<div dir="ltr"><div><h1 class=""><font color="#cc0000">Una truffa istituzionale contro i lavoratori</font></h1></div><div><div class=""><p class="">La riforma istituzionale predisposta dal governo Renzi è una truffa contro i lavoratori e contro le lavoratrici.
<br>
<br>Il Senato non sarà abolito. Semplicemente non sarà più eletto. In
compenso senatori non eletti, designati tra i consiglieri regionali e i
sindaci, avranno il potere di decidere sulle... leggi costituzionali.
Una enormità! Solo la Camera voterà la fiducia al governo. Ma sarà una
Camera eletta con una legge truffa, che trasforma una minoranza in
maggioranza: al primo turno basterà avere il 40% dei voti per avere il
55% dei deputati; al secondo turno il partito vincente conquisterà
comunque il 55% dei seggi, anche se al primo turno avesse preso il 20%.
Il primo partito avrà dunque in mano il Parlamento italiano, Camera e
Senato, indipendentemente dal suo grado di consenso nella società, come
dal numero dei votanti. Il governo, espressione di quel partito,
dominerà il Parlamento. Dunque controllerà di fatto la nomina della
Presidenza della Repubblica e dei giudici costituzionali. Il Capo del
governo diventerà perciò stesso una sorta di padrone d'Italia. E' il
sogno dell' uomo solo al comando. Il sogno bonapartista di Matteo Renzi.
(Ma anche di Grillo e Casaleggio, che non a caso sostengono la nuova
legge elettorale voluta da Renzi).
<br>
<br>È un caso se questa riforma istituzionale entusiasma Confindustria, i
banchieri, i governi europei? No di certo. Il governo dell'uomo solo al
comando è un esecutore ideale dei poteri forti. Più rapido ed
efficiente nel varare misure di rapina contro i salari, contro il
lavoro, contro i diritti sociali. Non è un caso se Renzi vende il
proprio disegno istituzionale ai mercati finanziari come misura della
propria credibilità. Anche quando chiede in Europa “maggiore
flessibilità” (per poter detassare ancora i padroni e finanziare
operazioni populiste acchiappa voti), porta in dote la riforma
istituzionale: è il marchio di garanzia di un'efficace aggressione al
lavoro.
<br>
<br><b>Renzi ha messo in gioco il proprio futuro politico nel referendum
sulla “riforma”? </b></p><p class=""><b>Bene: sarà una ragione in più per liberarsi insieme di
una legge reazionaria e del governo più anti operaio degli ultimi 55
anni. </b></p><p class=""><b>Votando NO al referendum.
</b><br>
<br>Ma la lotta per bocciare la riforma Renzi e il suo governo è
inseparabile dalla necessità di una mobilitazione generale e di massa,
che intrecci le rivendicazioni sociali della classe lavoratrice col
recupero delle rivendicazioni democratiche più elementari: a partire
dalla battaglia per una legge elettorale interamente proporzionale.
L'unica soluzione che legando la rappresentanza al consenso stabilisca
l'uguaglianza di ogni voto. Le sinistre italiane (SEL, PRC), che negli
ultimi 20 anni hanno ciclicamente governato col PD sul piano nazionale e
locale, gestendo austerità e sacrifici per i lavoratori, si sono non a
caso inginocchiate alla “governabilità” della Seconda Repubblica,
abbandonando persino la battaglia per la proporzionale. Una sinistra che
scelga di stare sino in fondo con i lavoratori contro il capitalismo
che li sfrutta può e deve rilanciare questa battaglia democratica.
<br>
<br><b>Il PCL, l'unico partito che si batte contro il capitalismo per una
Repubblica dei lavoratori, rivendica con forza la propria coerenza anche
sul terreno della democrazia.</b></p>
</div>
<h5 class=""><font size="4" color="#ff0000">Partito Comunista dei Lavoratori</font></h5></div><div><br></div><div><img src="cid:ii_ikn6pztq0_152e21e5d84c45f7" style="margin-right: 0px;" width="283" height="400"><br><br></div><div><img src="cid:ii_ikn6scor1_152e2200ad8cf5ee" width="141" height="141" style="margin-right: 0px;"></div><div><a href="http://www.pclavoratori.it">www.pclavoratori.it</a> - <a href="mailto:info@pclavoratori.it">info@pclavoratori.it</a><br><br></div></div>