<HTML><HEAD></HEAD>
<BODY dir=ltr>
<DIV dir=ltr>
<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<H1 class=titolo-h1><FONT face="Times New Roman">Nuove ipotesi formulate dal
pubblico ministero al processo Michelin per indagare sulle possibili cause di
malattia e morte per le parti lese. Amianto, ortotulidina e la trasformazione
dei composti durante la lavorazione “possibili concause”</FONT></H1>
<DIV class=cont-firma-email>
<DIV style="MARGIN-LEFT: auto; MARGIN-RIGHT: auto; align: center"></DIV>
<DIV class=testo-articolo>
<DIV align=justify><FONT face="Times New Roman"> <IMG hspace=4 alt=""
vspace=4
src="http://www.alessandrianews.it/immagini_articoli/201311/3197318577_rsz_20131105_094340.jpg"
width=250 align=left height=220>ALESSANDRIA – Anche <B>l'amianto potrebbe essere
una concausa delle morti e casi di malattia per ex dipendenti e dipendenti dello
stabilimento Michelin</B> di Spinetta Marengo. Al processo, che si sta svolgendo
davanti al tribunale di Alessandria contro cinque tra ex dirigenti e direttori
accusati di omicidio colposo e lesioni personali per le condizioni di lavoro
negli anni '80 e '90, il <B>pubblico ministero Marcella Bosco</B> getta altra
carne al fuoco. <BR>Nell'udienza di ieri, lunedì, è stato ascoltato un nuovo
teste, un ingegnere di Arpa Piemonte che aveva seguito uno studio, nel 2006,
sugli stabilimenti di lavorazione della gomma in Regione e, in particolare,
negli stabilimenti Pirelli e Michelin. Dalla testimonianza resa ieri è emerso
come<B> alcuni reparti </B>fossero in effetti dotati di impianti di aspirazione
tramite cappe; altri avevano sistemi di aspirazione parziale, altri ancora ne
erano del tutto sprovvisti. E, <B>dove l'aspirazione era meno efficiente, i
valori di inquinanti rilevato erano maggiori</B>. E' stato accertato anche come
nelle fasi di lavorazione fosse usata una ammina, la ortotulidina, anche se non
in concentrazioni al di sopra dei limiti. Ma il dubbio instillato dalla pubblica
accusa è quella di una <B>possibile “modificazione” delle sostanze, durante la
lavorazione </B>ed in combinazione con altre con effetti cancerogeni o effetti
di incidenza su modificazioni genetiche. <BR>Possibilità accertata in
laboratorio. “Non c'è una soglia al di sotto della quale si può essere 'al
sicuro' – è stato osservato in aula – tanto che le stesse agenzie internazionali
modificano di volta in volta i limiti soglia considerati pericolosi”.<BR>Il
pubblico ministero ha poi chiesto di <B>acquisire agli atti una perizia tecnica
</B>che ha accertato la <B>presenza di amianto usato come coibientante</B>. La
perizia era stata eseguita a seguito di una causa civile per il riconoscimento
della malattia professionale. Il lavoratore, che vinse in appello, svolgeva
mansioni di addetto alla manutenzione. Nella medesima posizione hanno prestato
servizio anche altri lavoratori oggi parte lese al processo, uno dei quali
deceduto per mesotelioma.<BR>L'integrazione entrerà nel dibattimento
probabilmente dalla prossima udienza, il 6 luglio, durante la requisitoria della
pubblica accusa.</FONT></DIV></DIV>
<DIV class=cont-data-art><BR><FONT face="Times New Roman">9/06/2015</FONT></DIV>
<DIV class=cont-firma-email><FONT face="Times New Roman"><B>I. N.</B> -
</FONT><A title="Scrivi a I. N."
style='href: "mailto:irene.navaro@alessandrianews.it"'><FONT
face="Times New Roman">irene.navaro@alessandrianews.it</FONT></A></DIV></DIV></DIV></DIV></BODY></HTML>