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<P><FONT face="Times New Roman"></FONT> </P>
<P><FONT face="Times New Roman">Nella tarda giornata di ieri, si è conclusa la
protesta dei sette operai che protestavano occupando il carroponte e il tetto
della fabbrica della Marcegaglia di Milano. I sette operai dalla mattina del
primo di luglio erano saliti sul carroponte della fabbrica per protestare contro
la decisione dell’azienda di licenziarli visto che non avevano accettato il
trasferimento nell’altra fabbrica sempre del gruppo Marcegaglia a Pozzolo
Formigaro in provincia di Alessandria a circa 100 km. di distanza da Milano,
poiché a fine luglio la fabbrica di Milano chiuderà definitivamente.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Lunedì mattina il tentativo da parte aziendale
di forzare con l’aiuto delle forze di polizia il presidio ai cancelli della
fabbrica per fare entrare altri lavoratori di ditte esterne è fallito, per il
coraggio e la determinazione degli operai che si sono legati con delle corde e
minacciando anche di buttarsi dal tetto del capannone come gesto estremo. Questa
azione di resistenza ha costretto la direzione aziendale ha decidere di trattare
ad un tavolo istituzionale, alla prefettura di Milano, per porre fine alla
protesta.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">Così ieri gli operai sono scesi dal tetto e si
sono recati in prefettura per incontrare con l’appoggio del sindacato Fiom la
controparte aziendale. Dopo alcune ore di non facili trattative l’accordo è
stato raggiunto con il ritiro della minacciata procedura di licenziamento dei 7
operai, l’impegno sia del prefetto Tronca e dell’azienda di richiedere al
Ministero del Lavoro un altro anno di cassa integrazione straordinaria e con
l’accordo di aumento della quota dell’importo di incentivo all’esodo fino a
29000 euro pro capite.</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">In pratica gli operai che decideranno di
andarsene dalla fabbrica con il nuovo incentivo dovranno comunicarlo entro la
data del 7 agosto, mentre coloro che accetteranno di lavorare a Pozzolo
inizieranno dal 25 agosto usufruendo però dei mezzi di trasporto messi
disposizione dall azienda e alle stesse condizioni contrattuali dei loro
colleghi che avevano accettato in precedenza. Le parti in causa, sindacale e
aziendale hanno definito anche, che ogni tre mesi si incontreranno per valutare
la situazione di quelli che resteranno in cassa integrazione e che al termine
della cassa dovranno anch’essi essere ricollocati a Pozzolo, ricollocamento che
non avverrà invece all’interno delle altre fabbriche del gruppo....</FONT></P>
<P><FONT face="Times New Roman">da operai
contro</FONT></P></DIV></DIV></BODY></HTML>