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<p class="data_notizia_newsletter">1 Giugno 2012) </p></div>
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<p class="info_o_sintesi_newsletter"><i><b>PARLA ANTONIO JIRITANO, VIGILE DEL FUOCO,
SINDACALISTA USB E MILITANTE PCL DELLA SEZIONE DI CATANZARO</b></i> </p></div>
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<p class="testo_newsletter"><br>«Mandateci tra i terremotati, non a marciare nella
sfilata» <br><br>INTERVISTA - FRANCESCO PICCIONI <br><br>Antonio Jiritano è il
vigile del fuoco che ha lanciato l'appello al governo «mandateci tra i
terremotati, non alla parata militare». È in servizio attivo, anche se è
coordinatore nazionale del sindacato Usb. <br>Avete fatto rumore. Com'è nata
l'iniziativa? <br>Abbiamo contestato la parata in più occasioni; ma nel momento
attuale ci sembra davvero inopportuna. Noi abbiamo dovuto raddoppiare i turni di
servizio lavorando 24 ore su 24 per fare fronte alle emergenze del terremoto. E
poi ci mandano a marciare... Noi siamo un corpo sociale, non militare; non
abbiamo bisogno di mostrare che esistiamo. Noi siamo gente che sta in mezzo alla
gente, siamo il braccio operativo del cittadino comune. Dove non può arrivare il
cittadino, ci siamo noi. Non si capisce perché dovremmo sfilare con chi deve
mostrare di avere i carri armati. <br>Sarete impegnati in molti? <br>Dovrebbero
sfilare 100 pompieri, più altri impegnati comunque a fare il gruppo. Cosa
dovranno dimostrare? Di saper marciare? È l'unica cosa, perché di mezzi non ne
abbiamo più, quindi non li possiamo sfoggiare. Sono 5 o 6 anni che non se ne
comprano di nuovi. Stiamo lavorando con quelli che ripariamo noi stessi, senza
collaudo, ecc, per andare a fare il soccorso. Se si rompono, li dobbiamo
lasciare per strada, com'è successo per il terremoto in Abruzzo. Tutti fermi
sull'autostrada perché i mezzi erano così vetusti, con così tanti chilometri,
che li abbiamo dovuti lasciare. Li abbiamo recuperati dopo mesi. <br>Quanti
pompieri sono impegnati in Emilia? <br>3.500 su un totale nazionale di 27.500,
ma quest'ultima cifra va divisa su quattro turni. <br>C'è anche un problema di
fasce di età? <br>Diciamo che c'è anche un problema generazionale. Ci sono
vigili del fuoco che non sono più andati in pensione a causa della riforma
Fornero e quindi sono là a fare l'emergenza. Quando invece ci sono tanti ragazzi
che aspettano di essere assunti. <br>Ma che fa un pompiere di 60 anni, guida?
<br>Ma che guida... Dovrebbe dirigere una squadra, ma non lo fa mica da
seduto... Noi siamo un'organizzazione che lavora in gruppo. Io non posso
dirigere, se sto fermo. Devo essere là, al lavoro. Avete visto nelle foto o nei
filmati quei vigili buttati a terra che stavano cercando il ferito sotto le
macerie? Quella è gente di 50-60 anni. Perché poi quando c'è una responsabilità
da assumere, mica mandi un ragazzino che ha appena finito il corso. Questo è il
problema dei vigili del fuoco. <br>Hanno tagliato i fondi anche a voi? <br>Non
mi soffermo sui salari o le questioni pensionistiche... Parliamo
dell'operatività dei vigili del fuoco. Dal 2008 fino ad oggi abbiamo subito
tagli incomprensibili: il 32% delle risorse. Il ministro Cancellieri stamattina
(ieri, ndr) ha convocato i sindacati per il 5 giugno per illustrare nuovi tagli.
<br>C'è stata riduzione del personale? <br>Non ci sono assunzioni. I precari
dovrebbero essere assunti tramite concorsi. Ma non c'è stata neppure la
copertura del turnover. L'amministrazione stessa dichiara che mancano 15 mila
pompieri. Non ne assumiamo uno. Quando sentiamo che «ce lo chiede l'Europa»...
Per adeguarci agli standard europei, dovremmo avere un vigile del fuoco ogni
mille abitanti. In italia siamo a uno ogni 3.100. È stato dimostrato in questi
giorni, con il terremoto: non siamo riusciti a fare la sicurezza nei luoghi di
lavoro perché manca il personale. <br>Perché non ci siete riusciti? <br>Non
riusciamo a fare verifiche preventive, sopralluoghi, ecc. O facciamo gli
interventi che ci vengono richiesti giornalmente, le emergenze, oppure ci
occupiamo della sicurezza. A suo tempo avevamo criticato Matteoli, l'ex
ministro, che diceva che la sicurezza poteva essere messa da parte, perché i
controlli impedivano alle attività commerciali di esprimersi al meglio. <br>Che
rapporti avete con la protezione civile? <br>C'è un dualismo senza paragoni
altrove. Siamo l'unico paese che ha due dipartimenti che si occupano della
stessa cosa. Quindi, se vogliono tagliare le spese, avrebbero dove tagliare...
Là c'è una «cabina di regia» - quella di Bertolaso, oggi di Gabrielli. Ma la
«manovalanza», in effetti, la facciamo noi. </p></div>
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