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<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center"
align=center><B><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT
face="Book Antiqua">SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE –
VENETO<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office"
/><o:p></o:p></FONT></SPAN></B></P>
<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center"
align=center><B><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT
face="Book Antiqua">COMUNICATO STAMPA<o:p></o:p></FONT></SPAN></B></P>
<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center"
align=center><B><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT
face="Book Antiqua">5 MAGGIO 2012<o:p></o:p></FONT></SPAN></B></P>
<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center"
align=center><B><SPAN style="FONT-SIZE: 14pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT
face="Book Antiqua">CARABINIERI LICENZIATORI<o:p></o:p></FONT></SPAN></B></P>
<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center"
align=center><B><SPAN style="FONT-SIZE: 14pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT
face="Book Antiqua">DOVE ARRIVA IL MODERNO FASCISMO NEL
TREVIGIANO<o:p></o:p></FONT></SPAN></B></P>
<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 11pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT face="Book Antiqua">Il
nostro Sindacato, o meglio l’appartenerVi e rivendicare diritti sindacali e
reddito, porta nel Trevigiano al rischio licenziamento. Mentre attendiamo
l’inizio dei processi a Geox, e mentre ricorriamo in appello con legali
ns.convenzionati, per i licenziamenti politici alla Fercam di Casale sul Sile, i
fascisti della terra di Sacconi non mancano di dimostrare che è l’area della
Lega la più vicina in effetti a quella che si sta dimostrando una autentica
mafia in guanti (non sempre) bianchi, delle cooperative e degli appalti
irregolari.<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 11pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT
face="Book Antiqua">Stiamo parlando dell’intervento di questa notte dei
carabinieri alla Amadori di Mogliano Veneto (marchio della Gesco di
Cesena).<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 11pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT
face="Book Antiqua">Oggi, la provocazione. Questi lavoratori, o meglio 3 di
loro, tutti di un paese dell’Est Europa, tra i quali il loro capo turno, sono
stati allontanati in un licenziamento di fatto che non ha precedenti, dai
carabinieri di Zero Branco (TV), i quali si sono recati all’una di notte del 5
maggio 2012 alla Amadori di Mogliano Veneto senza alcun ordine scritto e senza
notificare nulla ai lavoratori. L’allontanamento è avvenuto alle 1,30, senza
alcuna notifica. Un nuovo arrivato, un immigrato africano che arrivava dalla
Lombardia, che conosceva l’unità operativa da tempo perché Gesco fa ruotare il
personale organizzativo suo di modo da garantire le sostituzioni in caso di
necessità, ha assunto il compito di nuovo responsabile senza notificare nulla,
verso le 21 di ieri. Verso le 23 sono arrivati dei nuovi
lavoratori.<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
<P class=MsoBodyText style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 11pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt"><FONT face="Book Antiqua">La
vertenza alla Gesco di Mogliano Veneto (TV) era iniziata lo scorso settembre, e
riguardava in particolare la regolarizzazione contrattuale con l’applicazione
del ccnl logistica in luogo del metalmeccanico e il pagamento della indennità di
contingenza (la paga globale adottata era di oltre 2 euro inferiore a quella
dovuta) e all’integrale pagamento degli
straordinari.<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
<P class=MsoBodyText2 style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT face="Book Antiqua"
size=4>Questa squadra di lavoratori (inizialmente erano 6 iscritti su 6) faceva
funzionare il deposito alimentare frigorifero della Amadori la notte, sistemando
gli arrivi dai camion e preparando i carichi per i furgoni sulla base degli
ordini ricevuti per via telematica direttamente dalla Gesco. In seguito due
lavoratori se ne andarono da questo lavoro, e vennero sostituiti da altri, che
evitarono accuratamente di iscriversi al sindacato. Lo stato di agitazione a
ottobre portò ad un paio di incontri sindacali e alla comunicazione per via
telematica della autorizzazione allo svolgimento delle ore straordinarie ai
lavoratori della squadra, con un miglioramento salariale ma non con
l’adeguamento contrattuale.</FONT></P>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 11pt; TEXT-DECORATION: none; mso-bidi-font-size: 12.0pt; text-underline: none"><FONT
face="Book Antiqua">In seguito le trattative stagnarono e vennero sempre eluse.
Dal mese di ottobre, la Maxwork che aveva come dipendenti in somministrazione
(ad “Area Logistica”) i lavoratori, non pagò più anzi le trattenute sindacali.
Inoltre tentarono la via delle disciplinari, che poi rientrarono, in seguito ad
una provocazione con ogni probabilità non casuale, proprio nel bel mezzo dello
stato di agitazione, messa in atto da un padroncino
autotrasportatore.<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 11pt; TEXT-DECORATION: none; mso-bidi-font-size: 12.0pt; text-underline: none"><FONT
face="Book Antiqua">Alla fine di febbraio, anziché portare ad adottare il ccnl
autotrasporti e logistica, la Maxwork ancora una volta del tutto
arbitrariamente, adottò il ccnl “commercio e servizi”, senza modificare le
retribuzioni (ossia senza riconoscere la componente della contingenza nella paga
base).<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
<P class=MsoNormal style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 11pt; TEXT-DECORATION: none; mso-bidi-font-size: 12.0pt; text-underline: none"><FONT
face="Book Antiqua">Il contratto a tempo determinato è così nullo oltre che per
tutti gli altri motivi ( tra i quali quello che è iniziato immediatamente dopo
un precedente contratto a tempo determinato con una cooperativa con sede legale
in provincia di Bergamo –di Bergamo è la sede legale della Maxwork- che aveva
gestito l’appalto per alcuni anni), per il fatto che si è attuato un
licenziamento orale prima che la giornata di lavoro del 4 maggio terminasse alle
ore 6-7 del mattino di oggi (ultima per contratto, che sarebbe stato prorogato
automaticamente con la continuazione del rapporto di lavoro, cosa che invece è
avvenuta per un quarto lavoratore che aveva iniziato la vertenza, anch’egli
africano, che non è stato allontanato). I lavoratori hanno già impugnato
licenziamento di fatto, nullità del contratto, interposizione ed appalto
illecito.<o:p></o:p></FONT></SPAN></P></FONT></DIV></BODY></HTML>