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<h1 class="titolo_pagina_newsletter">DALLA PARTE DEGLI OPERAI ILVA A TARANTO.
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<p class="data_notizia_newsletter"><i>(26 Luglio 2012) </i></p></div>
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<p class="testo_newsletter"><br><br>Gli operai dell'Ilva di Taranto difendono
giustamente, e incondizionatamente, il proprio posto di lavoro. Ogni tentativo
di contrapporre salute e lavoro è indecente. <br><br>Gli operai sono stati le
prime vittime dell'inquinamento criminale della città. E sono dunque i primi ad
essere interessati alla punizione dei responsabili ( a partire da dirigenti e
proprietà aziendali),al risanamento del territorio, alla necessaria
riconversione dei processi produttivi. Ma non sono disposti ad essere vittima
sociale del “risanamento”, dopo essere stati la vittima sacrificale
dell'inquinamento. <br><br>Gli operai dell'Ilva hanno già pagato sulla propria
pelle, e da tutti i versanti, i crimini del profitto: dalle morti sul lavoro ai
casi di cancro in famiglia. E' ora che paghino altri. Nessun posto di lavoro va
toccato. La presenza industriale va salvaguardata, anche con la occupazione
operaia della fabbrica. <br><br>Al tempo stesso gli operai non possono farsi
usare come scudo umano dal loro padrone contro il resto della città. Né possono
pensare che lo stesso padrone Riva, corresponsabile dei crimini ambientali,
possa essere un “risanatore” credibile dell'ambiente. <br><br>Vi è allora una
sola misura radicale che possa insieme tutelare salute e lavoro: la
nazionalizzazione dell'Ilva e della siderurgia italiana. Solo la
nazionalizzazione del gruppo Ilva, senza indennizzo e sotto controllo dei
lavoratori, può consentire insieme una radicale riorganizzazione produttiva e la
difesa del posto di lavoro. Solo un massiccio investimento di risorse, pagato
dai profitti, e sotto controllo sociale, può consentire insieme una bonifica del
territorio cittadino e la continuità della presenza industriale. <br><br>Non
sarà il governo Monti, massimo fiduciario di industriali e banchieri, a
realizzare queste misure di svolta. Solo un governo dei lavoratori potrà
realizzarle. <br><br>La vicenda dell'Ilva dimostra una volta di più che non c'è
soluzione di alcun dramma sociale al di fuori di una prospettiva anticapitalista
. Solo la rivoluzione cambia le cose. </p></div>
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