<div dir="ltr"><h1 class=""><span style="color:rgb(204,0,0)">Con Domenico Destradis, con i delegati FCA
(ex FIAT), difendiamo la resistenza contro Marchionne e la democrazia
sindacale in CGIL</span></h1><p><img src="cid:ii_ijevbz530_1524266a090bae58" height="201" width="471"><br></p><p>Dallo scorso inverno in
diversi stabilimenti FCA (ex FIAT) del centro-sud (prima Pomigliano,
Sevel e Melfi, poi Termoli), Marchionne ha iniziato ad esigere
regolarmente straordinari comandati: sabati e domeniche in fabbrica,
estendendo lo sfruttamento di lavoratori e lavoratrici, per garantire
continuità nella produzione e saturazione degli impianti. In questo
modo, e solo in questo modo, spera di sviluppare un’azienda “drogata di
capitale” (come lo stesso Marchionne la definisce), riducendo i debiti e
distribuendo valore tra gli azionisti.
<br>È il suo modello, imposto prima a Pomigliano, poi a Mirafiori e
quindi in tutto il Gruppo FIAT: un contratto specifico di lavoro (fuori
dal Contratto Nazionale metalmeccanico) che cancella i diritti sindacali
e quelli individuali, introduce massima flessibilità oraria e malattie
non pagate, intensifica lo sfruttamento con i nuovi ritmi dell’Ergo-Uas e
la moltiplicazione dei turni (notturni e festivi), vieta di fatto il
diritto di sciopero con l’esigibilità contrattuale.
<br>
<br>Contro questa ulteriore imposizione, all’inizio dell’anno scorso
tutta la FIOM si è opposta, indicendo scioperi in occasione di questi
straordinari. Ma nella difficoltà della lotta, sotto le pressioni dei
media, con la prospettiva di riconquistare un fronte unitario con gli
altri sindacati, ha ben presto abbandonato questa iniziativa. Una parte
dei delegati e delle delegate (RSA) FIOM ha ritenuto sbagliata questa
scelta: un “epilogo negativo della battaglia che dentro le fabbriche
abbiamo sostenuto duramente noi delegati insieme ai lavoratori che
rappresentiamo! […] Rinunciare, proprio in questa fase, all’unico
strumento di lotta che la FIOM e le sue RSA posseggono per contrastare
l’arroganza padronale sarebbe un errore enorme […] I lavoratori ci
riconoscono il merito di fare sempre e comunque le battaglie che
riteniamo giuste, e non solo quelle convenienti! Ed è da quest’ultimo
elemento che dobbiamo ripartire, perché domani le ragioni del nostro
sacrificio diventino le ragioni di una vittoria, dura sicuramente, ma
che ci vede unico e ultimo baluardo di democrazia in un mondo, quello
FIAT, dove spesso la legge si ferma ai cancelli d’ingresso” (dalla
Lettera al segretario FIOM di una trentina di RSA FCA e indotto, 1
aprile 2015; (1)
<br>
<br>Per questo, nel corso di questi mesi, hanno portato avanti questa
lotta, in coerenza con la linea di contrasto al CCSL. Questi delegati e
queste delegate, come rappresentanti sindacali nel proprio luogo di
lavoro, hanno quindi indetto uno sciopero degli straordinari ogni
qualvolta ci fosse occasione, restituendo a lavoratori e lavoratrici
questo diritto messo in discussione dal CCSL e garantendo concretamente a
loro, sempre e comunque, la possibilità di non venire in fabbrica il
sabato e domenica. Nell’ambito dei loro diritti e dei loro poteri. Una
lotta aspra e ardua: sottoposti all’ostracismo dell’azienda, nella
disattenzione dell’opinione pubblica e della sinistra (pochi gli
articoli, i sostegni e le solidarietà), nell’isolamento dello stesso
sindacato a cui appartengono. In questo contesto, dalla scorsa primavera
è nato un coordinamento, “per contrastare in maniera più incisiva ed
efficace la deriva autoritaria persistente negli stabilimenti FIAT a
seguito dell’introduzione del CCSL e della nuova metrica del lavoro
Ergo-Uas. La finalità di tale iniziativa è esclusivamente quella di
riunire i lavoratori e lavoratrici, marciando uniti contro le divisioni
promosse dai vertici aziendali, condividendo iniziative di lotta e
conflitto, le uniche indispensabili al ripristino di condizioni di
lavoro ed economiche migliori all’interno delle fabbriche”. Un
coordinamento di scopo, quindi, come in tanti altri settori e in tante
altre aziende, che coinvolge delegati e delegate, lavoratori e
lavoratrici, di diverse organizzazioni sindacali (USB, FLMU-CUB,
SlaiCobas e FIOM-CGIL).
<br>
<br>Mimmo Destradis è uno di questi delegati RSA. Come altri, appartiene
da tempo all’area "Il sindacato è un'altra cosa - Opposizione CGIL",
minoranza anche in FIOM. Per questo, a partire dalla sua
rappresentatività in azienda e da questa esperienza di lotta, quest’area
lo ha proposto come componente del Comitato Centrale della FIOM, nel
quadro di 17 sostituzioni valutate nella sua ultima riunione (8 gennaio
2016). Il gruppo dirigente FIOM ha rifiutato questa indicazione,
impedendo la sua elezione in CC. Una scelta grave ed inedita,
autoritaria e dispotica, che ha cancellato il diritto di una minoranza
di poter individuare i propri rappresentanti negli organismi dirigenti:
un diritto statutario, sinora mai messo in discussione in una categoria
che ha fatto delle democrazia e della dialettica sindacale un proprio
valore.
<br>
<br>Il problema sollevato è però ben più grave e ben più esteso. Il
rifiuto di inserire Mimmo in CC è stato giustificato sulla base di un
“interpello” al Collegio Statutario CGIL (una denuncia interna): i due
dirigenti FIOM di Basilicata e Molise hanno chiesto di verificare la
compatibilità tra l'adesione alla CGIL e la costituzione di quel
coordinamento di base, nato per contrastare il modello Marchionne.
Diverse RSA sono quindi coinvolte in questa denuncia (la maggioranza di
Termoli, una buona parte di Melfi e della Sevel, oltre che altre in
diversi stabilimenti FCA): compagni e compagne fortemente
rappresentativi, come testimoniato dalle recenti elezioni RLS (che li
hanno visti eletti con centinaia di voti, nei primi posti delle liste
FIOM: vedi a titolo di esempio, tra gli altri, la nostra compagna del
PCL di Termoli Stefania Fantauzzi (2).
<br>
<br><b>La FIOM, nel 2010, quando Marchionne ha proposto il suo modello, ha
rappresentato per milioni di lavoratori e lavoratrici una speranza di
resistenza: una resistenza democratica e di classe. Oggi, dopo la
chiusura nel vuoto della lotta contro il Jobs Act nel 2015, dopo un
autunno gelido che non ha visto movimenti in grado di contrastare Renzi o
il padronato, l’eventuale esclusione dalla CGIL delle sue avanguardie
negli stabilimenti più grandi dell’ex FIAT sarebbe un segnale devastante
per l’insieme della classe. Dopo aver abdicato alla lotta contro il
governo nella scorsa primavera, dopo aver contrastato con documenti
interni e con comunicati pubblici gli scioperi degli straordinari, la
FIOM non può e non deve marginalizzare una parte significativa, quella
più combattiva, dei suoi delegati e delle sue delegate in prima linea
contro Marchionne!
</b><br>
<br>Abbiamo sempre avuto un atteggiamento critico, a differenza di
altri, rispetto alle scelte di Landini e della FIOM. Negli ultimi anni,
poi, non abbiamo condiviso per nulla il progressivo scivolamento della
sua linea: l’arretramento dello scontro nel 2012/2013, la ricomposizione
altalenante con la maggioranza camussiana, la proposta delle primarie
per eleggere i gruppi dirigenti in CGIL, gli ammiccamenti interlocutori
con Renzi nel momento della sua ascesa, l’illusione di una coalizione
sociale limitata all’associazionismo e all’"antagonismo compatibile" con
il centrosinistra (naufragata nel vuoto nel giro di una stagione
politica). Ma qui si sta sostituendo le ragioni della politica e del
confronto con quelle della disciplina e del controllo, tagliando alle
radici quella diversità che ha rappresentato la FIOM negli ultimi
vent’anni, tornando alle triste fase di Vigevani e Damiano (della FIOM
disciplinata dei primi anni Novanta).
<br>
<br><b>Per questo, non solo diamo piena solidarietà a tutti i delegati e le
delegati FCA; non solo auspichiamo sia al più presto sanata
l’esclusione del compagno Destradis dal CC, ma facciamo appello a tutti i
soggetti, le forze ed i singoli della sinistra affinché firmino
l’appello alla CGIL ed alla FIOM a non procedere su questa strada
disciplinare (3)
</b><br>
<br>
<br>
<br>
<br>(1) <a href="http://sindacatounaltracosa.org/2015/04/01/delegati-fiat-lettera-al-segretario-fiom/">http://sindacatounaltracosa.org/2015/04/01/delegati-fiat-lettera-al-segretario-fiom/</a>
<br>
<br>(2) <a href="http://sindacatounaltracosa.org/2015/06/06/elezioni-rsl-fca-termoli-in-alto-a-sinistra/">http://sindacatounaltracosa.org/2015/06/06/elezioni-rsl-fca-termoli-in-alto-a-sinistra/</a>
<br>
<br>(3) Per adesioni: <a href="mailto:rossidiversiliberi@libero.it">rossidiversiliberi@libero.it</a>, potete trovarla su <a href="http://sindacatounaltracosa.org/2016/01/13/appello-a-camusso-landini-non-licenziamoli-di-nuovo/">
http://sindacatounaltracosa.org/2016/01/13/appello-a-camusso-landini-non-licenziamoli-di-nuovo/</a>
</p><h5 class=""><span style="color:rgb(255,0,0)"><font size="4">Partito Comunista dei Lavoratori - Segreteria nazionale</font></span></h5><p><img style="margin-right: 0px;" src="cid:ii_ijevf1g31_1524268d274687f5" height="141" width="141"><br></p><p><a href="http://www.pclavoratori.it">www.pclavoratori.it</a> - <a href="mailto:info@pclavoratori.it">info@pclavoratori.it</a><br></p><p><br></p><p><br></p></div><div id="DDB4FAA8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2"><table style="border-top:1px solid #aaabb6;margin-top:30px">
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