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<DIV style="font-color: black"><B>From:</B> <A title=slaicobasta@gmail.com
href="mailto:slaicobasta@gmail.com">SlaiCobas per ilSindacato doi classe</A>
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<DIV><B>Sent:</B> Tuesday, May 26, 2015 8:10 AM</DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=bastamortesullavoro@domeus.it
href="mailto:bastamortesullavoro@domeus.it">bastamortesullavoro@domeus.it</A>
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<DIV><B>Subject:</B> ilva taranto - slai cobas sc info</DIV></DIV></DIV>
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<H3 class="post-title entry-title" itemprop="name"><A
style='href: "http://tarantocontro.blogspot.it/2015/05/peacelink-sulla-legge-sui-reati.html"'><FONT
face="Times New Roman">Peacelink - la legge sui reati ambientali favorisce
l'Ilva</FONT></A><FONT face="Times New Roman"> </FONT></H3>
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<DIV id=post-body-4810289799076045417 class="post-body entry-content"
itemprop="description articleBody"><FONT face="Times New Roman">Il Ddl 1345, che
introduce norme per i delitti contro l’ambiente nel codice penale, è diventato
legge e già si vedono i suoi effetti negativi. Il primo impatto della nuova
legge sugli Ecoreati sul procedimento penale per disastro ambientale è già stato
evidenziato da alcune indiscrezioni giornalistiche secondo cui adesso ILVA
avrebbe intenzione di rinunciare al patteggiamento.<BR>Ilva aveva infatti
chiesto di patteggiare, riconoscendo la responsabilità del disastro ambientale.
Ora invece sta prendendo tempo e sta valutando la legge sugli ecoreati. Perché
dovrebbe riconoscere di aver causato un disastro ambientale in cambio di una
riduzione della pena, quando le nuove norme possono offrire l’assoluzione a chi
non inquina “abusivamente”? L'Ilva aveva le autorizzazioni in regola, questa è
la linea difensiva. Quindi potrà scegliere la strategia che consiste nel
sostenere: “Abbiamo inquinato non abusivamente”. Il perfetto tempismo di questa
legge, che punisce il disastro ambientale se “cagionato abusivamente”, è
tutt’altro che casuale. Arriva adesso, alla soglia dei rinvii a giudizio.
Ricordiamo che rischiano il rinvio a giudizio politici eccellenti di Sel e del
PD, ossia di quei partiti che hanno votato entusiasticamente la legge sugli
ecoreati.<BR>Il testo di tale legge nella sua formulazione risulta talmente
ambiguo da rappresentare de facto un condono ai grandi inquinatori attuali e
potenziali.<BR>Esso mette a rischio i processi per disastro ambientale
escludendo la possibilità per la magistratura di avviare nuove indagini sui
delitti ambientali e di rimettere in discussione impianti inquinanti dotati di
autorizzazioni ad operare o produrre.<BR>Questo accade attraverso l’inserimento
dell’avverbio “abusivamente”, che, nell’articolo 452, sancisce il principio che
un disastro ambientale è tale solo se “cagionato abusivamente”.<BR>Ovvero l’art.
452 dice che chiunque “abusivamente cagiona un disastro ambientale è punito con
la reclusione da cinque a quindici anni, costituendo disastro ambientale
l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione
risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti
eccezionali; l’offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del
fatto per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per
il numero delle persone offese o esposte a pericolo”.<BR>Un reato ambientale,
secondo la norma, sarà tale solo se sarà stato compiuto al di fuori delle norme.
Ma nel caso in cui uno stabilimento industriale, un inceneritore, una discarica
o altro soggetto inquinante fossero provvisti di un’autorizzazione a produrre o
a funzionare, non sarebbero abusivi e non potrebbero essere giudicati per
disastro ambientale. La nuova legge, infatti, rappresenta uno scudo di impunità
eccezionale in quanto sarà molto difficile immaginare impianti che funzionino
senza una seppur minima autorizzazione amministrativa.<BR>L’Ilva sarà protetta
dalla sua autorizzazione AIA, modificata, allungata a dismisura nei tempi.
Un’AIA che è stata ulteriormente depotenziata dalla nuova legge pro-Ilva del 5
gennaio 2015, ma che sarà molto efficace nel proteggere lo stabilimento e i
quadri dirigenziali, quali che siano le azioni che verranno compiute a discapito
di cittadini, operai e ambiente.<BR>I partiti che hanno votato tale legge – dal
PD, a SEL, al M5S e al Nuovo Centro Destra – a nostro parere portano la grave
responsabilità di avere di fatto entrare a Taranto un cavallo di Troia, ossia
una legge apparentemente positiva che però nasconde l’Ottava Norma Salva ILVA.
</FONT></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></BODY></HTML>