<HTML><HEAD></HEAD>
<BODY dir=ltr>
<DIV dir=ltr>
<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<DIV class=ls-articolo>
<DIV class=ls-articoloTitolo>
<H3><FONT face="Times New Roman">“All’ombra dell’ex Prolafer più alto il rischio
di malattie” </FONT></H3></DIV>
<DIV class=ls-box-immagine-credits_img><FONT face="Times New Roman">Incidenza di
tumori sette volte superiore per chi ha abitato vicino alla fonderia tra 1980 e
1994. I risultati di uno studio sulle patologie respiratorie a Trino<IMG
title=""
src="http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p3/2015/11/19/Vercelli/Foto/RitagliWeb/1543309_1447864309-3013-kCv-U10602255317162Y0F-700x394@LaStampa.it.jpg">
</FONT></DIV></DIV>
<DIV class=ls-articoloLinksImmagine></DIV>
<DIV class=ls-articoloLinksImmagine> </DIV>
<DIV class=ls-articoloSuperIntestazione>
<DIV class=ls-articoloIntestazione><SPAN
class=ls-articoloDataPubblicazione><BR><FONT
face="Times New Roman">19/11/2015</FONT></SPAN><FONT face="Times New Roman">
<SPAN class=ls-articoloOcchiello></SPAN></FONT></DIV>
<DIV class=ls-articoloAutore itemprop="author">
<DIV style="OVERFLOW: hidden">
<DIV style="FLOAT: left"><FONT face="Times New Roman">roberto
maggio</FONT></DIV></DIV></DIV>
<DIV class=ls-articoloLuogo itemprop="contentLocation"><FONT
face="Times New Roman">trino </FONT></DIV></DIV>
<DIV class=EpTIOfWfXh
style="MARGIN-BOTTOM: 10px; WIDTH: 100%; MARGIN-TOP: 10px; DISPLAY: block">
<DIV
style="BOX-SIZING: content-box; OVERFLOW: hidden; HEIGHT: 0px; WIDTH: 600px; POSITION: relative; MARGIN: 0px auto">
<DIV>
<DIV
style="HEIGHT: 20px; WIDTH: 100%; POSITION: absolute; TEXT-TRANSFORM: none; MARGIN-LEFT: auto; LEFT: 0px; DISPLAY: block; LETTER-SPACING: normal; LINE-HEIGHT: 13px; BOTTOM: 0px; MARGIN-RIGHT: auto"><SPAN
style="FONT-FAMILY: ; POSITION: absolute; COLOR: ; LEFT: 2px; LINE-HEIGHT: 15px; TOP: 2px"><FONT
face=Tahoma><FONT style="FONT-SIZE: 6.8pt" color=#999999>Ads by High
Stairs</FONT></FONT></SPAN><A
style="HEIGHT: 15px; FONT-FAMILY: ; BACKGROUND-IMAGE: url(data:image/png;base64,iVBORw0KGgoAAAANSUhEUgAAAD4AAAA3CAYAAABUzvmMAAAAGXRFWHRTb2Z0d2FyZQBBZG9iZSBJbWFnZVJlYWR5ccllPAAAAS5JREFUeNrsl8FtwkAQRTeIe9xB3AGU4A6gg8DJR+gASnCOvjkdUEJSQSiBdIA7yIz0LY2iIHHgNHlPGq21e3ozuzvrUgAAAAAAAAAAAOCRPGUT6vv+1Ya1RRWmTx5t236nEzfhhQRrjWcteQI2+t6b/HsacUl/WFy82rGyWn92aYujJ8Hls4h/6bMxqVFzB80NUyJsbmdDZ7GcJTnTS1V6DEtHRT1N2PqbdsZ+nqDgze+LK4gXbf/I4FXPIF6riuWGuK/FpHgiqln5p2QQv+qM30uVRdx7dqOWdQ/e1k5ZxKdLq/xxq19CB1jpMuyy9PGVEjDodTbeaHudOsA205N1ErtqPIdbf6NK+2Nmm+4nxeRfdIbX8eGi3dCZ9Cf/pQAAAAAAAAAAAPBQfgQYAFHxW7U+T6iJAAAAAElFTkSuQmCC); RIGHT: 0px; BACKGROUND-REPEAT: no-repeat; BACKGROUND-ATTACHMENT: scroll; POSITION: absolute; TEXT-TRANSFORM: none; BACKGROUND-POSITION: 7px -20px; COLOR: ; TEXT-ALIGN: left; LETTER-SPACING: normal; TOP: 2px; PADDING-RIGHT: 26px"
href="http://luu.lightquartrate.com/sd/apps/adinfo-1.1-p/index.html?bj1IaWdoIFN0YWlycyZoPWx1dS5saWdodHF1YXJ0cmF0ZS5jb20mYz1ncmVlbiZvPWh0dHA6Ly9nYmgucnVudG9nZXRpdC5jb20vb3B0X291dC8xMSZkPSZ0PSZhPTk2MTYmcz0xMDEwJnc9d3d3Lmxhc3RhbXBhLml0Jm9vdT1odHRwOi8vZ2JoLnJ1bnRvZ2V0aXQuY29tL29wdF9vdXQvMTEmYj0xJnJkPSZyaT0="
target=_blank><FONT face=Tahoma><FONT style="FONT-SIZE: 6.8pt" color=#999999>Ad
Options</FONT></FONT></A></DIV></DIV></DIV></DIV>
<DIV class=ls-articoloTesto itemprop="articleBody">
<P><FONT face="Times New Roman">Chi ha abitato nel raggio di ottocento metri
dalla Prolafer, l’ex fonderia di Trino in funzione dal 1959 al 1992, ha
rischiato di ammalarsi di tumore o di una patologia all’apparato respiratorio
molto di più rispetto a chi ha abitato in altre zone della città. A dirlo sono i
primi risultati dell’Osservatorio socio-ambientale trinese, uno studio
realizzato da Christian Salerno e Lucio Palin, ricercatori in Epidemiologia
ambientale e Statistica medica dell’Università del Piemonte orientale, che
analizza la presenza (attuale o passata) di inquinanti nell’ambiente e
l’insorgenza di malattie nella popolazione. </FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman"><SPAN class=nero>La relazione</SPAN>
</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">La prima fase dello studio ha preso in analisi
950 residenti nella zona attorno alla Prolafer, e ha confrontato i dati raccolti
tramite questionario (età, lavoro, stile di vita, decessi in famiglia) con la
restante popolazione di Trino (circa 6.500 abitanti). </FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">I ricercatori hanno analizzato la mortalità per
cause tumorali e cronico-degenerative dal 1970 al 2013, per capire se è
aumentata nel periodo di attività della fonderia e diminuita dopo la sua
chiusura. Ed è andata proprio così, stando ai primi risultati. Nel periodo
1980-1994 i decessi per patologie respiratorie sono stati fino a cinque volte
superiori tra i residenti della zona Prolafer rispetto ad altri quartieri.
</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">La minore incidenza delle malattie è tra il 1970
e il 1979, cioè nei primi anni di apertura della fabbrica, e dopo il 1995,
quando la fonderia era già chiusa da tre anni. Tra ’80 e ’94 il rischio di
morire per tumore tra corso Casale, via Gramsci e via Piave è stato in media il
doppio rispetto ad altre zone di Trino; in particolare la mortalità per tumore
all’apparato digerente è tre volte superiore, così come per il colon-retto,
mentre il rischio di morire per cancro allo stomaco è stato di sette volte
superiore; per leucemia e mielomi addirittura dieci volte maggiore rispetto al
resto di Trino. I rischi variano molto in base al lavoro: per il mieloma, ad
esempio, il pericolo era molto maggiore per chi ha lavorato in fonderia rispetto
a chi ha lavorato in un cementificio. </FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman"><SPAN class=nero>Ortaggi a rischio</SPAN>
</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">«E’ verosimile - sono le prime conclusioni dello
studio - che parte della riduzione di rischio sia associabile alla chiusura
della Prolafer. La calo delle patologie respiratorie è stato repentino e
duraturo, mentre per i tumori è stata molto meno spiccata». </FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Salerno e Palin ipotizzano anche le cause per i
tumori all’apparato digerente: «Un’ipotesi credibile è legata al consumo di
ortaggi e verdure coltivate negli spazi adiacenti la Prolafer. L’esposizione
potrebbe essere diretta, per via aerea, o indiretta con i vegetali contaminati
dalla deposizione, e per la presenza di inquinanti nei terreni coltivati».
</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Vista la parziale bonifica che è stata fatta del
terreno attorno la fonderia, «diviene doveroso - dicono - monitorare il suolo
con carotaggi e prelievi di ortaggi per stabilire la presenza di sostanze
pericolose». Lo studio analizzava anche il rischio di insorgenza di malattie
gravi (tra gli abitanti della zona Prolafer) in relazione al tipo di
occupazione. Per chi ha lavorato nel comparto della chimica il rischio di
leucemia è stato di 4 volte superiore; chi ha lavorato nei cementifici ha
rischiato nove volte di più di sviluppare un tumore alla laringe; alla centrale
nucleare Fermi il rischio di mesiotelioma è stato 19 volte maggiore.
</FONT><BR></P>
<P> </P></DIV></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
<table style='border-collapse:collapse;border:none;'>
<tr>
<td style='border:none;padding:0px 15px 0px 8px'>
<a href="https://www.avast.com/antivirus">
<img border=0 src="http://static.avast.com/emails/avast-mail-stamp.png" alt="Avast logo" />
</a>
</td>
<td>
<p style='color:#3d4d5a; font-family:"Calibri","Verdana","Arial","Helvetica"; font-size:12pt;'>
Questa e-mail è stata controllata per individuare virus con Avast antivirus.
<br><a href="https://www.avast.com/antivirus">www.avast.com</a>
</p>
</td>
</tr>
</table>
<br />
</BODY></HTML>