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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<H1 class=titolo-h1><FONT face="Times New Roman">il 18 la prima
sentenza</FONT></H1>
<DIV class=occhiello-articolo><FONT face="Times New Roman">Si terrà il 18
febbraio prossimo l'udienza che porterà alle prime sentenze per le cause di
lavoro intentate dai braccianti di Cascina Lazzaro. Corbellini: "Una vigilia
importante per i lavoratori che chiedono siano riconosciuti diritti e
compensi"</FONT></DIV>
<DIV style="MARGIN-LEFT: auto; MARGIN-RIGHT: auto; align: center"></DIV>
<DIV class=testo-articolo>
<DIV align=justify><IMG hspace=4 alt="" vspace=4
src="http://www.alessandrianews.it/immagini_articoli/201206/208387108_1643929276_rsz_1rsz_braccianti_2.jpg"
width=250 align=left height=248><FONT face="Times New Roman">ECONOMIA E LAVORO -
Il 18 febbraio sarà una data storica per </FONT><A
style='href: "http://www.alessandrianews.it/economia/cascina-lazzaro-attivita-sospesa-ma-lavoratori-non-mollano-13508.html"'
target=_blank><FONT face="Times New Roman">i braccianti agricoli di Cascina
Lazzaro</FONT></A><FONT face="Times New Roman">: sarà, infatti, il giorno in cui
andranno in conclusione alcune delle cause di lavoro intentate dai lavoratori,
che all'indomani delle proteste dell'estate del 2012 avevano denunciato le
condizioni di lavoro cui erano sottoposti. Una vicenda complicata e dolorosa, i
cui tempi - civili e penali - hanno visto dei rallentamenti, provocati
dall'accorpamento dei tribunali. "La prima denuncia era per schiavitù - spiega
l'avvocato Simonetta Crisci - poi derubricata a grave sfruttamento: le
condizioni di lavoro denunciate, con dieci ore di lavoro al giorno per due euro
all'ora, i ricatti motivati dall'irregolarità sul territorio del lavoratore
stesso, l'assenza di contratti, trattamenti di fine rapporto o busta paga, erano
disumane. <STRONG>I lavoratori non regolari sul territorio, addirittura, hanno
ottenuto la possibilità di essere regolarizzati perché riconosciuti vittime di
sfruttamento. </STRONG>E anche le situazioni della ditta, che ha acceso un mutuo
all'indomani dello scandalo, ipotecando terreni e strutture, con una nuova
azienda subentrata alla precedente che ha però assunto i vecchi proprietari,
lascia qualche perplessità...".<BR><BR>"Questa è una vigilia importante,
comunque - le fa eco l'avvocato Luca Corbellini - perché, nonostante la sentenza
riguardi solo cinque lavoratori, si tratta comunque delle prime sentenze.
<STRONG>L'unico caso precedente, infatti, risale al Tribunale di Tortona, che
aveva riconosciuto ad un bracciante un risarcimento di 30mila euro, ricevuti
però solo in minima parte</STRONG>: i datori di lavoro risultano infatti
nullatenenti, e a nulla sono valsi i tentativi di recuperare denaro. Nel 2013,
infatti, all'indomani dell'accensione del mutuo e dell'ipoteca, la fabbrica è
stata pignorata prima che gli avvocati chiedessero un sequestro preventivo dei
beni. <STRONG>Il Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia, realtà
autorganizzata composta da lavoratori e attivisti solidali, annuncia intanto la
propria presenza davanti al Tribunale di Alessandria, per la mattinata del 18
febbraio. </STRONG>"Saremo presenti per chiedere giustizia - dicono - e per
difendere ancora una volta il diritto al lavoro e alla
dignità".<BR> </FONT></DIV></DIV>
<DIV class=cont-data-art><FONT
face="Times New Roman">10/02/2016</FONT></DIV></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
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