<HTML><HEAD>
<META content="text/html; charset=UTF-8" http-equiv=Content-Type></HEAD>
<BODY dir=ltr bgColor=#ffffff text=#000000>
<DIV dir=ltr>
<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<DIV> </DIV>
<DIV
style='FONT-SIZE: small; TEXT-DECORATION: none; FONT-FAMILY: "Calibri"; FONT-WEIGHT: normal; COLOR: #000000; FONT-STYLE: normal; DISPLAY: inline'>
<DIV style="FONT: 10pt tahoma">
<DIV> </DIV></DIV>
<DIV> </DIV></DIV>
<DIV
style='FONT-SIZE: small; TEXT-DECORATION: none; FONT-FAMILY: "Calibri"; FONT-WEIGHT: normal; COLOR: #000000; FONT-STYLE: normal; DISPLAY: inline'>
<P>Teleperformance - In malattia, esce e viene pedinata. SI tratta di fascismo
padronale. Ma le organizzazioni sindacali interne non sono innocenti, sono
sempre pronte a correre in aiuto all'azienda in questi anni, facendole ottenere
da Governo, Regione, sostegni di ogni tipo. Mentre lì continua sempre come prima
la dittatura padronale.</P>
<P>(dalla stampa locale) - <B>Orario di uscita da scuola. Una mamma, dipendente
di Teleperformance, va a prendere i suoi bambini. Si accorge di essere pedinata.
Impaurita, decide di allertare le forze dell’ordine per capire chi fossero quei
malintenzionati. La scoperta è ancora più sconvolgente: alle sue calcagna,
c’erano investigatori privati assoldati dal suo datore di lavoro</B>.</P>
<P>La denuncia arriva dalla Slc Cgil e fa comprendere il clima teso che si è
raggiunto in azienda. La multinazionale francese ha scelto una linea durissima
contro assenteismo e cali di produttività. In questo caso valicando tutti i
diritti e la dignità di una persona, secondo il duro attacco dei sindacati.</P>
<P>«Accade anche questo quando si lavora per Teleperformance a Taranto -
contesta la nota della Slc Cgil - Dopo le bandierine per andare in bagno, le
lettere di licenziamento per scarso rendimento e altre iniziative che hanno
dell’incredibile, la multinazionale di call center ha deciso di utilizzare
investigatori privati per controllare i dipendenti in malattia. La giovane
lavoratrice, dopo essersi insospettita della presenza di un’auto fuori dalla sua
abitazione, ha avuto seriamente paura in quanto il veicolo la seguiva nei suoi
spostamenti. Qualche giorno dopo si è ritrovata destinataria di un provvedimento
disciplinare per una presunta infrazione commessa dopo il termine dell’orario di
reperibilità per la malattia».</P>
<P>Secondo il sindacato, la donna era al di fuori dell’orario di visita fiscale.
Quindi, sostanzialmente, in regola. Non è tutto perché il seguito amaro sta
nella replica dell’azienda. Dopo essere stata informata dell’accaduto,
Teleperformance ha risposto alla giovane mamma di aver preso atto “di quanto
comunicato in ordine alla richiesta di intervento della Polizia, riservandoci
ogni azione a tutela dei nostri diritti, ove da ciò derivassero conseguenze
pregiudizievoli per nostra società”. «Riteniamo tutto questo fuori legge e
contrario alla normativa vigente, oltre che lesivo della privacy e della dignità
della lavoratrice – ha tuonato Andrea Lumino, segretario della Slc Cgil Taranto
– e, ritenendo questa modalità con cui Teleperformance controlla i dipendenti
che sono in malattia assolutamente vessatoria, abbiamo deciso di denunciare
tutta la vicenda prima alla Procura della Repubblica e poi all’intera opinione
pubblica»</P>
<P><B><FONT size=5
data-blogger-escaped-style="font-size: large;">Teleperformance ammette che la
notizia è vera</FONT></B></P>
<P>In una nota, Teleperformance chiarisce che «in seguito alle notizie riportate
oggi (ieri - ndr) da alcuni organi di stampa, la Società precisa che tutte le
azioni svolte a favore di una migliore organizzazione aziendale sono sempre
state effettuate nel pieno rispetto della Legge, seguendo pertanto le
disposizioni previste dalla normativa in materia».</P>
<P>Frasi sibilline che non chiariscono del tutto la vicenda e lasciano ampie
zone d’ombra sul caso. Ma per avere un background di questa storia, è forse
utile fare un passo indietro. Le parole dell’amministratore delegato della
multinazionale, Gabriele Piva, erano state premonitrici. Nel pieno di una
trattativa complicatissima che portò, quest’estate, al ritiro in extremis della
societarizzazione, il dirigente ammonì: «Abbiamo raggiunto un assenteismo pari
all’8%, a Roma è il 3% e questo ci costa 200 mila euro in più al mese. Abbiamo
anche scritto ai medici più propensi alla firma: ci sono malattie strategiche
prima dei week end o in occasione delle feste e dei ponti. Non vedo iniziative
sindacali che evidenzino questi comportamenti. Bisogna capire che, così,
un’azienda non può sopravvivere».</P>
<P><B><FONT size=5 data-blogger-escaped-style="font-size: large;">Una campagna
aziendale contro le donne lavoratrici</FONT></B></P>L’assenteismo è stato da
sempre uno dei fattori negativi che proprio non scende giù all’azienda. Il
problema ha però diverse sfaccettature e generalizzare diventa un problema.
<B>Una delle spiegazioni sta in una percentuale: il 75% dei dipendenti di
Teleperformance è costituito da donne</B>. Meglio ancora, da mamme. Nelle ultime
settimane si sono poi ripetute azioni che hanno indispettito sindacati e
lavoratori. Alle bandierine esposte per poter andare in bagno sono susseguite
lettere di licenziamento o di richiamo per scarsa produttività. Decine di avvisi
senza aver condiviso criteri oggettivi, protestarono i rappresentanti sindacali.
Una vicenda estremamente delicata, quindi, che ha fatto alzare il livello della
tensione nella sede tarantina della multinazionale. Ora, si è giunti agli 007.
Stavolta, però nessuna finzione scenica e Taranto non è un set cinematografico.
È tutto reale. <BR></DIV></DIV></DIV>
<br /><br />
<hr style='border:none; color:#909090; background-color:#B0B0B0; height: 1px; width: 99%;' />
<table style='border-collapse:collapse;border:none;'>
<tr>
<td style='border:none;padding:0px 15px 0px 8px'>
<a href="https://www.avast.com/antivirus">
<img border=0 src="http://static.avast.com/emails/avast-mail-stamp.png" alt="Avast logo" />
</a>
</td>
<td>
<p style='color:#3d4d5a; font-family:"Calibri","Verdana","Arial","Helvetica"; font-size:12pt;'>
Questa e-mail è stata controllata per individuare virus con Avast antivirus.
<br><a href="https://www.avast.com/antivirus">www.avast.com</a>
</p>
</td>
</tr>
</table>
<br />
</BODY></HTML>