<HTML><HEAD></HEAD>
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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<DIV>che bloccheranno la marcia moderno fascista del governo dei padroni contro
il diritto di sciopero</DIV>
<DIV> </DIV>
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<DIV class=news-single-item>
<H3><FONT face="Times New Roman">Lettera aperta a Deputati e Senatori della
Repubblica Italiana sul Diritto di Sciopero nei Servizi Pubblici
Essenziali</FONT></H3>
<DIV class=news-single-image><A class=lightbox-enabled
style='href: "http://www.usb.it/uploads/pics/cameraesenato_ascoltate_usb.png"'
rel=lightbox[rdbgallery]><IMG id=newsimage84182 title="" border=0 alt=""
src="http://www.usb.it/typo3temp/pics/8b10e065ab.gif" width=320
height=332></A><FONT face="Times New Roman"> </FONT></DIV>
<DIV class=news-single-date-town><FONT face="Times New Roman">Nazionale,
03/08/2015 </FONT></DIV>
<DIV class=news-single-content>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">In queste ultime
settimane stiamo assistendo ad una vera e propria crociata lanciata dal Governo
che ha come obiettivo un pesante inasprimento della legge che già regolamenta e
limita fortemente gli scioperi nel settore dei servizi pubblici essenziali.
</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Questa iniziativa è
sostenuta e accompagnata in questi ultimi giorni da un insopportabile linciaggio
mediatico che riguarda scioperi nei trasporti regolarmente indetti, assemblee di
lavoratori convocate sulla base dello Statuto dei Lavoratori, nonché il caos che
sta investendo l’Atac di Roma.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Una costruzione
mediatica fortemente ideologica dentro la quale convivono in modo impressionante
palesi falsità, strumentalizzazioni e criminalizzazioni assemblate ad arte sulla
pelle dei lavoratori, utilizzati come pedine in scontri politici che nascondono
diversi obiettivi.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Sappiamo che si sta
lavorando ad una legge in questo senso, ma come per le altre questioni
riguardanti il lavoro si tratterà di una Legge Delega su proposte già
preconfezionate da esponenti assai vicini all’attuale Esecutivo, sicuri che
l’assise parlamentare non ostacolerà i lavori.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Per questo motivo
USB ritiene utile e importante rivolgersi direttamente a Deputati e Senatori
della Repubblica per fornire alcuni spunti di riflessione sulla reale situazione
e sulle attuali leggi che regolamento il diritto di sciopero nel nostro Paese
per evitare l’eliminazione di fatto del diritto allo sciopero, diritto
riconosciuto dalla nostra Carta Costituzionale, al pari – e non subordinato – a
quello della fruizione dei servizi pubblici da parte dei cittadini.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman"><STRONG>Il primo
elemento di riflessione</STRONG> che vorremmo offrire parte dall’attuale legge
che regolamenta il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali in
Italia: la legge 146/90 modificata dalla legge 83/2000 integrata dalle
regolamentazioni vigenti in ogni specifico settore dei servizi
pubblici.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Essa sancisce, con
estrema precisione e rigore, procedure di raffreddamento sui conflitti,
rarefazioni oggettive e soggettive, durata minima e massima degli scioperi,
divieto di concomitanza degli scioperi in più settori, prestazioni minime
garantite durante le astensioni dal lavoro che in molti casi sfiorano il 60%
dell'intera attività, prevedendo anche sanzioni amministrative elevate in caso
di violazione di dette norme.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Di fatto l’Italia
dispone già di una delle regolamentazioni più restrittive in vigore in Europa,
severamente e pedissequamente controllata e spesso “liberamente” interpretata
dalla Commissione di Garanzia, il cui intervento produce quasi sempre il
deleterio effetto di distanziare di molti mesi le cause scatenanti il conflitto
dal conflitto stesso, prolungando di fatto le vertenze e svuotandolo di effetti,
a tutto ed esclusivo vantaggio delle parti datoriali.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Vista anche la
situazione di generale decadimento in cui si trovano i servizi essenziali nel
nostro paese, la forte compressione e limitazione del conflitto ha in effetti
contribuito a provocare danni ai cittadini stessi, alle prese con servizi sempre
più costosi e qualitativamente peggiori. Cittadini che si sono sobbarcati i
costi di fallimenti e pesanti ristrutturazioni societarie, insieme ai lavoratori
che hanno visto tagliare l'occupazione e i salari mentre è aumentata in modo
esorbitante la precarietà in tutti i settori coinvolti.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Alla luce di quanto
sopra,<STRONG> il secondo spunto di riflessione</STRONG> riguarda l’oggetto del
contendere, ovvero gli “scioperi selvaggi” che avrebbero messo in ginocchio
l'immagine del nostro paese. </FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman"><STRONG>Nell’ultimo
episodio ANPAC/Alitalia</STRONG> siamo di fronte a uno sciopero regolarmente
indetto all’interno della stringente regolamentazione in vigore in Italia, già
ulteriormente appesantita da un intervento applicativo della Commissione di
Garanzia solo alcuni mesi fa. </FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Inoltre, dati gli
effetti della liberalizzazione nel settore del Trasporto Aereo, quella che una
volta era la Compagnia monopolistica adesso non copre nemmeno il 35% del
traffico aereo, quindi gli effetti reali sulla mobilità di questo sciopero,
scontati i voli previsti nelle 6 ore di fascia protetta (dalle 7.00 alle 10.00 e
dalle 18.00 alle 21.00) e la lista di ulteriori voli garantiti da Enac, sono
stati di meno del 5% dei voli. </FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Questo sarebbe uno
sciopero definito dal Presidente del Consiglio come “selvaggio”.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman"><STRONG>Nel caso di
Pompei</STRONG>, invece siamo di fronte a un'Assemblea di Lavoratori convocata
in base allo Statuto dei Lavoratori, regolarmente comunicata e autorizzata dal
Sovrintendente nei tempi previsti.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Se si andasse alle
cause si scoprirebbero strutturali mancanze di personale, derivanti dal blocco
del turn-over e soprattutto dalla privatizzazione di servizi che precedentemente
erano svolti dal personale interno.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman"><STRONG>Per quanto
riguarda invece i problemi legati all'Atac</STRONG>, essi toccano situazioni
relative alla sicurezza di esercizio e alla responsabilità legale di macchinisti
e autisti che operano all’interno di un’Azienda in preda al caos e che ogni
giorno si trovano ad operare in una situazione di estrema difficoltà. Anche qui
la ricetta che si propone è l'ulteriore privatizzazione del servizio, come se le
linee e le aziende private che già operano a Roma nel producessero servizi
ottimi e a basso costo per l'utenza! </FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Senza voler
scendere poi nell’evidente e vergognoso utilizzo politico che si è fatto della
vicenda Atac nell'ambito delle questioni legate alla vita dell'amministrazione
capitolina. Una vicenda complessiva che difficilmente potrà mai essere oggetto o
motivo di una legge: al limite di indagini giudiziarie nel caso fossero
evidenziati reati.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman"><STRONG>A</STRONG>
chiusura di questa breve esposizione sui più recenti fatti, occorre ricordare
come l’attuale Ministro dei Trasporti Graziano Delrio, non meno di 20 giorni fa,
abbia differito d’imperio una serie di scioperi nel trasporto aereo, alcuni dei
quali in “attesa” di essere effettuati da mesi, con la incredibile motivazione
dell'eccessiva sovrapposizione degli stessi, che altro non è che l’effetto delle
norme sulle rarefazioni oggettive volute e imposte dalla stessa Commissione di
Garanzia. In pratica si vietano e ritardano scioperi che poi si sommano ad altre
agitazioni e alla fine si afferma che si tratta di “scioperi selvaggi”, senza
spiegare che il motivo di tali accavallamenti è da ricercare proprio negli
interventi del governo e della Commissione di Garanzia.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Questa è purtroppo
la situazione di un Paese che si descrive strumentalmente come ostaggio di torme
di lavoratori intenti solo a scioperare e danneggiarne l'immagine.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman"><STRONG>USB esprime
il timore</STRONG> che tutto ciò nasconda in modo neanche tanto velato il
tentativo di consegnare un “nemico” all'opinione pubblica per lanciare l'affondo
finale alla legislazione sociale e del lavoro in Italia, a partire dallo Statuto
dei Lavoratori, insieme all'unico reale strumento in mano ai lavoratori per
difenderla: lo sciopero.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Ma questo attacco
cela anche la volontà di estendere e rilanciare il processo complessivo di
privatizzazione dei servizi pubblici, in modo da garantire nuovi margini di
guadagno ad imprese e finanza che non si preoccupano certo della qualità e della
quantità dei servizi offerti ai cittadini, ma esclusivamente di ricavare
profitti riducendo i costi, a cominciare da quello del lavoro, e comprimere
pericolosamente la qualità, la sicurezza e la fruibilità dei servizi.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman"><STRONG>Infine
un'ultima considerazione</STRONG>. Lo sciopero è un diritto individuale che si
esercita collettivamente, ossia un diritto che può essere esercitato per
tutelare interessi collettivi. La titolarità del diritto di sciopero non spetta
quindi ai sindacati, maggioritari o meno che siano, bensì ai lavoratori.
</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Ciò che invece
emerge da alcune proposte che saranno poste alla Vostra attenzione in Parlamento
è che si vorrebbe trasferire l'esercizio del diritto di sciopero dal singolo
lavoratore al sindacato: sarebbe come trasferire il diritto di voto dal
cittadino al partito.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">In un sistema nel
quale il ruolo del cittadino/elettore è sempre più emarginato, al pari di quello
del cittadino/lavoratore che poca voce ha in capitolo nei rapporti economici tra
aziende e sindacati, la indebita trasformazione costituzionale del diritto di
sciopero produrrebbe, e già in parte produce, un estremo squilibrio nei rapporti
sociali di questo paese.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman">Tra l'altro si
tratta di proposte che assegnano un ruolo preminente al sindacato e che, in
assenza di una legge sulla rappresentanza sindacale e sulla democrazia sui posti
di lavoro, prefigura un mondo del lavoro senza pluralismo sindacale e dove tutto
viene affidato al monopolio di Cgil, Cisl e Uil.</FONT></P>
<P class=bodytext align=justify> </P>
<P class=bodytext align=justify><FONT face="Times New Roman"><STRONG>Vi
chiediamo quindi</STRONG> di riflettere con attenzione su questo tema delicato,
un diritto costituzionale che coinvolge in modo pregnante aspetti sociali,
politici, economici, giuridici e culturali, e conseguentemente a respingere la
logica che vorrebbe convincerVi invece che un lavoratore ridotto all'impotenza
possa rappresentare un bene per il futuro di questo paese.</FONT></P></DIV>
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face="Times New Roman"></FONT> </DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV>
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face="Times New Roman"></FONT> </DIV></DIV></DIV></BODY></HTML>