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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<P style="MARGIN-BOTTOM: 0cm"><FONT face="Times New Roman">Un caffè senza
timbrare infanga lo Stato, i pestaggi del G8 no, la legge va cambiata"
</FONT></P>
<P style="MARGIN-BOTTOM: 0cm"><IMG border=0 name=immagini1
src="http://www.repstatic.it/content/localirep/img/rep-genova/2016/03/05/113305765-c0560728-b0e2-43db-99e8-8c78255371bf.jpg"
align=bottom><FONT face="Times New Roman"> </FONT></P>
<P style="MARGIN-BOTTOM: 0cm"> </P>
<P style="MARGIN-BOTTOM: 0cm"><FONT face="Times New Roman">Genova, la Corte dei
Conti e il danno d'immagine "Paga chi non timbra e non i violenti in
divisa"</FONT></P>
<P style="MARGIN-BOTTOM: 0cm"><FONT face="Times New Roman">«IN Italia abbiamo
una legislazione talmente irragionevole che consente di punire come danno
all’immagine della pubblica amministrazione il dipendente che va a pendere un
caffè senza timbrare, mentre è impossibile farlo per fatti terribili e
gravissimi come quelli del G8 di Genova».</FONT></P>
<P style="MARGIN-BOTTOM: 0cm"><FONT face="Times New Roman">Il procuratore
regionale della Corte dei conti Ermete Bogetti pronuncia queste parole nella sua
relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario contabile.</FONT></P>
<P style="MARGIN-BOTTOM: 0cm"><FONT face="Times New Roman">E lo fa pochi istanti
dopo aver annunciato che erano appena stati notificati a 28 degli imputati del
processo per la prigione di Bolzaneto gli “inviti a dedurre” per la cifra
complessiva di 12,4 milioni di euro.</FONT></P>
<P style="MARGIN-BOTTOM: 0cm"><BR><FONT face="Times New Roman">Un importo
"monstre" suddiviso in due tranche: 7,4 milioni di danno patrimoniale (ovvero i
risarcimenti pagati dallo Stato alle 155 parti civili e di spese legali) e 5 per
un danno all'immagine dell'amministrazione penitenziaria e
dell'Italia.<BR><BR>Ma è assai probabile che quei cinque milioni non verranno
mai riconosciuti.<BR><BR>Infatti, nei due precedenti procedimenti per fatti del
luglio 2001 la Corte dei Conti ha sì condannato i responsabili delle botte e
delle false accuse avvenute davanti alla Questura (appartiene alla storia la
scena del minorenne con un occhio gonfio come un pallone e preso a calci da un
dirigente Digos) e per il tentato omicidio, davanti alla scuola Diaz di Mark
Covell, giornalista inglese massacrato a calci e manganellate da decine di
agenti rimasti ignoti.<BR><BR>Ma le condanne hanno riguardato il solo danno
patrimoniale e non per aver infangato la loro divisa o l'immagine del loro
paese.<BR><BR>Tutta colpa, per Bogetti, della legge del 2009, il cosiddetto
"lodo Bernardo" con il quale «il legislatore aveva voluto limitare drasticamente
le fattispecie per le quali fosse risarcibile il danno... Per attuare tale
proposito aveva individuato i reati contro la pubblica amministrazione come gli
unici fatti ipoteticamente causativi di tale danno».<BR><BR>Con il risultato che
altri reati anche più gravi di quelli del "lodo Bernardo" non danno origine al
danno d'immagine. Bogetti parla di "irragionevolezza" di una norma grazie alla
quale per «numerose fattispecie criminose di estrema gravità, ancorché i reati
siano commessi in servizio o, addirittura, con l'abuso delle proprie funzioni,
non è prevista la risarcibilità del rilevantissimo danno all'immagine che ne
deriva».<BR><BR>Nella sua relazione Bogetti ha anche spiegato che per la vicenda
Bolzaneto «Si sono individuati anche due soggetti – non condannati in sede
penale - quali responsabili in via sussidiaria del danno patito dal Ministero
della Giustizia, in ragione della loro posizione gerarchicamente sovraordinata
agli altri appartenenti all'Amministrazione Penitenziaria».<BR><BR>Entrambi
rivestivano degli incarichi di vertice nel Dipartimento dell'Amministrazione
Penitenziaria. Uno di loro, come già rivelato da Repubblica alcune settimane fa
è Alfonso Sabella, all'epoca del G8 Capo del settore ispettivo del Dap che a
Genova trascorse diversi giorni e molte ore a Bolzaneto senza però accorgersi
delle violenze che lì vennero perpetrate per tre giorni. Inizialmente indagato
venne prosciolto dal gip Lucia Vignale nonostante il provvedimento di
archiviazione nei suoi confronti sia stato molto critico e il suo comportamento
definito "negligente". Sabella, che ha sempre sostenuto la sua buona fede e ha
contestato le parole della Vignale, sta per rientrare in magistratura a Napoli
dopo l'esperienza di assessore a Roma nella giunta dell'ex sindaco
Marino.<BR><BR>Bogetti ha anche ricordato che sono in corso le istruttorie nei
confronti degli ex alti dirigenti della polizia - condannati in sede penale -
per i danni erariali derivanti dai risarcimenti ai manifestanti pestati e
ingiustamente arrestati nella scuola Diaz.</FONT></P></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
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