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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">nel 2015 sono stati rinnovati o sono
state presentate le ipotesi di rinnovo di numerosi contratti collettivi
nazionali. Tra questi il contratto collettivo del settore trasporti
autoferrotranvieri (mobilità TPL) che riguarda oltre 116.000 lavoratori. Anche
in questo come negli altri contratti collettivi nazionali rinnovati o in via di
rinnovo è chiaro che l’attacco padronale è durissimo e che sempre più c’è un
tentativo di togliere qualsiasi diritto a chi lavora e di impadronirsi di una
parte sempre maggiore del suo tempo, in parallelo con lo smantellamento dei
servizi pubblici.</FONT></FONT></SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">In particolare il contratto di questo
settore, peggiorando notevolmente le condizioni lavorative, implica che la
qualità del servizio di trasporto pubblico andrà abbassandosi
ulteriormente.</FONT></FONT></SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">Infatti, senza contare l’aumento
irrisorio del salario (fermo da 8 anni) e l’obbligatorietà per tutti i
lavoratori di versare una quota al fondo PRIAMO, vediamo chiedere a chi lavora
maggiore flessibilità e la possibilità di deroghe alle limitazioni dell’orario
in caso di eventi speciali o crisi dell’azienda; tutte misure per far sì che i
lavoratori siano a piena disposizione dell’azienda sempre e quando questa vuole.
Tutto questo in un settore in cui, come abbiamo documentato nel caso romano, i
lavoratori vengono già ampiamente spremuti, contrariamente a quanto sostenuto
dalla propaganda giornalistica. Il che tra l'altro apre e prepara la strada a un
privato, là dove la privatizzazione ancora non è
avvenuta.</FONT></FONT></SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
face=Verdana><FONT style="FONT-SIZE: 10pt">In tutto questo i sindacati
confederali sembrano essersi dimenticati cosa dovrebbe essere un CCNL, cioè uno
strumento importante per affermare la forza collettiva dei lavoratori e così
strappare condizioni di lavoro dignitose per tutti, anche per quelli che si
ritrovano in situazioni individuali o aziendali particolarmente ricattabili. Il
loro obbiettivo sembrerebbe piuttosto l’autoconservazione, come dimostra la
piattaforma che stanno presentando e che pretendono di aver sottoposto ai
lavoratori con il referendum del 28 novembre. Se questo ha visto la vittoria del
SI facendo cantare alla vittoria CGIL, CISL, UIL e FAISA, come denunciano invece
tanti lavoratori che vi si oppongono, si è trattato praticamente di una truffa:
infatti non solo non è stato organizzato e pubblicizzato a dovere ed è stato
accompagnato da false promesse e minacce di precariato, ma spesso i lavoratori
non sono stati messi nella condizione di poter votare. Di conseguenza a votare è
stato il 40% dei lavoratori, di cui il 35% era sfavorevole. <BR>Contrariamente a
quanto pretendono i confederali, a moltissimi lavoratori questo CCNL non va
bene. Proprio per opporsi a esso a Firenze il 16 gennaio si è svolta
un'assemblea chiamata dal Coordinamento Nazionale
Autoferrotranvieri.</FONT></FONT></SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=justify><SPAN style="FONT-FAMILY: "><FONT
face=Verdana><FONT
style="FONT-SIZE: 10pt"></FONT></FONT></SPAN></P></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
<table style='border-collapse:collapse;border:none;'>
<tr>
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</tr>
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<br />
</BODY></HTML>