<div dir="ltr"><h1 class=""><span style="color:rgb(204,0,0)">Dal PRC al PCL</span></h1><p><img src="cid:ii_ibjwwmla0_14e469ba21b3fc40" height="353" width="471"><br></p><h2 class="">Il PRC di San Marzano passa integralmente
al Partito Comunista dei Lavoratori per continuare la propria battaglia
contro la deriva riformista, per un partito rivoluzionario.</h2><p class="">Il circolo del PRC di San
Marzano (TA) ha scelto di passare al Partito Comunista dei Lavoratori.
Si tratta della seconda sezione in ordine di grandezza della Federazione
di Taranto. La scelta è stata unanime, e ha coinvolto tutti i 41
compagni del circolo.
<br>
<br>Questa scelta non è stata improvvisa né improvvisata. Rappresenta
l'esito di un lunga battaglia politica combattuta dal circolo a partire
dal 2010 contro la linea riformista nazionale di Paolo Ferrero e la sua
traduzione sul territorio tarantino. Ma anche lo sbocco del confronto
politico diretto, per un anno, tra questi compagni , la segreteria
nazionale del PCL, la nuova sezione locale del PCL che nel frattempo si
era costituita nella città di Taranto, anch'essa proveniente dal PRC.
<br>
<br>L'adesione avvenuta può ora rappresentare un ulteriore fattore di
polarizzazione attorno al PCL di altri compagni dispersi dalla crisi del
PRC tarantino. E forse anche un fattore di incoraggiamento a compiere
un analogo passo per tanti compagni del PRC in giro per l'Italia che
vivono da tempo con comprensibile sofferenza la deriva politica e il
cupio dissolvi del proprio partito, e che rischiano purtroppo la
demotivazione, l'abbandono passivo, il ritorno a casa.
<br>
<br>Ai nostri nuovi compagni di San Marzano va il saluto e l'abbraccio di tutto il PCL.</p>
<h5 class=""><font size="6"><span style="color:rgb(255,0,0)">Partito Comunista dei Lavoratori</span></font></h5><h1 class=""><span style="color:rgb(204,0,0)">NASCE A BARI UNA SEZIONE DEL PCL</span></h1><p class="">Uno spettro si aggira per la Puglia: lo spettro del Partito Comunista dei Lavoratori.
<br>
<br>A seguito di un processo di progressivo radicamento in Puglia, con
la nascita di due nuove sedi nella provincia di Taranto, nasce anche a
Bari una sezione del Partito Comunista dei Lavoratori, nella quale sono
confluiti diversi compagni provenienti dalle fallimentari esperienze
dei partiti socialdemocratici italiani, in particolare Rifondazione
Comunista e SEL.
<br>
<br>A Bari la nascita di un partito marxista rivoluzionario assume un
significato molto particolare, essendo questa la terra dove, dieci anni
fa, Nichi Vendola, leader di uno dei partiti della “sinistra radicale”,
si imponeva come governatore delle Puglie e veniva acclamato da masse
di lavoratori festanti che, invano, riponevano in lui la speranza di un
futuro meno incerto. A bilancio di questa decennale e fallimentare
esperienza riformista, il totale asservimento al modo di produzione
capitalistico del sistema di potere politico della sinistra radicale, da
SEL a PRC-Federazione della Sinistra, ha drammaticamente contribuito
all'abbassamento del livello di coscienza della classe operaia e
contadina pugliese, gran parte della quale, peraltro, pesantemente
devastata dalla crisi economica europea e ormai per lo più
sottoproletarizzata. Il recente successo elettorale, in terra di Puglia,
del leghista Salvini e la scarsa affluenza elettorale sono, in gran
parte, ascrivibili al tradimento delle speranze suscitate nella classe
operaia dall'affermazione di una sinistra che era radicale solo nei
simboli e negli intenti, non certo nei fatti.
<br>Le grandi capacità oratorie di Vendola avevano infatti destato
speranze e illusioni nell'immaginario sia della classe operaia pugliese
che di tanti compagni e compagne che, in buona fede, militavano in SEL e
Rifondazione Comunista. Tuttavia, con l'attuazione delle politiche
regionali, il vero contenuto della proposta politica del centrosinistra
pugliese, totalmente subalterno rispetto agli interessi delle classi
dominanti, si è ben presto svelato in tutta la sua tragica
inconsistenza. La continua concertazione delle sorti e della salute
degli operai dell'ILVA attraverso relazioni amicali tra Vendola e i
padroni della fabbrica è il paradigma della sudditanza della cosiddetta
sinistra radicale ai voleri della classe padronale.
<br>Nell'ambito di questa parabola discendente, negli ultimi anni si è
addirittura osservato uno spostamento ulteriore verso destra di SEL,
culminato con la firma, a ridosso delle elezioni politiche del 2013,
del programma PD di Bersani che imponeva il mantenimento dei patti di
stabilità lacrime e sangue dettati dal capitalismo finanziario europeo.
<br>Esattamente in modo antitetico rispetto alla narrazione poetica del
leader di SEL, tutta la cosiddetta sinistra radicale pugliese, da SEL a
PRC, si è dunque completamente accodata alle richieste del capitalismo
italiano di imponenti tagli alla spesa pubblica, con l'unico vero
obiettivo, ovviamente non dichiarato, di mantenere le poltrone nei vari
governi locali e nazionali. Persino alle ultime elezioni regionali
pugliesi sia SEL che PCDI hanno sostenuto il candidato del PD Emiliano
alla guida della regione, mentre, contemporaneamente, criticavano le
politiche di Renzi a livello nazionale.
<br>In Puglia, a pagare il salatissimo conto della narrazione vendoliana
sono state principalmente le classi meno abbienti, con la
sottoproletarizzazione di consistenti pezzi di classe operaia e un
generale impoverimento del ceto medio. In questi anni i cittadini
pugliesi hanno assistito impotenti alla chiusura di decine di ospedali
pubblici, al costo esorbitante dei servizi sanitari e all'incremento dei
tempi di attesa (mesi o addirittura anni) per le visite specialistiche
nei rimasugli di sanità pubblica sopravvissuta. Tutto questo mentre i
soldi pubblici venivano utilizzati per continuare a finanziare la sanità
privata.
<br>Le politiche delle giunte comunali baresi di centro sinistra,
guidate prima da Emiliano e poi da Decaro non sono state in grado,
peraltro, di attutire l'impatto della crisi economica, sicché i livelli
di disoccupazione nella città di Bari hanno toccato punte record del
18%, con livelli di disoccupazione di oltre il 40% nella popolazione
giovanile, in un quadro di progressiva deindustrializzazione.
<br>Nel contempo le condizioni di vita nelle campagne della provincia
barese sono rimaste inalterate nella loro struttura feudale, con un
sistema di bracciantato agricolo sottopagato e vessato dal più bieco
caporalato.
<br>Persino sul versante dei diritti umani, li' dove la narrazione
vendoliana aveva raggiunto vette inarrivabili, il fallimento delle
politiche solidaristiche della buona e bella borghesia barese è sotto
gli occhi di tutti. A chiunque capitasse di fare un giro in città,
salterebbe subito agli occhi il contrasto tra i bellissimi e lussuosi
palazzi antichi del centro murattiano barese e la ghettizzazione di
oltre 200 migranti in una lercia tendopoli, fredda di inverno e
maleodorante d'estate, nel limitrofo “quartiere libertà”. Per non
parlare deL CIE posto alla periferia della città, vero e proprio lager
dove vengono segregati in condizioni disumane centinaia di diseredati,
scappati dalle guerre e dalle carestie africane.
<br>
<br>Chi conosce le tristi vicende dei partiti socialdemocratici europei
del 900, tuttavia, non rimane affatto sorpreso dalla totale incapacità
della “sinistra radicale” pugliese di avviare un progetto di
trasformazione della società a favore delle classi meno abbienti. Al
contrario, la parabola discendente della “sinistra radicale” pugliese è
l'ulteriore conferma, se ve ne fosse bisogno, che l'unica sinistra in
grado di trasformare in senso socialista la società deve necessariamente
opporsi ad ogni accordo di potere con i partiti della borghesia.
L'unica sinistra che può operare una positiva trasformazione delle
condizioni di vita dei lavoratori non può cioè pensare di conciliare gli
interessi dei lavoratori con quelli dei padroni. I fatti pugliesi
dimostrano, per l'ennesima volta, che l'indipendenza politica del
movimento operaio è l'unica strada per un cambiamento positivo nelle
condizioni di vita dei lavoratori. Solo l'abbattimento del sistema dei
profitti e la nascita di un governo dei lavoratori può consentire una
trasformazione verso migliori condizioni di vita dell'umanità.
<br>Ed è esattamente questa la ragione per la quale nasce, si costruisce
e si va a radicare a Bari, come precedentemente in tutta Italia, una
significativa e combattiva presenza del PCL, l'unico partito che non ha
mai accettato logiche di subalternità rispetto ai partiti della
borghesia e si è sempre speso in difesa degli interessi degli sfruttati.
Ed è particolarmente significativo che tanti compagni delusi,
provenienti dalle esperienze di SEL e Rifondazione Comunista, abbiano
abbandonato le illusioni riformiste e contribuito alla formazione del
PCL a Bari.
<br>La nascita di una sezione del PCL a Bari costituisce dunque una
straordinaria occasione di ricomposizione di una identità comunista per
tanti compagni, giovani e meno giovani, che in buona fede avevano invano
riposto in SEL o in quel che resta di Rifondazione Comunista le loro
speranze di trasformazione radicale della società.
<br>A partire da un programma di inequivocabile rottura con il sistema
capitalistico e di indipendenza di classe nasce quindi anche a Bari,
finalmente, una casa comune dei comunisti, democratica e non settaria,
che vuole rappresentare il punto di incontro e di confronto di migliaia
di operai, contadini, studenti, lavoratori, disoccupati, migranti e
diseredati, con il fine di sviluppare un progetto di rottura con le
classi dominanti e una trasformazione socialista della società italiana.
<br>L'invito a partecipare, controcorrente, all'elaborazione di un
progetto comunista nel PCL di Bari, nell'ambito dei principi del
marxismo rivoluzionario, è rivolto in particolare sia a quei compagni
baresi profondamente delusi dalle politiche trasformiste delle dirigenze
nazionali e locali di PRC e di SEL, che a tutta la galassia giovanile
delle organizzazioni studentesche e dei gruppi autonomi della sinistra,
con lo scopo di formare avanguardie che sappiano operare nelle laceranti
contraddizioni del capitalismo e contribuire al suo abbattimento.</p>
<h5 class=""><span style="color:rgb(255,0,0)"><font size="4">Salvatore de Lorenzo- PCL Bari</font></span></h5><h5 class=""><font size="6"><span style="color:rgb(255,0,0)">Partito Comunista dei Lavoratori</span></font></h5><p><img style="margin-right: 0px;" src="cid:ii_ibjx0bo01_14e469e477ac4010" height="141" width="141"><br></p><p><font size="4"><a href="http://www.pclavoratori.it">www.pclavoratori.it</a> - <a href="mailto:info@pclavoratori.it">info@pclavoratori.it</a></font><br></p></div>