<div dir="ltr"><h1 class=""><span style="color:rgb(204,0,0)">SE TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI. </span><br></h1><h1 class=""><span style="color:rgb(204,0,0)">A FIANCO DEI LAVORATORI SICOBAS AGGREDITI, UNITI PER DIFENDERE LE LOTTE.</span></h1><p><img src="cid:ii_ia1nrc5w0_14d8312b297d2e97" height="400" width="300"><br><br></p><p class="">Qualche giorno fa, il SI
COBAS ha organizzato presso la sede romana della SDA di Roma un
picchetto di lavoratrici e lavoratori della logistica. Uno sciopero di
solidarietà con lavoratori e lavoratrici di Bologna, a loro volta in
lotta contro le discriminazioni antisindacali della SDA, che impediva il
ritorno al lavoro di 13 iscritti SI COBAS. Di fronte a questa lotta,
come è possibile apprendere dal sito e dai comunicati del SICOBAS
(<a href="http://sicobas.org/">http://sicobas.org/</a>), SDA ha organizzato una squadraccia antioperaia,
guidata da uno dei responsabili degli autisti. Armati di manganelli e
bastoni, hanno spedito quattro lavoratori all’ospedale, di cui uno con
gravi ferite ad un occhio.
<br>Ma non solo. <b>Nelle ore successive Fit-Uilt-Filt di Roma, le
organizzazioni sindacali di categoria di CGIL CISL UIL, hanno emesso un
comunicato che ha di fatto rivendicato la condivisione dell'aggressione
agli scioperanti (motivata “dall’esasperazione” degli autisti) ed anche
la diretta partecipazione all'azione di loro iscritti.
</b><br>
<br><b>Sono entrambi fatti di una gravità enorme.
</b><br>
<br>E’ di una gravità enorme che in un’azienda appartenente alla filiera
pubblica, legata a Poste Italiane, tornino in auge metodi squadristi di
repressione operaia, sotto lo sguardo vigile ed accondiscendente della
Polizia. Siamo in una fase politica e sociale dominata da un tentativo
autoritario di stampo bonapartistico (riforma del Senato, Italicum, ecc)
che si intreccia con uno sfondamento antioperaio e antipopolare (Job
Act e buona scuola). In questo contesto, l’innesco di risposte violente e
fasciste alle lotte operaie è un segno del degrado dei rapporti di
forza tra le classi, della necessità urgente di un fronte unico per
difendere diritti e condizioni del lavoro. Che tutto questo avvenga in
un’azienda dell’orbita pubblica, è indicativo del clima politico del
paese, del carattere autoritario di questo governo.
<br>
<br><b>Ma è ancor più grave che alcune organizzazioni sindacali appoggino e
rivendichino questa azione.</b> Non c’è solo il problema degli iscritti che
hanno partecipato, rispetto ai quali deve esser immediatamente
richiesta l’espulsione (come ha già fatto l’Opposizione CGIL). Un
sindacato che parteggia ed organizza azioni squadriste contro
lavoratrici e lavoratori, è un’organizzazione sindacale che si rende
complice della svolta autoritaria del paese, che contribuisce al degrado
dei diritti del lavoro, che tradisce gli interessi di classe. <b>Per
questo tutte le organizzazioni della sinistra, gli iscritti ed i
dirigenti della CGIL, devono assumersi la propria responsabilità:
denunciare l’accaduto, espellere iscritti e dirigenti sindacali
coinvolti nell’azione e nella sua copertura politica.
</b><br>
<br>Non è una questione di solidarietà. Anche se ovviamente esprimiamo
tutta la nostra vicinanza politica ed umana ai lavoratori feriti ed a
quelli picchiati, alle loro lotte, al loro sindacato Si Cobas.<b> E’ un
problema di difesa dei diritti di tutti e di tutte.</b> E’ un problema di
salvaguardia collettiva degli interessi di classe. A fianco delle lotte
della logistica, al fianco del SI COBAS, per denunciare la
responsabilità della SDA e dei sindacati confederali in questo
gravissimo e vergognoso episodio.
<br></p><p class=""><b>SE TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI</b></p>
<h5 class=""><span style="color:rgb(255,0,0)"><font size="4">Partito Comunista dei Lavoratori</font></span></h5><p><img style="margin-right: 0px;" src="cid:ii_ia1nu3ym1_14d8314aea499502" height="141" width="141"><br></p><p><a href="http://www.pclavoratori.it">www.pclavoratori.it</a></p><p><a href="mailto:info@pclavoratori.it">info@pclavoratori.it</a><br></p></div>