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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<DIV class=article_title style="COLOR: "><FONT face="Times New Roman">L'amianto
e' una sfida ancora aperta, anche perché non solo le previsioni parlano del 2020
come anno del picco massimo di malattie asbesto correlate ma la bonifica è molto
indietro sotto tutti i punti di vista. Intanto, gli infortuni sul lavoro sono in
calo ma non è così per i casi mortali, che, dati aggiornati a fine ottobre in
base alle denuncia arrivate aall’Inail, sono circa 100 in più rispetto allo
stesso periodo del 2014.<BR>Ieri si è tenuta a Roma, presso la sede del Senato a
palazzo Giustiniani la Conferenza nazionale sull’amianto. E Camilla Fabbri,
presidente della Commissione infortuni sul lavoro, ha parlato della possibilità
che si arrivi nei prossimi mesi al Testo unico sull'amianto. Un atto normativo
che si rende indispensabile nel quadro intricato di norme (sono infatti 400 tra
regionali e statali e, spesso in contraddizione) con finalita' ricognitiva ma
anche costitutiva, e anche con l’obiettivo revisionarle, qualora fosse
opportuno, e di inserire nuove proposte". Tito Boeri, presidente dell’Inps, ha
messo in evidenza che attualmente nella lotta all'amianto killer si incontrano
"resistenze" e si riscontrano "notevoli ritardi", e cio' concorre al fatto che
"sul territorio italiano sono ancora presenti 32 milioni di tonnellate di questo
pericoloso materiale. "A questo ritmo di bonifica – ha aggiunto - occorrerebbero
ancora 85 anni per smaltirlo. In Italia, insomma, si registrano "notevoli
ritardi dovuti alle resistenze delle singole aziende per i costi, a problemi di
natura istituzionale- ha stigmatizzato Boeri- con le Regioni che non hanno
approvato i piani, e ad una complessita' normativa che rende importante
l'adozione di un testo unico". L'aggiornamento al 30 novembre 2015 fa rilevare
oltre 44mila siti sparsi sul suolo nazionale. Un dato oltretutto "parziale,
visto che alcune Regioni non stanno provvedendo ad aggiornare la<BR>mappatura,
in alcuni casi risalente a quasi sei anni, rendendo<BR>cosi' ancora piu'
complessa l'azione di monitoraggio e di<BR>intervento", ha detto Gian Luca
Galletti. Ci sono "migliaia di 'micro realta'' sparse sul territorio", avverte
Galletti, che "rappresentano un pericolo continuo per i cittadini". Per
risolvere questa tragedia occorre anche "un lavoro di semplificazione delle
procedure", auspica il ministro, "necessario a rendere gli interventi piu'
rapidi e incisivi". Per quel che riguarda la 'cassetta degli attrezzi' da usare
in questo sforzo "uno snodo fondamentale si e' determinato con l'introduzione
dei reati ambientali nel Codice penale- segnala Galletti- epocale novita'
giuridica per il nostro Paese e strumento nuovo anche per il contrasto
all'inquinamento da amianto". </FONT></DIV></DIV></DIV>
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