’unico finora a combattere
realmente, ed infatti l’ha pure sconfitto, l’Isis), ci sono state solo
quelle che loro definiscono sprezzanti “zecche rosse” …</p><span class="HOEnZb"><font color="#888888">
<p> </p>
<p><b>Alessio Di Florio</b></p>
<p><i><br></i></p><br></font></span></div>
</div><br></div>