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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<H1 class=entry-title><FONT face="Times New Roman">scioperiamo contro la
distruttiva legge 107, per un vero recupero salariale per docenti ed
Ata</FONT></H1><FONT face="Times New Roman"><SPAN
class="entry-meta meta-date">On: 9 novembre 2015, </SPAN>
<HR>
<SPAN class=thumbnails-left><IMG class="attachment-medium wp-post-image"
alt="Sciopero scutini"
src="http://www.cobascuolatorino.it/wp-content/uploads/2015/05/Sciopero-scutini-300x224.jpg"
width=300 height=224></SPAN> </FONT>
<P align=center><B><FONT face="Times New Roman">Manifestazione nazionale a Roma:
la protesta del popolo della scuola dal Miur al Parlamento</FONT></B></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Altri giorni sono passati e oramai è
definitivamente confermato: quello del 13 novembre sarà l’unico sciopero della
scuola, utile, anzi indispensabile, per rendere inapplicabili perlomeno le parti
più inaccettabili e distruttive della legge 107, di cui vogliamo la
cancellazione; nonché per protestare con forza contro l’ignobile proposta
governativa di rinnovo contrattuale (un aumento medio di 8 euro lorde al mese),
per esigere un forte recupero salariale per docenti ed Ata, e l’assunzione
stabile di tutti i precari abilitati o con 36 mesi di servizio, tagliati fuori
dalla 107. I Cinque sindacati (Cgil-Cisl-Uil, Snals e Gilda) non hanno ascoltato
le nostre ripetute proposte di sciopero comune, come a maggio e giugno, e si
sono limitati a convocare solo una manifestazione nazionale a fine novembre che,
rinunciando allo sciopero cioè alla forma più conflittuale di lotta, invia al
governo Renzi un segnale di resa, arriva in ritardo rispetto all’iter della
Legge di (in)stabilità, riguarda l’intero Pubblico impiego sul solo aspetto del
contratto (per giunta con una richiesta salariale davvero misera), e minimizza
la lotta contro la 107.<BR>Il 13 novembre scioperiamo perché il conflitto
sull’applicazione della 107 è ancora apertissimo e in pieno svolgimento e non
può giocarsi solo scuola per scuola senza un sostegno nazionale complessivo,
visto che la furba tattica ministeriale, che ha spinto i presidi a rinviare la
formazione dei Comitati di valutazione e il varo dei PTOF-Piani triennali,
terminerà tra dicembre e gennaio, quando i capi di istituto cercheranno di
imporre il peggio della cattiva scuola renziana, ivi compresa la deleteria
“alternanza scuola-lavoro” (400 ore per gli studenti dei tecnici e
professionali e 200 per i licei, da svolgere in azienda, fuori dalla normale
attività didattica). La partecipazione allo sciopero e alla manifestazione
nazionale è dunque indispensabile per impedire l’applicazione dei distruttivi
provvedimenti e per bocciare l’oscena “proposta” degli 8 euro lordi, dopo sei
anni di blocco contrattuale e una perdita salariale negli ultimi anni almeno del
20% (tra i 250 e i 300 euro).<BR>Lo sciopero e la manifestazione nazionale a
Roma, che porterà la protesta del popolo della scuola pubblica dal MIUR
(V.le Trastevere, ore 10) al Parlamento (P. Montecitorio, ore 12), sono
stati indetti dai COBAS, dall’ANIEF e da altre organizzazioni sindacali con
l’adesione di molte strutture di precari/e, tagliati fuori brutalmente dalle
assunzioni della legge 107, e di vari collettivi e comitati di docenti (tra i
quali gli “autoconvocati” romani) e Ata,, che protestano anche contro la folle
decisione, che sta creando il caos in tante scuole, di non chiamare i supplenti
per sostituire i lavoratori/trici ammalati. E vi parteciperanno anche gli
studenti medi romani, che si oppongono alla 107, con un loro appuntamento a
Piramide-Porta S.Paolo, da cui poi confluiranno al
MIUR.</FONT></P></DIV></DIV>
<br /><br />
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