<HTML><HEAD></HEAD>
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style='FONT-SIZE: small; TEXT-DECORATION: none; FONT-FAMILY: "Calibri"; FONT-WEIGHT: normal; COLOR: #000000; FONT-STYLE: normal; DISPLAY: inline'>
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<H2>Anche noi di Assemblea 29 giugno ci uniamo al coro dei familiari delle 309
Vittime de L'Aquila: VER-GO-GNA!</H2>
<H2>Grandi Rischi, assoluzione definitiva per i 6 esperti. Condanna solo per De
Bernardinis </H2>
<P><FONT color=#000000>3° e ultimo grado di giudizio per il processo ai membri
della C ommissione Grandi Rischi.</FONT></P>
<P><STRONG>I giudici della quarta sezione penale della Corte suprema -
presieduta da Fausto Izzo - dopo 10 ore di Camera di Consiglio, alle 19.40,
hanno confermato il giudizio d'Appello. </STRONG>Assoluzione definitiva per 6
dei 7 membri della Commissione: <STRONG>Franco Barberi</STRONG>, all'epoca
presidente vicario della Commissione grandi rischi, <STRONG>Enzo
Boschi</STRONG>, all’epoca presidente dell’Istituto di geofisica e </P>
<P>vulcanologia, <STRONG>Giulio Selvaggi</STRONG>, direttore del Centro
nazionale terremoti, <STRONG>Gian Michele Calvi</STRONG>, direttore di
<EM>Eucentre</EM> e responsabile del Progetto Case, <STRONG>Claudio
Eva</STRONG>, ordinario di fisica all’Università di Genova e <STRONG>Mauro
Dolce</STRONG>, direttore ufficio rischio sismico di Protezione civile. </P>
<P><STRONG>Confermata la condanna per Bernardo De Bernardinis, a 2 anni di
reclusione. </STRONG>E' stato riconosciuto anche in Cassazione il <EM>'nesso
causale'</EM> tra le sue dichiarazioni e la morte di alcune tra le vittime del
sisma. "Più scosse ci sono, meglio è, significa che sta rilasciando energia",
disse già prima della riunione, in una intervista in cui ribadiva una
affermazione che tutti i sismologi convengono sia stata sbagliata. Non c'è
alcuna correlazione infatti - positiva o negativa - tra la distribuzione nel
tempo di scosse piccole e grandi.</P>
<P>"Lo stato ha riconosciuto il fatto che mia sorella ed i miei nipoti non sono
morti per il terremoto, fatto naturale, ma perché la Protezione civile ha
rassicurato la città dell'Aquila, e con concausa specifica mia sorella ed altri
aquilani", <STRONG>ha sottolineato Pier Paolo Visione, fratello di Daniela,
morta con i due figli piccoli la notte del sisma. </STRONG>"È un qualcosa che
stava per sfuggire di mano e che non ci avrebbe permesso di puntare al mandante
che spero ora riconosca le sue responsabilità. Sono addolorato per le altre
parti civili escluse. E per tutti gli aquilani esclusi".</P>
<P>"La Corte ha confermato in toto, senza modificare un punto, la sentenza di
appello. Sono rimasti in Camera di consiglio 10 ore per fare un copia e incolla
di quella sentenza", ha dichiarato a <EM>NewsTown</EM> l'Avvocato di parte
Civile <STRONG>Wania della Vigna</STRONG>. La sentenza non ha accolto nemmeno le
richieste del Procuratore Generale <STRONG>Maria Giuseppina Fodaroni</STRONG>
che aveva chiesto, per il solo De Bernardinis, il ritorno in Appello per
riconsiderare il nesso causale per le parti civili - non ammesse dalla sentenza
di appello - di Piccinini, Rambaldi, Fioravanti, Hamade e di tutte quelle legate
al crollo della Casa dello studente.</P>
<P><FONT color=#ff0000><FONT size=5>I familiari delle vittime: "Da Cassazione
nessuna giustizia"</FONT></FONT> </P>
<P>"Era un po' quello che mi aspettavo rispetto a quello che ho ascoltato in
aula - ha affermato a questo giornale <STRONG>Ilaria Carosi</STRONG>, che nella
scossa del 6 aprile 2009 ha perduto la sorella <STRONG>Claudia</STRONG> - il
procuratore aveva richiesto l'assoluzione per sei e la condanna per De
Bernardinis: non poteva andare altrimenti. Abbiamo visto la riunione della
Commissione sempre come una cosa unica, è unica sarebbe dovuta essere
l'attribuzione delle colpe".</P>
<P>"Mi sembra invece - continua Carosi - che la conferma della condanna a De
Bernardinis abbia rappresentato la ricerca del capro espiatorio da dare in pasto
ai parenti delle vittime: ma, come hanno detto bene ieri <STRONG>Antonio
Valentini</STRONG> e <STRONG>Attilio Cecchini</STRONG> (due difensori aquilani
delle parti civili autodefinitisi <EM>sopravvissuti</EM>, <EM>ndr</EM>) fu presa
in giro un'intera città, non solo noi".</P>
<P>"Pensavamo che avremmo trovato giustizia, invece così non è stato". Questo il
commento di <STRONG>Maria Grazia Piccinini</STRONG>, mamma di <STRONG>Ilaria
Rambaldi</STRONG>, una delle vittime del sisma dell'Aquila, dopo il verdetto
della Cassazione sulla Commissione Grandi Rischi. </P>
<P>Maria Grazia Piccinini ha passato l'intera giornata, con altri familiari
delle vittime del terremoto, ad attendere davanti all'aula magna di
'Palazzaccio' la pronuncia dei supremi giudici. I familiari delle vittime hanno
assistito alla lettura del dispositivo con compostezza, alcuni tenendosi
abbracciati.</P>
<P> <FONT color=#ff0000><FONT size=5>La lunga giornata di
ieri</FONT></FONT> </P>
<P>In mattinata, tra gli altri, hanno preso la parola l'avvocato Mauro
<STRONG>Iadecola</STRONG>, avvocato di parte civile difensore di
<STRONG>Maurizio Cora</STRONG> e l'avvocato <STRONG>Claudio Verini</STRONG>
difensore di <STRONG>Enrico Tassoni</STRONG> ed altre parti civili tra cui
il<STRONG> Comune dell'Aquila</STRONG> per conto dell'avvocato <STRONG>Domenico
de Nardis</STRONG>.</P>
<P>Le parti hanno insistito nel confutare la sentenza d'Appello che ha assolto i
sei scienziati con le principali argomentazioni che quella riunita a L'Aquila il
30 marzo del 2009 non sarebbe stata la Commissione Grandi Rischi e che comunque
questa non aveva un compito di comunicazione: "Non c'è intervento dei
partecipanti alla commissione rispetto all'affermazione iniziale del Barberi che
richiedeva una <STRONG>valutazione sulla teoria dello scarico di energia
mediante lo sciame sismico.</STRONG> Valutazione che era necessaria perché
facevano parte dell'assise persone profane alle tematiche scientifiche in un
clima complessivo già di rassicurazione. L'atteggiamento degli scienziati
riguardo a tale richiesta è stato compassato ed omissivo".</P>
<P>"L'ipotesi suggestiva dello scarico - ha continuato Cora - ripresa dal De
Berdardinis prima della riunione, ebbe effetto su tutta la Commissione in quanto
l'<STRONG>assessore Stati a fine riunione ringrazia gli scienziati per poter
rassicurare la popolazione".</STRONG></P>
<P>Il non pronunciarsi sullo scarico di energia è in definitiva secondo
l'avvocato un "omissione colposa e un vizio motivazionale" .</P>
<P><STRONG>Ancor più circostanziato l'intervento dell'avvocato Verini:</STRONG>
<STRONG>"Non è plausibile dire che non si sia trattato della Commissione grandi
rischi"</STRONG> è andato dritto allo scontro con la sentenza di secondo grado
l'avvocato. "Il Procuratore generale quando sostiene questa tesi si rifà allo
statuto generale ma quello che usa non è un argomento decisivo. Lo sarebbe se la
CGR fosse un organo collegiale perfetto che può decidere in presenza di tutti i
componenti. Le norme invece prevedono in realtà che la Commissione sia un
<STRONG>organo collegiale imperfetto</STRONG>, che può deliberare anche non in
presenza di tutti i componenti".</P>
<P>"Certo - ha continuato Verini - c'è un numero minimo che a L'Aquila non viene
raggiunto ma è un principio pacifico per il Consiglio di Stato che, anche
qualora non sia raggiunto il numero minimo per votare un provvedimento,
<STRONG>l'organo si deve comunque ritenere formato in concreto"</STRONG>.</P>
<P>L'avvocato, scendendo poi nel merito di come fu convocata la CGR a L'Aquila
ricorda che i suoi componenti vennero "convocati e poi fu fatto un verbale. Il
collegio dunque si è formato".</P>
<P>Verini poi passa ad analizzare un altro aspetto, cioè su cosa la Commissione
Grandi Rischi aveva il compito di informare<STRONG>:" La commissione grandi
rischi aveva il compito di fornire, evidenziandoli, i rischi presenti per il
verificarsi di un evento"</STRONG>. Tematica che secondo l'avvocato non viene
affatto presa in considerazione dalla sentenza della Corte d'appello.</P>
<P>"I molti studenti fuori sede presenti a L'Aquila - ha evidenziato l'avvocato
-nulla sanno del rischio sismico aquilano e della vulnerabilità degli edifici
storici. Non solo, anche tra i morti si contano persone straniere".</P>
<P><STRONG>"Il verbale della Commissione - continua Verini - non tiene in nessun
conto l'evidenziazione dei rischi.</STRONG> Ci si sarebbe aspettati che la
commissione dicesse che non si può prevedere un sisma ma ricordasse a chi non è
in possesso di informazioni che qualora si verificasse, come probabile, un sisma
di grosse dimensione, il rischio fosse assai elevato perché parte del patrimonio
edilizio non rispetta normative anti-sismiche. Magari evidenziando il minor
rischio per chi viveva in case nuove con rispetto della normativa
anti-sismico".</P>
<P>"Nessuno - ha affermato l'avvocato - ha convocato la Cgr per una ricognizione
di quanto accaduto finora, bensì al fine di comprendere la situazione in atto in
relazione al panico che aveva colpito la popolazione aquilana, quindi di fare
una valutazione rivolta al futuro che fornisse delle informazioni per far fare
ad ognuno le proprie scelte".</P>
<P><STRONG>"Ho il dubbio - ha concluso Verini - che però la CGR si sia svolta
per rassicurare , ed è qui che si annida la responsabilità penale.</STRONG>
Avrebbero dovuto dire che un terremoto sarebbe stato ben possibile al cospetto
in più di un patrimonio edilizio che non avrebbe resistito. In tal senso le
responsabilità della commissione risultano omesse nella sentenza d'appello".</P>
<P><FONT color=#ff0000><FONT size=5>La requisitoria del pg
Fodaroni</FONT></FONT></P>
<P><STRONG>Fodaroni </STRONG>ha analizzato, uno per uno, i motivi dei ricorsi e
ha chiesto, dunque, il <STRONG>rigetto di tutti i ricorsi avverso la sentenza di
assoluzione di 6 dei 7 membri della Commissione</STRONG>. Al contrario, viste
alcune incongruenze rilevate nella sentenza d'Appello, in particolare su alcuni
casi di possibile <EM>nesso di causalità</EM> tra le affermazioni di Bernardo de
Bernardinis e la morte di alcune tra le vittime del terremoto non compiutamente
valutati, <STRONG>non solo ha rigettato il ricorso avverso la sentenza di
colpevolezza, con pena di reclusione a due anni, ma ha chiesto che il caso venga
valutato, di nuovo, in Corte d'Appello</STRONG>. Si aggrava, insomma, la
posizione dell'allora vicecapo del settore tecnico del Dipartimento di
Protezione civile.</P>
<P>In particolare il Procuratore generale si è espresso per l'inammissibilità
dei ricorsi per le parti civili Parisse e Sette e di tutte le parti civili nei
confronti dei sei scienziati assolti. Ha accolto invece i ricorsi delle parti
civili contro l'assoluzione di De Bernrdinis per Piccini, Rambaldi, Fioravanti,
Hamade e tutte quelle legate alla Casa dello studente crollata con il sisma del
6 aprile, con conseguente richiesta di annullamento delle sentenza di
Appello.</P>
<P><STRONG>Un nesso di causalità che ricordiamo, <A
href="http://news-town.it/cronaca/6589-appello-grandi-rischi,-le-389-pagine-di-motivazioni-non-erano-gli-scienziati-a-dover-informare-de-beranrdinis-negligente.html"><FONT
color=#0066cc>in secondo grado</FONT></A> - modificando al ribasso la prima
sentenza - era stato riconosciuto solo per le morti di</STRONG> Carosi Claudia,
Liberati Vezio, Ciancarelle Elvezia, Visione Daniela, Cinque Matteo, Massimino
Patrizia, Cora Alessandra, Cora Antonella, Placentino Ilaria, Spaziani Claudia,
Vittorini Fabrizia e Alloggia Silvana. </P>
<P>Il Procuratore generale ha valutato congrue le argomentazioni sviluppate
dalla Corte d'Appello sulla<STRONG> 'natura' della riunione</STRONG> della
Commissione Grandi Rischi, seppure il punto sia considerato rilevante. Non si è
trattato, a farla breve, di una riunione della Commissione, così come avrebbe
dovuto prefigurarsi, ma di una riunione alla presenza di alcuni esperti che
facevano parte della Cgr, inviati a L'Aquila per confrontarsi con i
rappresentanti istituzionali, i rappresentanti della Protezione civile locale e
altri esperti.</P>
<P>Come detto, comunque, il punto non è considerato dirimente: la Corte
d'Appello - ha sottolineato il procuratore generale - <STRONG>ha avuto una
giusta attenzione ai profili di effettività</STRONG> analizzando, in concreto,
le ragioni della convocazione degli esperti e le analisi che venivano richieste.
Ebbene, veniva richiesta una disanima degli aspetti scientifici relativi alla
frequenza sismica dello sciame.</P>
<P>Si tratta di una specificazione che venne ribadita, in apertura dei lavori,
da <STRONG>Franco Barberi</STRONG> che assunse poi il ruolo di presidente: la
riunione era stata convocata per esprimere una valutazione oggettiva in
relazione a quanto si potesse prevedere, così da discutere e fornire
informazioni sugli allarmi diffusi tra la popolazione. In questo senso, dunque,
ha specificato il procuratore generale, non sono reperibili norme cautelari
specifiche sull'attività richiesta, e su come andava espletata.</P>
<P>E' chiaro che la riunione avrebbe dovuto, comunque, <STRONG>rispondere a
criteri di attenzione e perizia</STRONG>. Non veniva richiesto di prevedere il
terremoto, di determinare lo stato di allarme, non venivano richieste
indicazioni funzionali a sgomberi o altro, proprio perché il terremoto non è
prevedibile. Si richiedeva, al contrario, un approfondimento serio dei rischi
connessi allo sciame sismico in corso, in una delle Regioni a più alto rischio
in Europa, e, di conseguenza, la trasmissione di un messaggio informativo che
non abbattesse il livello di guardia e attenzione della popolazione. </P>
<P>Su questo punto occorre fermarsi, ha continuato il procuratore generale. A
differenza dei giudici di 1° grado, in Appello è stato valutato che la riunione,
su base documentale e testimoniale, non ha espresso pareri scientificamente
scorretti e tali da poter abbattere il livello di guardia della popolazione.
Diverso il caso di Bernardo de Bernardinis che, in una intervista, ha rilasciato
dichiarazioni rassicuranti sullo scarico d'energia sotteso allo sciame sismico
che - disse - rassicurava su eventuali scosse future di più alta magnitudo.</P>
<P>Una dichiarazione che, in alcuni casi, ha abbattuto, appunto, il livello di
guardia dei cittadini. Ed infatti, incalza il procuratore generale, le parti
civili che richiamano un<STRONG> condizionamento</STRONG> fanno sempre
riferimento al concetto di scarico d'energia, formulato da De Bernardinis e non
smentito, neppure a seguito della riunione che, al contrario, ha sottolineato
come lo sciame fosse un fenomeno neutro e che, dunque, non potevano farsi
previsione di alcun tipo. A de Bernardinis, insomma, si addebita il messaggio
indebitamente rassicurante che, in una situazione di rischio sismico, ha
tranquillizzato alcuni cittadini, non la mancata <STRONG>previsione del
terremoto</STRONG>.</P>
<P> </P>
<P><FONT color=#ff0000><FONT size=5>Ancora in piedi la posizione di Guido
Bertolaso</FONT></FONT> </P>
<P><FONT color=#000000>Il processo alla Commissione Grandi Rischi che è giunto,
ieri, in Cassazione, si intreccia con lo stralcio dell'inchiesta, denominato
</FONT><EM><FONT color=#000000>Grandi Rischi Bis</FONT></EM><FONT
color=#000000>, che vede sul banco degli imputati </FONT><STRONG><FONT
color=#000000>Guido Bertolaso, </FONT></STRONG><FONT color=#000000>all'epoca dei
fatti capo della Protezione civile nazionale,</FONT><STRONG><FONT color=#000000>
rinviato a giudizio per omicidio colposo. </FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><FONT color=#000000>Oggi, venerdì 20 novembre, a L'Aquila, si è
tenuta la prima udienza del processo. <A
href="http://news-town.it/politica/9895-grandi-rischi-bis,-bertolaso-rinviato-al-4-marzo-costituite-20-parti-civili.html"><FONT
color=#0066cc>Subito rinviata al 4 marzo prossimo</FONT></A>, con il rischio
concreto che si arrivi alla prescrizione del reato.</FONT></STRONG></P>
<P><FONT color=#000000>L'inchiesta è stata avviata dalla polizia giudiziaria
dopo la denuncia presentata dall'avvocato aquilano </FONT><STRONG><FONT
color=#000000>Antonio Valentini</FONT></STRONG><FONT color=#000000> (che nel
processo 'madre' assiste numerose parti civili). </FONT><STRONG><FONT
color=#000000>Ciò dopo la diffusione di una telefonata intercettata tra
Bertolaso e l'ex assessore alla Protezione civile della Regione Abruzzo Daniela
Stati</FONT></STRONG><FONT color=#000000>, uscita, invece, dall'inchiesta. A
volere la riunione della Commissione Grandi Rischi fu proprio Bertolaso, dopo
che il 30 marzo 2009 in città si registrò un terremoto di magnitudo
4.1.</FONT></P>
<P><STRONG><FONT color=#000000>A seguito di due richieste di archiviazione
avanzate dalla Procura della Repubblica dell'Aquila e respinte dal giudice delle
indagini preliminari, il fascicolo è passato alla Procura
Generale</FONT></STRONG><FONT color=#000000> e l'indagine è stata gestita
proprio dal pg </FONT><STRONG><FONT color=#000000>Romolo
Como</FONT></STRONG><FONT color=#000000>.</FONT></P>
<P><FONT color=#000000>Secondo l'avvocato generale e il sostituto
</FONT><STRONG><FONT color=#000000>Domenico Castellani</FONT></STRONG><FONT
color=#000000>, l'accusa verso Bertolaso è consistita "nell'intento di
contrastare comunque pretesi allarmismi per la previsione di un grave evento
sismico e di correggere, perché esageratamente ottimista, un comunicato diffuso
dalla Protezione civile della Regione nel senso che non erano più previste
scosse di alcun genere, cosa da non dire in quanto si sarebbe rilevata un
boomerang in caso di altre scosse. Bertolaso convocava di sua iniziativa una
riunione della commissione per mettere a tacere le voci allarmistiche e
rassicurare la popolazione".</FONT></P>
<P><STRONG><FONT color=#000000>Nel mirino la telefonata con l'ex assessore
regionale alla protezione civile Daniela Stati, scagionata.
</FONT></STRONG><FONT color=#000000>La telefonata è del 30 marzo: l'ex numero
uno della Protezione civile informa l'assessora che il giorno dopo si sarebbe
tenuta una riunione della Commissione Grandi Rischi, invitandola a mettersi
d'accordo con il suo vice, Bernardo De Bernardinis. Una riunione necessaria per
fare il punto "su questa vicenda dello sciame sismico che continua (era iniziato
tra dicembre e gennaio 2014, ndr), in modo da zittire subito qualsiasi
imbecille, placare illazioni, preoccupazioni ecc".</FONT></P>
<P><FONT color=#000000>Bertolaso, poi, rimprovera la Stati per un comunicato
stampa diffuso dalla Regione che rassicurava gli aquilani spaventati dopo la
scossa di magnitudo 4.1 e nel quale, sostanzialmente, si diceva che non erano
previste altre scosse di terremoto. "Non si dicono mai queste cose quando si
parla di terremoti - sottolinea Bertolaso - neanche sotto tortura, perché se tra
due ore c'è una scossa che cosa dicono i tuoi? Bisogna essere prudentissimi",
aggiunge al telefono.</FONT></P>
<P><STRONG><FONT color=#000000>"Farò venire a L'Aquila i massimi esperti di
terremoto e loro diranno che è una situazione normale, sono fenomeni che si
verificano, meglio che ci siano cento scosse di 4 scala Richter piuttosto che il
silenzio perché cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la
scossa quella che fa male.</FONT></STRONG><FONT color=#000000> Hai capito? Ora
parla con De Bernardinis, decidete dove fare questa riunione domani. Poi fatelo
sapere che ci sarà questa riunione che non è perché siamo spaventati o
preoccupati ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente e invece che parlare
io e te facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia. Io non
vengo - prosegue la conversazione -. Li faccio venire da te a L'Aquila, o da te
o in prefettura, decidete voi a me non frega niente, di modo che è più
un'operazione mediatica. Hai capito?".</FONT></P>
<P><FONT color=#000000></FONT> </P>
<P><FONT color=#ff0000><FONT size=5>La sentenza d'appello: "Assolti, perché il
fatto non sussiste"</FONT></FONT></P>
<P><STRONG>Assolti "perché il fatto non sussiste"</STRONG>. Alle 17.14 del 10
novembre 2014, il collegio giudicante della Corte d'Appello dell'Aquila -
composto da <STRONG>Fabrizia Ida Francabandera</STRONG> (uno dei due presidenti
di sezione Penale) e dai consiglieri <STRONG>Carla De Matteis</STRONG> e
<STRONG>Marco Flamini - </STRONG>ha pronunciato la sentenza che in molti
temevano, a L'Aquila.</P>
<P>Assoluzione per <STRONG>Franco Barberi</STRONG>, all’epoca presidente vicario
della Commissione grandi rischi, <STRONG>Enzo Boschi</STRONG>, all’epoca
presidente dell’Istituto di geofisica e vulcanologia, <STRONG>Giulio
Selvaggi</STRONG>, direttore del Centro nazionale terremoti, <STRONG>Gian
Michele Calvi</STRONG>, direttore di Eucentre e responsabile del Progetto Case,
<STRONG>Claudio Eva</STRONG>, ordinario di fisica all’Università di Genova e
<STRONG>Mauro Dolce</STRONG>, direttore ufficio rischio sismico di Protezione
civile. Agli imputati veniva contestata la morte di 29 persone e il ferimento di
altre quattro: per questo, in primo grado erano stati condannati a 6 anni.</P>
<P><STRONG>Assolti in appello, però. Il fatto non sussiste. </STRONG></P>
<P>A 'pagare' è il solo <STRONG>Bernardo De Bernardinis</STRONG>, già vicecapo
del settore tecnico del Dipartimento di Protezione civile, condannato a due anni
di reclusione: è stato appurato il 'nesso causale' tra le sue dichiarazioni e la
morte di alcune tra le vittime del sisma. "Più scosse ci sono, meglio è,
significa che sta rilasciando energia", disse già prima della riunione, in una
intervista in cui ribadiva una affermazione che tutti i sismologi convengono sia
stata sbagliata. Non c'è alcuna correlazione infatti - positiva o negativa - tra
la distribuzione nel tempo di scosse piccole e grandi. <STRONG>Parole che erano
state già di Guido Bertolaso e che furono poi riportate da Franco Barberi
all'attenzione dei sette 'scienziati', nel corso della riunione del 31
marzo:</STRONG> "Ho sentito il capo della Protezione Civile dichiarare alla
stampa, anche se non è un geofisico, che quando ci sono frequenze sismiche
frequenti si scarica energia e ci sono più probabilità che la scossa non
avvenga". Nessuno reagì, però, ad una vera e propria 'bestialità scientifica'.
Anzi, a leggere gli atti, <STRONG>Mauro Dolce</STRONG>, <STRONG>Enzo
Boschi</STRONG> e <STRONG>Giulio Selvaggi</STRONG> dissero di "non ricordare"
affatto quelle parole.</P>
<P>Anche per questo, il procuratore generale <STRONG>Romolo Como</STRONG> aveva
chiesto la <A
href="http://news-town.it/cronaca/5023-commissione-grandi-rischi,-venerdì-inizia-il-processo-d-appello-tra-pressioni-mediatiche,-pizzini-istituzionali-e-mistificazioni.html"><FONT
color=#0066cc>conferma della condanna per tutti gli imputati</FONT></A>, con
esclusione delle pene accessorie. "Immaginavo un forte ridimensionamento dei
ruoli e delle pene, non certo un'assoluzione così completa, con lo scarico delle
responsabilità sul solo De Bernardinis, sulla Protezione Civile in altre
parole", ha commentato a caldo. "Sono alquanto sconcertato". </P>
<P><STRONG>Alla lettura della sentenza, parenti delle vittime e cittadini hanno
urlato "</STRONG><EM>Vergogna, vergogna</EM><STRONG>" nei confronti della
Corte.</STRONG></P>
<P style="MARGIN-BOTTOM: 0cm"> </P></DIV></DIV></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
<table style='border-collapse:collapse;border:none;'>
<tr>
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</td>
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