<HTML><HEAD></HEAD>
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<DIV style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Calibri'; COLOR: #000000">
<H1><A title=""
style='href: "http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/06/08/news/amianto_alla_philips_condanne_confermate_la_cassazione_nesso_di_causalita_convincente_-116410823/"'
target=_self><FONT face="Times New Roman">Amianto alla Philips, condanne
confermate. La Cassazione: "Nesso di causalità convincente"</FONT></A></H1>
<P><IMG alt="Amianto alla Philips, condanne confermate. La Cassazione: "
src="http://www.repstatic.it/content/localirep/img/rep-torino/2015/06/08/211030964-5a1a0f8f-c8dc-4ab1-b6cd-2a67e336737c.jpg"
Nesso di causalità convincente?? itemprop="image"><FONT
face="Times New Roman">Lo stabilimento Philips di Alpignano </FONT><BR></P>
<P> </P>
<P><FONT face="Times New Roman">Processo per la morte di due operai dello
stabilimento di Alpignano: inflitti e 17 mesi ai due direttori tra il 1972 e il
1984, entrambi ultraottantenni. I giudici riconoscono: "In tema di mesotelioma
non esiste una legge scientifica di carattere universale"</FONT></P>
<P><SPAN style='itemprop: "articleBody"'><FONT face="Times New Roman">Sono
diventate definitive le prime due condanne per i morti da amianto alla Philips
di Alpignano, in provincia di Torino. La Cassazione ha confermato,
rispettivamente, i 24 mesi e i 17 mesi di carcere per omicidio colposo inflitti
dalla Corte d'appello di Torino nel 2014 a Luigi Sandrucci e Franco Spesso, 85 e
82 anni, direttori di stabilimento dal 1972 al 1980 e dal 1980 al 1984. La
causa, promossa dai pm Raffaele Guariniello e Francesca Traverso, riguardava il
decesso di due ex lavoratori.<BR>La Cassazione, nella sentenza, ha preso atto
che in materia di malattie da amianto (e in particolare del mesotelioma) "non
esiste una legge scientifica di carattere universale", ma ha aggiunto che "non è
possibile ritenere che l'uso di una legge scientifica imponga che essa abbia
riconoscimento unanime". E quando c'è un contrasto fra le diverse teorie - ha
spiegato la Corte - il giudice, nell'occuparsi di un caso concreto, deve
scegliere quella che "ritiene più convincente e idonea a spiegare l'efficacia
causale di una determinata condotta", fornendo una motivazione adeguata. Le
toghe torinesi avevano valutato come "più affidabile, in quanto conforme alla
più aggiornata letteratura scientifica in materia", la tesi dei consulenti
dell'accusa, "giustificando logicamente la propria decisione".<BR>Nei giorni
scorsi Sandrucci e Spesso sono stati rinviati a giudizio per altri quattro casi
di malattie professionali fra gli ex lavoratori della
Philips.</FONT></SPAN></P></DIV></DIV></BODY></HTML>