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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<H1>gli insetti si possono mangiare ma non denunciare altrimenti sei
licenziata</H1>
<H1><A title=""
style='href: "http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/12/15/news/nichelino_facebook_vietato_alla_mensa_scolastica-129537323/"'
target=_self><FONT size=3 face="Times New Roman">Trova un insetto nel purè e lo
scrive su facebook: nuovo licenziamento a Nichelino</FONT></A></H1><IMG
alt="Nichelino, facebook vietato alla mensa scolastica"
src="http://www.repstatic.it/content/localirep/img/rep-torino/2015/12/15/163011342-d89a90d9-1cc1-4910-8b54-940c8c850613.jpg"
itemprop="image"><BR><BR><BR><FONT face="Times New Roman">Seconda lettera di
licenziamento per una dipendente che sul social network aveva scritto di aver
visto un insetto nel purè<BR><BR></FONT><SPAN
style='itemprop: "articleBody"'><FONT face="Times New Roman">I post su Facebook
continuano a mietere vittime alla mensa di Nichelino. È arrivata ieri la seconda
lettera di licenziamento in pochi giorni per una delle dipendenti della società
Euroristorazione che gestisce i pasti degli studenti delle scuole della città.
La prima è stata </FONT><A
style='href: "http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/12/12/news/condivide_su_facebook_le_lamentele_contro_la_sua_azienda_licenziata-129333356/"'><FONT
face="Times New Roman">Daniela Ciampa c</FONT></A><FONT
face="Times New Roman">he qualche giorno fa ha ricevuto la lettera di
interruzione del rapporto, ora tocca a una sua collega: anche lei è accusata di
“condotta diffamatoria e lesiva dell’immagine della ditta”.<BR>Secondo il datore
di lavoro avrebbe infatti postato sul proprio profilo uno status in cui si parla
della presenza di un insetto nel purè mangiato dai bambini delle elementari. La
seconda addetta mensa lincenziata si è rivolta è iscritta alla Fisascat Cisl e
si è rivolta all’avvocato Giuseppe Civale: “Abbiamo avuto un incontro con
l’azienda in cui la signora ha spiegato le sue ragioni” racconta la sindacalista
Olga Longo. Nella memoria in cui rispondeva alle contestazioni la lavoratrice ha
spiegato che il post non era suo, ma di un famigliare che aveva condiviso sulla
sua pagina la notizia. Questo però non è bastato per evitarle il licenziamento
che ora sarà impugnato davanti al giudice del lavoro: “Il provvedimento è
spropositata e noi daremo tutto il nostro appoggio alla lavoratrice licenziata,
speriamo che in fase di conciliazione si possa arrivare a una soluzione diversa”
aggiunge Longo.<BR>Sui due casi si è scatenata la polemica tra quello che è
ormai l'ex sindaco Angelo Riggio e la sua vecchia maggioranza, mentre non è
ancora arrivato l’atteso intervento del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti,
che aveva garantito un interessamento sulla vicenda di Ciampa.<BR></FONT></SPAN>
<H1> </H1></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
<table style='border-collapse:collapse;border:none;'>
<tr>
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