<HTML><HEAD></HEAD>
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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<P><STRONG><FONT face="Times New Roman">un documento da pubblicare sul blog
dello slai cobas sc </FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><FONT face="Times New Roman">ma è bene chiarire e informare che
questo coordinamento esiste da anni e fa capo ai tedeschi del MLPD, un partito
‘ml’ che ha sempre usato le lotte operaie </FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><FONT face="Times New Roman">per fini elettorali, conquistando sempre
e comunque numeri da prefisso telefonico</FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><FONT face="Times New Roman">non è con questi documenti e questa
linea che si costruisce il coordinamento internazionale classista combattivo e
internazionalista degli operai delle fabbriche
automobilistiche</FONT></STRONG></P>
<P>slai cobas per il sindacato di classe – coordinamento nazionale</P>
<P><A href="mailto:slaicobasta@gmail.com">slaicobasta@gmail.com</A></P>
<P><STRONG><FONT face="Times New Roman">Noi, operai dell’automobile, ci
assumiamo la responsabilità del nostro futuro!</FONT></STRONG></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Oggi, dopo 17 anni di proficuo lavoro congiunto,
possiamo dire con orgoglio: è arrivata l’ora della fondazione di un
“Coordinamento Internazionale degli operai dell’automobile”. Questa unione si
rende sempre più necessaria a livello mondiale tra operai e operaie
dell’automobile e del comparto fornitori, in sintonia con le nostre famiglie e i
nostri collaboratori.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Le grandi multinazionali dell’automobile
aspirano al massimo profitto scaricandone i costi sugli operai e sull’ambiente.
Essi ricattano li, distruggono i posti di lavoro, riducono i salari e aumentano
i ritmi di lavoro. Approfittano della fase di crisi per intensificare lo
sfruttamento, per ridurre o annullare i diritti sindacali e nel fare ciò
scaricano il peso della crisi sulle spalle degli operai.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">In differenti paesi abbiamo sviluppato molte
lotte e scioperi, al fine di far fronte a questa situazione e difendere il
diritto degli operai ad organizzarsi, tutelare i posti di lavoro e i
salari.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Vogliamo socializzare le nostre esperienze e
conoscenze, rafforzare la nostra capacità organizzativa e promuovere e
coordinare le lotte a livello internazionale.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Ci sosteniamo a vicenda per mezzo di azioni di
solidarietà e di protesta, proclamando scioperi di solidarietà e di lotta contro
le misure anti-sciopero, sviluppando campagne di solidarietà e giornate di
azione solidale coordinate internazionalmente. Per questo abbiamo deciso di
costruire strutture di coordinamento a livello nazionale, regionale e
continentale.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Queste strutture non si pongono in alcun modo
l’obiettivo di rimpiazzare l’azione dei sindacati o dei partiti operai, ma hanno
lo scopo di sostenerne e completarne l’azione.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Dal 1998, il forte legame di solidarietà
internazionale mostrato dagli operai dell’automobile di differenti stabilimenti,
consorzi e paesi, si è via via rafforzato nel corso di ben sette Conferenze
internazionali dei lavoratori dell’automobile. Queste conferenze si sono
trasformate nei punti più alti di un percorso fondato sulla reciproca fiducia,
sull’amicizia e sulla ferma convinzione che uniti possiamo cambiare lo stato di
cose presente. Tutto ciò, insieme allo scambio di informazioni e pubblicazioni,
attività di solidarietà, delegazioni e giornate di azione comune, ha contribuito
alla riuscita delle lotte del movimento operaio a livello mondiale:</FONT></P>
<UL>
<LI><FONT face="Times New Roman">nelle lotte contro la chiusura di
stabilimenti come nel caso di Opel/Bochum in Germania, GM/San Jose dos Campos
in Brasile, Ford/Genk in Belgio, Peugeot/Aulnay in Francia;</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">nelle ampie campagne di protesta e di
solidarietà contro i licenziamenti e la criminalizzazione dei dirigenti
sindacali alla Toyota nelle Filippine, nella lotta dei lavoratori sottopagati
alla Suzuki-Maruti in India e per i lavoratori aggrediti e licenziati alla GM
in Colombia o in Ssangyong in Corea;</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">nella lotta congiunta negli stabilimenti di
diversi consorzi come nel 2014 in Sudafrica, nel gennaio 2015 in Brasile e nel
maggio 2015 a Bursa in Turchia.</FONT></LI></UL>
<P><FONT face="Times New Roman">Tutte queste lotte furono precedute dalla
decisione di non lasciarsi ricattare, di non accettare la presunta tesi della
“mancanza di alternative” e di andare invece all’offensiva. Ancor più importante
degli esiti immediati della lotta, ciò che ha avuto maggior impatto per le
prospettive future è stata la crescente coscienza internazionalista di classe e
la capacità organizzativa dei lavoratori coinvolti e di tutto il movimento
operaio.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Siamo orgogliosi del fatto che il nostro
movimento sta guadagnando sempre più un profilo definito e una sempre maggiore
importanza sociale.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Allo stesso tempo, continua ad essere oggigiorno
difficile l’unione dei lavoratori dell’automobile a livello mondiale. Subiamo
quotidianamente un bombardamento mediatico teso alla manipolazione delle
coscienze. I grandi gruppi e i governi diffondono la menzogna che la distruzione
di posti di lavoro sia socialmente sostenibile, ammortizzano le contraddizioni
attraverso incentivi alla riduzione della giornata lavorativa o attraverso forme
particolari di indennità, approfittano della nostra preoccupazione per la tutela
dell’ambiente e la usano strumentalmente per tagliare posti di lavoro,
ricattandoci in tutti i paesi con la scusa della concorrenza proveniente degli
altri luoghi di produzione, o ancora tentano di “comprarsi” i nostri posti di
lavoro per mezzo di indennizzi affinché non dichiariamo battaglia. In tutte
queste operazioni i padroni sono appoggiati molte volte da dirigenti sindacali
sottomessi alla logica dei profitti e subalterni alle dinamiche di concorrenza
tra i singoli gruppi industriali. I vari governi fanno ogni forma di concessioni
ed esenzioni fiscali ai monopoli internazionali dell’auto e smantellano le leggi
a protezione dei lavoratori e dell’ambiente, al fine di favorire le imprese e
peggiorare le condizioni di lavoro.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Solo se noi operai ci ribelliamo a queste scelte
possiamo porre fine a questa presunta “comunanza di interessi”. Le nostre
richieste salariali sono considerate esagerate. Dobbiamo affrontare violenti
attacchi anti-proletari o un tartassamento psicologico massiccio, diretto in
particolare contro quelle forze che non si piegano al dominio del capitale. Le
imprese perseguitano i lavoratori e le lavoratrici che osano rivendicare i loro
diritti sul lavoro e lottano per la organizzazione della classe operaia,
arrivando spesso a una repressione aperta delle organizzazioni sindacali e
finanche all’assassinio dei sindacalisti come accaduto in Colombia. Vogliono
farci credere che siamo soli e isolati, come una sagoma che lotta contro un
avversario troppo potente.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Effettivamente noi operai dell’automobile ci
troviamo di fronte a un avversario potente.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Però non siamo indifesi! La nostra forza si
dispiega con una coerenza e una capacità organizzativa che vanno ben oltre le
frontiere nazionali.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">I radicali cambiamenti della produzione
industriale non ci hanno portato a risolvere i problemi dell’umanità. Al
contrario, hanno acutizzato la crisi! Noi, operai delle imprese automobilistiche
e dei fornitori, lavoriamo internazionalmente gomito a gomito in molti paesi,
nonostante ci costringano a una sempre maggiore competizione. Noi lavoratori
creiamo prodotti di valore nonostante la gran parte di noi non può comprarli.
Molte famiglie vivono in condizioni di povertà al limite della sopravvivenza, in
parte anche perché i giovani vengono costretti alla disoccupazione e al lavoro
sottopagato. Siamo specialisti di un modo di produzione altamente sviluppato, e
ciononostante ci rendiamo conto che tutto ciò si ripercuote contro di noi sotto
le catene delle relazioni capitalistiche, poiché si traduce nella distruzione
dell’unità dell’essere umano con la natura circostante. L’obiettivo dei consorzi
dell’automobile di aumentare la produzione annuale a 100 milioni di veicoli
puntando sui combustibili fossili e trasportando un flusso sempre più grande di
merci su strada, porta oggettivamente al collasso del clima mondiale. Gli stessi
gruppi che distruggono i posti di lavoro sono quelli che mettono deliberatamente
a rischio di distruzione le basi fondamentali di vita dell’umanità, col pericolo
di una catastrofe ambientale.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Sempre meno persone possono e vogliono adeguarsi
al fatto che gli stanno rubando il futuro, in particolare ai giovani. Mentre le
imprese e il capitale fanno i loro affari in tutti gli angoli del mondo, si nega
agli operai e al popolo il diritto di emigrare, e ciò ha portato a tragedie
soprattutto nei paesi poveri. Nel mondo intero, vi sono lavoratori e lavoratrici
che lottano contro lo sfruttamento capitalista, contro lo sfruttamento
infantile, contro l’oppressione particolare delle donne, le discriminazioni e il
sessismo, le masse popolari lottano per evitare che il peso della crisi si
scarichi sulle loro spalle, contro la distruzione dell’ambiente e contro le
guerre reazionarie, contro le discriminazioni di razza, origine o identità
sessuale. Noi, operai dell’automobile siamo una parte importante delle centinaia
di milioni di lavoratori dell’industria. Noi faremo di tutto per trasformarci in
una forza superiore contro il capitale finanziario internazionale che oggi
domina l’economia, la politica mondiale e gli apparati statali di
oppressione.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Facciamo un appello a tutti gli operai, donne e
uomini, dell’automobile e ai solidali con le loro lotte, a diventare membri del
coordinamento internazionale attraverso la firma della risoluzione
iniziale.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Lottiamo:</FONT></P>
<UL>
<LI><FONT face="Times New Roman">per prestare solidarietà alla lotta degli
operai nell’industria automobilistica. Portiamo dichiarazioni di solidarietà
nelle assemblee dei lavoratori e organizziamo azioni solidali con tutti coloro
che lottano contro lo sfruttamento nei consorzi automobilistici.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Per organizzare campagne contro l’oppressione
dei lavoratori e delle lavoratrici che sono colpiti da licenziamenti,
persecuzioni, arresti e altre misure che mirano a tappargli la bocca. Gli
operai combattivi devono sapere che possono confidare nell’appoggio
internazionale e che gli attacchi delle aziende saranno denunciati
internazionalmente! Difendiamo il diritto di libera organizzazione dei
lavoratori.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Per concentrare azioni e giornate di lotta
concordate internazionalmente nel periodo di tempo che va dalla giornata
mondiale della sicurezza sul lavoro il 28 di aprile e il primo maggio,
giornata internazionale di lotta della classe operaia, per dare così la nostra
forza unitaria internazionale.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Nelle sue sedi centrali, le aziende elaborano
piani e fissano obiettivi per la chiusura delle fabbriche, il trasferimento
della produzione in paesi con basso costo del lavoro e l’aumento dello
sfruttamento. Per fare ciò mettono in concorrenza i lavoratori e le
lavoratrici, gli uni contro gli altri, all’interno dei singoli gruppi. E’ per
questo che il coordinamento all’interno dei rispettivi gruppi internazionali è
di importanza cruciale.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Organizzeremo iniziative per ridurre la
giornata lavorativa ed eliminare il lavoro sottopagato e a termine, come
strumento fondamentale nella lotta contro lo sfruttamento e la disoccupazione.
Cerchiamo la collaborazione con altri operai, organizzazioni e movimenti
combattivi.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Promuoveremo l’organizzazione degli operai
con una solida base nelle singole imprese. Siamo consapevoli che le condizioni
oggettive sono differenti in ogni paese e in ogni impresa. Sosteniamo il
rafforzamento dei sindacati come organizzazioni di lotta per migliorare le
condizioni di vita e di lavoro degli operai e promuoviamo l’unità sindacale su
una base combattiva. Non ci limitiamo a una lotta per il miglioramento dei
salari e delle condizioni di lavoro ma rivendichiamo una vita prospera,
dignitosa e salutare per tutti, in armonia con la natura: una società senza
sfruttamento ne oppressione, perché un altro mondo è possibile. Questa è la
nostra prospettiva, per la quale lottiamo ben al di la delle frontiere
nazionali, al fine di superare tutti gli ostacoli con perseveranza e
determinazione.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">La IAC (Conferenza internazionale degli
operai dell’automobile) rifiuta categoricamente e ovunque il TPP, il TTIP, il
TISA e gli altri trattati internazionali che rappresentano una minaccia
globale per i lavoratori e per gli operai dell’automobile , e lotterà in tutti
i paesi del mondo contro i cosiddetti “accordi di libero commercio”.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Noi operai ed operaie partecipanti siamo al
fianco di tutti i popoli oppressi e sfruttati.</FONT></LI></UL>
<P><FONT face="Times New Roman">In vista della seconda Conferenza internazionale
degli operai dell’automobile nel 2019 svilupperemo una fase di ampia diffusione
dei lavori della conferenza, al fine di creare strutture di coordinamento e
conquistare molti nuovi membri nei vari continenti.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">I nostri principi di cooperazione sono i
seguenti:</FONT></P>
<UL>
<LI><FONT face="Times New Roman">Tutti i membri rafforzano questo movimento
compatibilmente con le loro possibilità. Essi decidono liberamente di
assumerne i compiti e di farlo in maniera affidabile.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Si applicherà il carattere non partitico e di
apertura ideologica, con uguaglianza di diritti per ogni partecipante.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">L’indipendenza finanziaria e il contributo di
tutti i partecipanti al finanziamento rappresentano la base della nostra
autonomia.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Una cultura basata sul confronto democratico
e orizzontale, basata sul mutuo rispetto e l’esimersi da attacchi contro altri
membri, rafforza la nostra unione.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Sono esclusi coloro che propugnano idee
fasciste, razziste, sessiste, fanatico-religiose e omofobe.</FONT>
<LI><FONT face="Times New Roman">Eleggeremo un gruppo internazionale di
coordinamento per la realizzazione dei compiti concordati. Questo gruppo
rendiconterà il suo lavoro nella seconda Conferenza Internazionale degli
operai dell’automobile nel corso dell’assemblea dei delegati.</FONT></LI></UL>
<P><FONT face="Times New Roman"></FONT> </P>
<P><STRONG><FONT face="Times New Roman">Proletari di tutti i paesi,
unitevi!</FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><FONT face="Times New Roman">Operai dell’automobile, prendiamo il
futuro nelle nostre mani!</FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><EM><FONT face="Times New Roman">I delegati alla I Conferenza
internazionale degli operai dell’automobile</FONT></EM></STRONG></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Sindelfingen, 17/10/2015</FONT></P>
<P><A
style='href: "http://www.operaicontro.it/wp-content/uploads/2015/10/NOI-OPERAI-DELLINDUSTRIA-AUTOMOBILISTICA.pdf"'><FONT
face="Times New Roman">NOI OPERAI DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA</FONT></A><FONT
face="Times New Roman">CONFERENZA MONDIALE DEGLI OPERAI DELL’INDUSTRIA
AUTOMOBILISTICA</FONT></P>
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