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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000"><FONT
face="Times New Roman"><BR></FONT>
<H1 class=titolo-h1><FONT face="Times New Roman">Ilva, otto ore di sciopero per
dire no allo spezzatino</FONT></H1>
<DIV class=occhiello-articolo><FONT face="Times New Roman">Otto ore di sciopero
in tutti gli stabilimenti del gruppo Ilva. L’hanno deciso per domani i sindacati
dei metalmeccanici. Lo sciopero è stato annunciato dal leader Fiom Landini,
secondo il quale è necessario puntare al “mantenimento dell’integrità del gruppo
e degli attuali livelli occupazionali”</FONT></DIV>
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<DIV class=testo-articolo>
<DIV align=justify><IMG hspace=4 alt="" vspace=4
src="http://www.alessandrianews.it/immagini_articoli/201207/86018620_CIMG3627.jpg"
width=250 align=left height=240><FONT face="Times New Roman">NOVI LIGURE –
<B>Otto ore di sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo Ilva. </B>L’hanno
deciso per domani, mercoledì 10 febbraio, i sindacati dei metalmeccanici
Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. Lo sciopero è stato annunciato dal segretario
generale Fiom Maurizio Landini, secondo il quale è necessario “fare assumere al
governo decisioni coerenti con la dichiarazione della strategicità della
produzione siderurgica in Italia, di cui l’Ilva è parte fondamentale”, oltre a
puntare al <B>“mantenimento dell’integrità del gruppo e degli attuali livelli
occupazionali”</B>.<BR><BR><B>Domani scadrà il termine per le manifestazioni di
interesse a rilevare o affittare il gruppo Ilva</B> da parte di cordate
imprenditoriali italiane o straniere. Il timore è che gli stabilimenti del
gruppo vengano ceduti separatamente, facendo dell’Ilva uno “spezzatino” in cui a
rimetterci sarebbero tutti: la competitività dell’azienda, i lavoratori
coinvolti, il Paese intero che perderebbe uno dei primi gruppi siderurgici a
livello europeo.<BR><BR><B>Per scongiurare questa ipotesi domani scenderanno in
piazza i dipendenti Ilva di Taranto, Novi Ligure, Racconigi, Marghera e
dell’indotto</B>. Ci saranno solo virtualmente, invece, i colleghi di Genova
Cornigliano, che nelle scorse settimane hanno già scioperato per quattro
giorni.<BR>A Novi l’astensione dal lavoro inizierà con un presidio davanti alla
portineria dello stabilimento di strada Boscomarengo alle 6 del mattino e
prevede 8 ore di sciopero su tutti i turni.<BR><BR>“<B>Il futuro della
siderurgia italiana e dell’Ilva passa soprattutto dal mantenimento di tutti i
siti produttivi, legati da una logica industriale inscindibile</B>, a meno di
promuovere spezzatini non convenienti a nessuno se non a quelli che mirano a
comprare quote di mercato”, dicono i rappresentanti locali di Fiom, Fim e Uilm.
Si spiega solo così, secondo i sindacati, “un bando di vendita che lega il
futuro acquirente al mantenimento, non di tutti, ma di un numero adeguato di
dipendenti in relazione al piano industriale presentato”.<BR><BR>Futuri
acquirenti di cui inizia a delinearsi l’identikit. Secondo indiscrezioni di
stampa, infatti, <B>il gruppo Marcegaglia dovrebbe presentare al più tardi oggi
la sua manifestazione di interesse</B> per l’acquisizione (anche sotto forma di
affitto) degli asset aziendali dell’Ilva. Le prossime 24 ore saranno decisive e
i gruppi interessati dovranno calare sul tavolo le proprie carte.<BR><BR>Intanto
il problema dell’acciaio ha portato Italia, Belgio, Francia, Germania, Gran
Bretagna, Lussemburgo e Polonia a lanciare un appello alla Commissione europea
perché reagisca al “dumping” attuato dalla Cina sulla siderurgia,
sostanzialmente accusata di <B>vendere sottocosto pur di far fallire le imprese
europee</B>. Bisogna “utilizzare tutto gli strumenti disponibili”, affermano in
una lettera congiunta i ministri dell’Industria dei vari Paesi, tra i quali
anche Federica Guidi.</FONT></DIV></DIV></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
<table style='border-collapse:collapse;border:none;'>
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