<HTML><HEAD></HEAD>
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<DIV class=gmail_default style="FONT-FAMILY: verdana,sans-serif">Comunicato
stampa<BR></DIV>
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<P class=MsoNormal
style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 5.65pt 0cm; LINE-HEIGHT: 150%"><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 18pt; LINE-HEIGHT: 150%">CHI SI NASCONDE DIETRO
L'INVALSI?
</SPAN></B></P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN-TOP: 2.85pt"
align=center><B><SPAN style="FONT-SIZE: 16pt">presidio sotto la sede della
Fondazione Agnelli</SPAN></B><SPAN style="FONT-SIZE: 16pt"></SPAN></P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN-TOP: 2.85pt"
align=center><B><SPAN style="FONT-SIZE: 16pt">Martedì 12 Maggio 2015 ore 15.30,
via Nizza 250 Torino</SPAN></B></P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt"> </P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt">Chi negli
anni passati aveva creduto alle rassicurazioni dei vari ministri sull’inno</P>
<DIV style="FONT-FAMILY: verdana,sans-serif; DISPLAY: inline">c</DIV>uità dei
quiz Invalsi, come sedicente supporto didattico ai docenti, ora, con il DDL
Renzi, deve aprire gli occhi.
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt">Basta leggere
l'art. 11 comma 2 del DDL, per capire il ruolo fondamentale dei quiz nella
valutazione degli insegnanti<I></I></P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt"><I>“Il
dirigente scolastico, sentito il consiglio d’istituto, assegna annualmente la
somma al personale docente che, in base all’attività didattica, ai risultati
ottenuti in termini di qualità dell’insegnamento, al rendimento scolastico degli
alunni e degli studenti, alla progettualità nella metodologia didattica
utilizzata, alla capacità innovativa e al contributo dato al miglioramento
complessivo della scuola, è ritenuto meritevole del bonus” </I></P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt">Dunque, come
da molti di noi previsto fin dall’avvio del “nuovo” INVALSI, i quiz verranno
usati per <I>ristrutturare l’istruzione</I>, premiare i docenti proni agli
indovinelli, assegnare loro maggiorazioni stipendiali e progressioni di carriera
e aumentare i finanziamenti non alle scuole in difficoltà ma a quelle che
saranno giudicate le migliori in base ai quiz. </P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt">Ma
l’imposizione dei quiz INVALSI come prova della qualità del lavoro dei docenti e
degli studenti provocherà anche la piena <I>standardizzazione
dell’insegnamento</I>, da tempo ricercata da chi vuole far divenire l’istruzione
una merce da vendere in regime di concorrenza tra privati. Sulla base dei quiz
INVALSI si potrà modificare alla radice il lavoro didattico, imporre un modello
universale di insegnamento-infarinatura, costringere il docente a seguire
procedure prestabilite e generalizzabili, sconvolgere i testi scolastici
(“abbiate pazienza, stiamo <I>invalsizzando</I> i nuovi testi”, dicono ai
docenti i rappresentanti delle case editrici). Una volta realizzata la
standardizzazione e la verifica omologata dell’insegnamento, verrebbe meno la
necessità dei docenti professionisti. Per impostare, applicare, realizzare e
valutare i quiz/test e con essi il rendimento di un insegnante o di uno
studente, non serve un corso di laurea, basterebbero quei <I>prestatori di
servizi scolastici</I> che l’OCSE caldeggiava fin dal 1996, trattandosi di un
lavoro subordinato di bassa qualità. Insomma, i docenti che accettano
l’<I>invalsizzazione </I>contribuiscono fattivamente alla <I>eutanasia di una
professione</I>, oltre che all’immiserimento della scuola.</P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt">Secondo i
diktat dei sostenitori della scuola-azienda e dell’istruzione-merce
(<B>c</B><B>ome è noto l'Associone TreeLLLe, riconosce una gran valenza
all'Invalsi e lo sostiene pienamente insieme alla Fondazione Agnelli ed alla
Compagnia San Paolo</B>), l’obiettivo dell’istruzione non sarebbe più
l’acquisizione del sapere (o dei saperi) e la capacità di<I> leggere il mondo
</I>ma l’addestramento a “competenze” che permettano di svolgere lavori a bassa
qualifica e modellati sulle capricciose esigenze del mercato. Ma se basta una
infarinata linguistica, tecnica e numerica per uno studente disciplinato e reso
acquiescente nel lavoro e nella società, colmo di “spirito aziendale e di
gestione”, allora certamente la spesa pubblica del passato per l’istruzione
risulta esagerata. E conseguentemente la scuola-azienda non può che produrre una
scuola-miseria (tanto più in Italia con un apparato produttivo che ha sempre
vissuto sul sostegno statale, l’abbassamento del costo del lavoro, il rifiuto di
ogni spesa significativa per l’innovazione e la ricerca) e una scuola basata su
quiz come metro di valutazione e di apprendimento. </P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt"> </P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt"><B>Per questo
motivo, nel giorno dello sciopero Invalsi nelle scuole superiori, </B><B>per
ribadire il nostro netto rifiuto ai quiz e alla scuola-azienda, invitiamo tutti
a partecipare a un presidio sotto la sede della Fondazione Agnelli, Martedì 12
Maggio 2015 ore 15.30, via Nizza 250 Torino.</B></P>
<P class=MsoNormal
style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN-TOP: 2.85pt"> </P><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman',serif"><A
href="mailto:coord.controlabuonascuola.to@gmail.com" target=_blank><SPAN
style="TEXT-DECORATION: none; COLOR: windowtext">coord.controlabuonascuola.to@gmail.com</SPAN></A>
</SPAN></DIV>
<DIV style="FONT-FAMILY: verdana,sans-serif"><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman',serif">su
FB</SPAN></B><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman',serif">: Coordinamento
contro la buona scuola Torino</SPAN></DIV></DIV></DIV>
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